FMI: alzate le stime sulla ripresa. Ma le dinamiche delle analisi sono discutibili.
C’è ottimismo sui mercati e sulle potenzialità della crescita economica, la percezione del rischio è molto bassa, l’euforia è alle stelle. E anche il Fondo Monetario Internazionale ne approfitta e rivede le stime sulla crescita globale. Riviste al rialzo al 3,7% per quest’anno, con motore della ripresa sempre loro, gli Stati Uniti. Situazione in miglioramento invece per l’Eurozona che, almeno, uscirà dalla recessione. A fare da traino nell’Unione Europea quest’anno sarà la Gran Bretagna, con uno scintillante +2,4%. Bene la Spagna che dovrebbe crescere dello 0,6%. Previsione identica per l’Italia, anche se, nel suo caso, si tratta di un abbassamento rispetto ai numeri di ottobre (mentre nel 2015 accelererà al +1,1%).
Come sempre sono previsioni, che dovranno fare i conti con quelle incertezze che oggi non vengono scontate, come ad esempio il problema della disoccupazione. Siamo in piena “jobless recovery”, una ripresa con aumento della disoccupazione, quantomeno in Eurozona (e negli USA la cosa è un po’ più complessa).
Qui nella slide del FMI trovate le previsioni anche per macroaree. Quindi possiamo stare tranquilli? Beh, certo, lo scenario è migliore rispetto a quello di qualche tempo fa. Ma è anche vero che le logiche del FMI sono sempre discutibili. Il motivo? Ve lo sintetizzo con un grafico, anzi due. Decisamente interessante sia la tendenza delle previsioni e le impennate “per il futuro”. Mi verrebbe quasi da dire che persino il sottoscritto potrebbe essere un buon analista che poi stila le previsioni per il FMI.
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