EUROZONA: qualcosa non quadra tra PMI e sentiment
La situazione in Eurozona è decisamente complessa e confusionaria. Sia dal punto di vista politico e soprattutto dal punto di vista economico. Ormai credo sia chiaro a tutti che sono proprio a nostro carico i maggiori oneri per il conflitto bellico. E nonostante le difficoltà associate alla guerra in Ucraina, i disagi sui rifornimenti ed il crescente costo della vita, la crescita dell’economia dell’Eurozona di maggio è rimasta robusta.
Tutto questo stona decisamente con quanto ci vediamo intorno. E’ il settore terziario che continua a riportare un’espansione forte grazie alla ripresa della domanda repressa dalla pandemia, mentre invece il settore manifatturiero ha indicato un incremento solo modesto per il secondo mese consecutivo dovuto al calo degli ordini ricevuti.
Qui sotto vi riporto i dati preliminari ‘flash’, con l’Indice destagionalizzato S&P Global PMI Composito dell’Eurozona di maggio che è sceso a 54.9 da 55.8 di aprile, restando pur sempre in territori decisamente espansivi.
Eurozone PMI
A questo grafico però ho qualche critica da muovere, proprio perché se a livello di PMI la situazione resta positiva, su sentiment o se preferite Fiducia dei consumatori, lo scenario è molto differente.
Fiducia Consumatori Eurozona
E’ evidente che la situazione è abbastanza drammatica. Siamo ai livelli bottom della pandemia, siamo a ridosso dei minimi del 2008 per darvi un’idea. E questo gap tra i due grafici non è sostenibili anche perché, come potete vedere, quando il sentiment raggiunge certi livelli il rischio recessione diventa molto concreto.
Cosa può migliorare la situazione? Credo che il pallino sia in mano alla politica fiscale. Un sostegno da parte dei governi per far fronte a bollette energetiche più elevate e in generale al rincaro delle materie prime. Anche se poi, siamo alle solite. Solo la fine della guerra può essere veramente determinante e cambiare strutturalmente tutto il panorama economico e politico in Eurozona.
STAY TUNED!
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