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BYE BYE al rialzo dei tassi di interesse

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

aumento tassi usaPerché vengono alzati i tassi di interesse e che cosa comporta questa azione?

I tassi di interesse sono diventati lo spauracchio di tutti gli investitori, oltre ai timori per la recessione e deflazione in Europa.
Ormai si parla da mesi di possibili manovre sui tassi di interesse soprattutto nei paesi anglosassoni, Gran Bretagna in primis e poi a ruota gli USA.
Alzare i tassi è uno degli strumenti di “politica monetaria” a disposizione delle banche centrali che può agire in due direzioni: al rialzo (e in questo caso si dice che la manovra è “restrittiva” o siamo in presenza di una “stretta creditizia”) oppure al ribasso (nelle manovre “espansiva”).
Ovviamente in questa fase, con tassi ormai a zero ovunque, si teme un rialzo dei tassi, al fine di drenare liquidità, anche attirare capitali stranieri (la valuta renderà di più: eccovi spiegato uno dei motivi per cui il Dollaro USA si è rafforzato) e per mantenere sotto controllo l’inflazione.
Alla fine della fiera, l’elemento più preso in considerazione dalle banche centrali per valutare se alzare i tassi oppure no è proprio questo ultimo dato: l’inflazione.
Infatti, in una fase di debolezza economica, alzare i tassi SENZA un rischio inflattivo crescente, sarebbe come tarparsi le ali.
La stessa FED, ormai alla fine del tapering e della cosiddetta politica monetaria espansiva denominata “quantitative easing”, non ha certo intenzione di alzare i tassi in assenza di consistenti scenari inflattivi.
In tutto il mondo possiamo dire che si vive in un periodo di rallentamento economico.
Guardate alcuni dati usciti ieri. Lo ZEW per esempio…

zew germanyMa se il mondo frena, che fine farà l’inflazione?
Eccovi qui un analisi che potrebbe tornarci utile.
Queste sono le previsione del tasso di inflazione tra 5 anni in

a) USA (quanto sconta il mercato)
b) Germania
c) Gran Bretagna
d) Previsioni FED

forward 5yr 5yr inflazione previsione  Se notate, tutti gli indici, stanno vivendo una fase correttiva. Solo in Gran Bretagna la situazione è “laterale”, mentre per gli altri indici, il trend è ribassista.
In latri termini, i focolai inflazionistici si stanno dileguando. Un assist perfetto per la FED (un nome a caso…) per rinviare il suo primo rialzo dei tassi che a questo punto potrebbe anche arrivare a 2015 ben inoltrato.

E quale scenario ci aspetta? Beh, io ve ne parlo orami da anni. GIAPPONESIZZAZIONE.

japan 10yr vs germany GIAPPONESIZZAZIONEIn questo grafico di , vedete chiaramente quello che possiamo aspettarci per i prossimi anni.

Welcome to a New Era. Welcome to Japan.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
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4 commenti Commenta
lampo
Scritto il 15 Ottobre 2014 at 21:26

Se queste sono le previsioni rimane un problema grande: come far sparire il debito accumulato… o meglio, come evitare di pagare interessi sempre più elevati, che incidono sempre più sulla crescita economica (di chi ha la fortuna di averla).

Idee?

– Allunghiamo sempre più le scadenze… emettendo debito a 30, 50, 100 anni, magari perpetuo, così in quest’ultimo caso rimane solo da gestire dove piazzarlo al momento opportuno: fondi pensione, cartolarizzazioni, ecc. [leggi: chi dovrà subirne le perdite];
– Sua svalutazione mediante i vari sistemi concessi dalla finanza (ristrutturazioni parziali programmate [parziali perché altrimenti l’ISDA deve pagare le famose assicurazioni… con il rischio di creare un tracollo ai derivati collegati], svalutazioni valutarie (in atto… pensate solo allo yen ed al valore attuale del debito giapponese in $ o euro rispetto ad anni fa!), pagamento degli interessi parziale (magari solo ai detentori esteri!), moratoria universale del debito, ecc.
– produzione continua di moneta da parte delle banche centrali, mediante un loro coordinamento (già in atto);
– oppure un bel collasso da “debt deflation” in perfetto stile ’29 (che è lo scenario che secondo me stanno rimandando a più non posso), magari dando la colpa ad un evento esterno… tipo Ebola, ISIS, attacchi informatici mondiali, crisi petrolifera, curva demografica che protende sempre più verso l’invecchiamento, scoppio del sistema bancario ombra cinese, ecc. (sono tutte idee scelte a caso…)

Difficile prevedere quale sia più idonea: forse quella più adatta sono TUTTE!

lampo
Scritto il 15 Ottobre 2014 at 21:36

Il mio precedente intervento può sembrare in contrasto con quanto affermavo ieri… ma non è così: provate a chiedervi dopo aver letto quanto sopra perché le banche centrali sono fissate con questo target di inflazione del 2% (teorico)?
Risposta: perché è il livello più facilmente gestibile per prendere tempo e non far crollare il castello, cioè evitare di dover adottare drasticamente una o più delle soluzioni sopra citate, con tutte le conseguenze.

Quindi non preoccupatevi… che c’è ancora molto spazio per la salita dei mercati… nel medio-lungo termine… in attesa della prossima rivoluzione industriale o tecnologica… o dello Spirito Santo!

Scritto il 15 Ottobre 2014 at 23:00

C’è ancora molto spazio per la volatilità.
Gli scenari da te descritti ottimamente sono tutti possibili. E non escluderei un mix di tutti, proprio perchè si vogliono trovare soluzioni POCO invasive, continuando a comprare tempo.
Se quindi NON capita nulla di sistemico sarà una “lunga agonia” con tanti alti e bassi.
Per esempio, già domani potrebbe esserci un primo consistente rimbalzo. Ma questo è il new Normal o come la definisco io la “Nuova Era”: ora viviamo di aggiustamenti e di flussi che migrano da una parte all’altra.
Forse adesso cominciate a capire e a conoscere il nuovo mondo che ci accompagnerà per un bel po’.
Sempre che non capiti l’imprevisto…
PS: Gann, dai miei calcoli, oggi sarebbe un iperbearish allucinante. Chissà se avrà ragione…

lampo
Scritto il 15 Ottobre 2014 at 23:28

PS: Gann, dai miei calcoli, oggi sarebbe un iperbearish allucinante. Chissà se avrà ragione…

Concordo… anche molti indicatori di salute del mercato dicono che siamo quasi a livello di pessimismo assoluto, come si dimostra anche dall’amplificazione dei mass-media finanziari.
Alcuni indicatori di breath (salute) del mercato USA ci dicono che c’è ampia probabilità di un rimbalzo, partito probabilmente con il short squeeze pomeridiano, preceduto dalla classica capitolazione da fine movimento (il forte ribasso odierno accompagnato da forti volumi, probabilmente causati dal salto di molti stop loss [per la gioia delle banche d’affari… ed i loro utili!]).

Adesso bisogna capire quanto sostenibile sarà questo probabile rialzo… nel senso se si trasformerà in un semplice rimbalzo per poi scendere molto più in basso, oppure, grazie alle notizie che usciranno (rinvio rialzo dei tassi in UK e USA, piano di investimenti in Europa, dismissioni delle sanzioni alla Russia, riduzione della forza dell’ISIS, cura dell’Ebola, dimissioni di Weidmann [!], ecc.) ci troviamo ad una gamba rialzista duratura (almeno fino alla prossima primavera).

Vedremo… la mia opinione attuale, visto quanto dice Lukas con la decifrazione del COT report, è che si sia trattato di un esperimento per capire quanto il mercato fosse pronto a reggersi sulle sue gambe (con l’attuale crescita economica)… prima della prossima riunione della FED e soprattutto testare l’affidabilità dei sistemi di protezione (sospensione dall’eccesso di ribasso, enormi volumi di ordini causati dai trading algoritmici, ecc.).

In tal caso propendo per un nuovo rialzo duraturo… almeno fino alla prossima primavera [ovviamente è difficile fare previsioni… visto che si tenta di interpretare il sentiment della psicologia finanziaria di massa e delle banche centrali, altamente volatile… in tutti i sensi!]

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