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FED in confusione: rialzo dei tassi di interesse possibile a dicembre.

Scritto il alle 01:05 da Danilo DT

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La Federal Reserve apre alla possibilità di aumentare il saggio di sconto a fine anno. I mercati prima reagiscono male ma poi cambiano idea e scattano al rialzo, con un USD che scende sotto 1.10 contro Euro.

Non posso certo dire che quanto è successo ieri sera mi abbia sorpreso più di tanto.
La Yellen, un solo mese dopo il meeting di settembre, non poteva certo uscirsene con dei ragionamenti rivoluzionari.
Era quindi normale confermare quanto detto nella seduta precedente: tassi di interesse ad un livello appropriato, e saranno i dati macroeconomici, in particolare quelli su inflazione e lavoro a decidere se ci saranno cambiamenti al prossimo meeting.

Inoltre a dicembre, come già detto, il FOMC sarà seguito dalla conferenza stampa abituale e quindi sarà anche più facile giustificare e spiegare eventuali prese di posizioni restrittive sui tassi di interesse.

Cercando sul sito della banca centrale americana tra i comunicati diffusi dal Federal Open Market Committee al termine delle sue riunioni, si trova il documento datato 21 dicembre 1999 in cui si legge che “alla sua prossima riunione il Comitato valutera’ le informazioni disponibili sul possibile equilibrio tra domanda e offerta, sulle condizioni dei mercati finanziari e sulla possibile necessita’ di aggiustamento della politica per contenere pressioni inflative”. Allora la Fed aveva lasciato invariati i tassi. (Source)

La cosa che ha scatenato un po’ di panico è stata l’affermazione sulla possibilità di ritoccare i tassi di interesse a dicembre con questa dicitura sopra citata. Si sa, tutto è possibile, ma annunciarlo in questo modo ha messo un po’ di paura ai mercati, ai traders e…agli algoritmi.
Ricordate? Il mercato si aspetta un rialzo dei tassi di interesse nel 2016 inoltrato per la FED. E per gli altri ben oltre.

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Infatti i mercati reagiscono male e Wall Street si mangia la performance, andando sulla parità: ma ecco che a quel punto succede qualcosa che sorprende tutto e tutti. Il rialzo dei tassi di interesse improvvisamente fa schizzare il dollaro USA contro euro e la borsa reagisce d’impeto. Ancora algoritmi in azione? Può darsi. Intanto però guardate dove vanno a finire le borse e con quale dinamica di breve periodo.

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Rally rapidissimo, il mercato si convince e spinge di brutto al rialzo, chiudendo in forte territorio positivo. La mappa dei titoli USA è quasi tutto verde.

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A far la differenza è ancora Apple e soprattutto il settore bancario in grande spolvero. E poi ovviamente i titoli energetici. Un super petrolio (+6%) che lancia il rally delle commodity e ridà tono ai titoli del settore depressi da mesi.

La chiave di lettura dei mercati si fa sempre più complessa e sembra proprio che i ragionamenti logici abbiano lasciato lo spazio ad incroci intermarket guidati dall’intelligenza artificiale che, come ben sapete, ormai domina sui mercati, in particolare sul Nasdaq dove pesa per il 90% e ripeto 90% delle transazioni.

La FED? Si affida alla Teoria dei Giochi

La FED intanto tasta il terreno, lancia messaggi e cerca di capire le reazioni di mercati, si dimostra ben disponibile, se il mercato lo consentirà, ad alzare i tassi a fine anno. Un gioco però che può diventare pericoloso. Ve lo ricordate il “Gioco del Pollo“? Nessuno ha una strategia dominante (vedi appunto la FED) e si va alla ricerca del perfetto equilibrio, tastando il comportamento della controparte (in questo caso dl mercato).

Che la FED si “abbassi” a tanto non è un bel segnale, secondo me, perchè significa che NON ha strategia, che è VITTIMA del mercato e che SUBISCE passivamente. 

Fino ad oggi la FED ha condizionato e dominato il mercato. Il rischio è che da stasera capiti il contrario. E l’esito rischia di essere devastante.

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Danilo DT

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