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ELEZIONI: Eurogruppo appoggia il nuovo governo di Atene, e la Francia guarda avanti
Alla fine è andata. La Grecia avrà il suo governo. Cambia qualcosa? In realtà nulla, però almeno ci sono le basi per poter lavorare sul futuro. Ora ovviamente verrà il bello. I mercati festeggieranno per qualche giornata, o forse per qualche ora. Il Neo Governo sarà di coalizione tra i conservatori di Nuova Democrazia e i socialisti del Pasok.
Le elezioni greche hanno tenuto con il fiato sospeso tutto il Continente. La cancelliera Angela Merkel, preoccupatissima per l’esito, ha posticipato la partenza per il G20 in Messico per poter seguire in diretta il consolidarsi del risultato elettorale greco. Secondo alcune fonti, poi, i leader dell’Eurozona, quando il risultato è stato acquisito, hanno subito cercato di sentirsi in teleconferenza.
Ed ecco il risultato di questo meeting volante:
“L’Eurogruppo prende atto dei risultati provvisori delle elezioni greche il 17 giugno, che dovrebbero permettere la formazione di un governo che porterà la Grecia di nuovo su un sentiero di crescita sostenibile. L’Eurogruppo riconosce il notevole sforzi già compiuti dai cittadini greci ed è convinto che il proseguimento delle riforme fiscali e strutturali sono le migliori garanzia della Grecia per superare le attuali sfide economiche e sociali e per un futuro più prospero della Grecia nell’area dell’Euro. L’Eurogruppo ribadisce il suo impegno ad assistere la Grecia e il suo sforzo di risanamento, al fine di affrontare le numerose sfide economiche che si troverà di fronte. (..) L’ Eurogruppo aspetta che le istituzioni della Troika tornino ad Atene, non appena un nuovo governo è pronto per uno scambio di opinioni sulla via da seguire e preparare il primo esame nell’ambito del programma di adeguamento “.
Insomma, l’Eurogruppo appoggia, applaude, ammonisce ma sostiene. Era ciò che ci si auspicava in caso di formazione di un nuovo governo pro-Euro.
Ora ci sarà un G20 dove ci si batterà la pacca sulla spalla l’un l’altro, ribadendo magari che le elezioni in Grecia non risolvono nulla, in quanto ci sarà molto lavoro da fare. Ma, certo, se l’esito fosse invece stato incerto o negativo, il rischio di un Eurocrash lievitava considerevolmente.
Intanto però, notate bene, occorre anche aggiungere che ieri è stata una giornata importantissima anche per un altro paese a livello politico. La Francia.
Francia: ritorno all’era Miterrand con un nuovo patto di crescita per l’Europa
Il Partito socialista di Francois Hollande, con i suoi alleati, conquista la maggioranza assoluta in Parlamento, come non avveniva in Francia dal 1981, i tempi del trionfo di Francois Mitterrand, il primo capo dello stato socialista della Quinta Repubblica. Ora, come 31 anni fa, il presidente francese avrà mano libera per condurre in porto le sue riforme, senza dover negoziare l’appoggio di alleati malleabili, come i Verdi, o ostici, come il Front de gauche. Nel 1981, Mitterrand aveva vinto con l’Union de la Gauche, una alleanza con il Pcf, il partito comunista di Georges Marchais, in base ad un programma comune. (Source)
Questo fatto è molto importante perché permetterà a Hollande “carta bianca” a livello politico. E difatti, ecco subito il programma: un patto per la Crescita in Europa. Controvalore 120 miliardi di Euro. Questo patto verrò formalmente proposto nel famoso Meeting del 28-29 giugno a Bruxelles e contiene alcune proposte per rilanciare l’economia dell’Ue, in particolare tramite alcuni “grandi cantieri”, dal digitale alle fonti energetiche rinnovabili. E da dove vengono presi questi fondi? Si utilizzerebbero in tutto tre fonti: i fondi europei strutturali dell’Ue, per 55 miliardi, fondi della Banca europea degli investimenti per altri 60 miliardi, e 4,5 miliardi infine grazie ai “project bonds”.
Insomma, Hollande ha le idee molto chiare sul da farsi ed aumenterà certamente la pressione nei confronti della Merkel.
Morale: un week end che politicamente per l’Eurozona ha visto non solo le elezioni in Grecia, per carità importantissime, ma anche le elezioni in Francia che avranno indubbie ripercussioni sopratutto nei confronti della Germania, in quanto la Merkel, è sempre più isolata.
Ma non dimenticate MAI una cosa. La strada è lunghissima, di lavoro da fare soprattutto in ambito di coesione verso un progetto comune è enorme. Abbiamo fatto un piccolo passo. Ora bisogna darsi da fare. Sempre che ce ne sia ancora la possibilità.
STAY TUNED!
DT
…e difatti il FTSE passa ora in negativo…