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ECONOMIA E MERCATI: frenano case ed auto. Si raffredda il consumatore USA

Scritto il alle 11:33 da Danilo DT

Anche una possibile guerra nucleare sembra non riuscire a scalfire la fiducia dei mercati finanziari. Tutto regge alla grande, e le motivazioni ci sono ben note: il grande cuscino che ammortizza tutto continua ad essere ben presente. La valanga di liquidità domina, al momento non viene ritirata, anzi. Giusto ricordarlo, ma la BCE continua, malgrado tutto a comprare a man bassa bond, e la BOJ… chi la ferma più la BOJ?

Quando però il mercato diventa saturo anche di questa “medicina”, che cosa capiterà? Certo, se si pensa che grazie alla liquidità abbiamo trovato la soluzione a tutti i mali, allora va bene. Ma se si pensa che alla fine “non esistono pasti gratis” e per forza la medicina della liquidità non sanerà tutto all’infinito, allora bisogna iniziare a cercare di capire come stanno evolvendo le cose.

Lo sapete, al momento nulla da segnalare, se non che (appunto) nemmeno la geopolitica scalfisce il sentiment. Però forse è meglio provare a guardare un po’ più avanti. Non guardando gli effetti, ma addirittura partendo dalle cause.

Chi è che diventa artefice degli utili aziendali? Chi è che si cerca di difendere in tutti i modi, al fine di non rovinarne l’ottimismo? Ebbene si, proprio lui, il consumatore. Ed è proprio a lui che ho provato a “tastare il polso” anche se occorre fare una premessa. In ambito di ciclo economico e quindi anche di condizioni di salute del consumatore, gli USA sono un passo avanti, da intendere questa volta che il ciclo economico americano è più maturo. Fattore negativo. Situazione invece migliore in Europa.

Ma è altrettanto vero che poi, chi comanda la baracca è sempre lei, Wall Street, e allora forse un occhio di riguardo agli USA e nella fattispecie al consumatore americano, è necessario.

In ambito di consumi, i due grafici che bisogna monitorare con maggiore attenzione, sono quello dell’andamento degli acquisti di auto e case. E se vi sto scrivendo questo post è proprio perché ho trovato qualche nota stonata.

Se questo grafico vi dice poco o niente ma già fa intendere ad un indebolimento…


…questo forse rende già meglio l’idea. Si tratta del grafico delle vendite delle auto.

E questo invece questo illustra il settore immobiliare.

Come vedete non sono ancora crolli verticali, ma indebolimenti (meno bello il grafico delle auto) che arrivano in un momento particolarmente topico: un rallentamento globale dell’espansione monetaria, quantomeno secondo le logiche spiegate dalle varie banche centrale ed attese dagli analisti.

(…) Sales of new single-family houses in the United States shrank 9.4 percent to a seasonally adjusted annual rate of 571 thousand in July of 2017 from an upwardly revised 630 thousand in June. It is the lowest reading so far this year and well below market expectations of 612 thousand. Sales fell in the Northeast, the West and the South. Sales fell in the Northeast (-23.8 percent to 32 thousand), the West (-21.3 percent to 144 thousand) and the South (-4.1 percent to 326 thousand) but rose in the Midwest (6.2 percent to 69 thousand).

The median sales price of new houses sold was $313,700, above $295,000 a year earlier. The average sales price was $371,200, also higher than $355,000 in July of 2016. The stock of new houses for sale went up to 276 thousand from 272 thousand in June, hitting the highest level since June 2009. This represents a supply of 5.8 months at the current sales rate. Year-on-year, new home sales shrank 8.9 percent. (Source

Quindi notate bene, stando a questi grafici non ci sarebbero al momento delle catastrofi, ma solo delle frenate dei consumi, che porterebbero successivamente ad un rallentamento degli utili. Poi ovviamente ci sono gli elementi imponderabili. Tra questi metteteci pure la geopolitica, la meteorologia, e la politica USA. E magari anche il terrorismo più tante altre cose, che fino ad oggi hanno dimostrato non una forza sufficiente per scalfire la fiducia.

E poi come non citare i due temi caldi degli ultimi mesi (di cui tanto ho parlato sul blog)? In primis il Dollaro USA, che garantisce (grazie alla sua debolezza) un ulteriore allungamento del ciclo economico americano (un Dollaro debole è ben gradito sia da Washington ma anche dalla Germania, avendo nei confronti dell’Eurozona, un effetto similare ad un aumento dei tassi, tanto per capirci). E poi occhio alla FED, ma non solo alle sue decisioni in ambito di politica monetaria, ma sopratutto su COME verrà sostituito Fischer. Si rischia un FOMC carico di colombe espansive?

Come vedete, carne al fuoco ce n’è tanta e per assurdo, qualche munizione straordinaria è persin utilizzabile nel medio periodo. Quindi nessun allarme. Nel breve trattasi al momento i segnali di frenata. Coerenti con la stagionalità che vede settembre ed ottobre due mesi deboli a livello di trend.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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