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FED: tassi aumentati di 25 bp ma qualcosa non torna
Dobbiamo essere sorpresi? Certo che no.
E non poteva essere diversamente. La nostra amica Janet Yellen leva le tende e nel suo ultimo meeting FED “operativo” non ci regala grandi emozioni.
Un quarto di punto in aumento, portandoli quindi in area 1,25-1,50%, con due voti contrari che rispondono al nome di Charles Evans e Neel Kashkari, rispettivamente presidenti delle sede regionali della Fed di Chicago e Minneapolis, che avrebbero voluto mantenere la situazione in condizioni iperespansive, quindi non aumentando di 0,25% i tassi di interesse.
Motivazione?
Beh, andiamo con ordine. Tanto per cominciare la Yellen ha continuato per la tangente il piano ormai consolidato, dove le banche centrali, tutte palesemente d’accordo, stanno portando avanti un progetto comune dove si intende “pilotare” il mercato anche dal punto di vista psicologico (cercando quindi di mantenere la volatilità al tappeto), verso il “bene comune”. Appiattimento del sistema con la politica consenziente. Ma di questo abbiamo parlato ormai migliaia di volte. Quindi Janet non poteva certo diventare destabilizzante nel suo ultimo incontro. La cosa da fare era mantenere lo “status quo” e continuare il piano. Vero, ci sarà ancora un Meeting FED con la Yellen in cabina di regia, a fine gennaio dove però non è nemmeno prevista la conferenza stampa. Quindi molto difficile qualsiasi iniziativa.
Confermata sulla carta la possibilità di triplo rialzo di tassi per il 2018.
C’è un però. Un elemento che io leggo in chiave fortemente negativa, ovvero il dato dell’inflazione core USA comunicato proprio oggi.
(Reuters) – Underlying U.S. consumer inflation slowed in November, held down by weak healthcare costs and the biggest drop in apparel prices in nearly two decades, which could impact the pace at which the Federal Reserve raises interest rates next year. (…)The Labor Department said its Consumer Price Index excluding the volatile food and energy components ticked up 0.1 percent also as prices for airline fares and household furnishing fell. The so-called core CPI advanced 0.2 percent in October.
In numeri concreti il tasso US Core inflation passa da 1,8% a 1,7%.
Diciamo che è quantomeno anomalo. Alzare i tassi con un’inflazione CORE al ribasso (salari quindi non forti) e con l’inflazione All Items stabile.
E allora perché alzare i tassi? L’ho spiegato prima, e anche perché ci sono aspettative sulla crescita economica USA. Ma attenzione, si da per scontata la riforma fiscale, e tutto deve filare liscio. Altrimenti potrebbero affiorare dei problemi. Insomma, avete capito che il buon Jerome Powell si troverà probabilmente a dover gestire uno dei peggiori momenti per la FED e per l’economia USA. Il risultato della votazione è quindi un nuovo “dot plot” che vira leggermente verso l’alto, ma poi nemmeno troppo…
Un’economia che sappiamo ormai decisamente matura, con un bilancio FED che non solo non si espande più ma sta iniziando a contrarsi (ricordate la correlazione perfetta tra bilancio FED e SP500, rotta solo ultimamente da una “insana” euforia guidata da aspettative sul 2018 )?
“The stock market has gone up a great deal this year,” and asset valuations are “elevated.”
“We see ratios in the high end of historical ranges,” but “Economists are not great at knowing what the right valuations are…we don’t have a terrific track record.”
“Low interest rates support higher valuations.”
”The risks in the global economy look more balanced than they have in recent years.”
”There is nothing flashing red there or possibly even orange,” on asset valutation” (Janet Yellen dixit)
Bene cara Janet, mi sembra chiaro che forse nemmeno tu sei così tranquilla… E allora aggiungiamo pure, come ulteriore motivazione che giustifica l’innalzamento dei tassi, la volontà di “raffreddare” un po’ il motore che sta andando fuori giri. Un piccolo freno alla speculazione, con una serie di piccoli segnali che ovviamente il mercato ignora.
E alla fine il suo sporco lavoro la buona Janet l’ha fatto. Ora si prepara a lasciare la patata bollente a Powell. E non so perché ma temo che sarà MOLTO MOLTO bollente.
STAY TUNED!
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