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Scendono leggermente le vendite di case esistenti
Calano di poco le compravendite di case esistenti secondo quanto pubblicato da Realtor cioè l’associazione delle agenzie immobiliari americane.
In aprile ci sono state 5.05 milioni di compravendite di case esistenti ( foto in alto di una casa esistente … ), dato destagionalizzato e su base annua. Rispetto al mese di marzo, quando furono 5.09 milioni, si è registrato un decremento quasi trascurabile dello 0.8%. Rispetto all’anno passato, il numero appena uscito è il 12.9% inferiore.
Come potete vedere dal grafico esiste una buona correlazione tra il numero di compravendite ( in rosso ) e l’indice che misura il volume di contratti preliminare istruiti per l’acquisto della casa ( in blu ). Purtroppo tuttavia Realtor stessa ci fa sapere che nel mese di aprile ben l’11% delle agenzie che rispondono all’indagine ha indicato di aver cancellato contratti preliminari a causa del continuo abbassamento dei prezzi degli immobili; il 10% avrebbe dovuto ritardare il rogito mentre il 14% ha imposto la rinegoziazione del prezzo al venditore… non male come ripresa.
Contemporaneamente si è registrato un calo significativo dell’altissimo numero di acquirenti cash, che passano dal 35% di marzo al 31% di aprile, sintomo forse che la corsa all’affare stia un pelo scemando, visto che, ripeto, i prezzi sono ancora ben individuabili in un trend in discesa.
L’alto numero di compravendite pagate in denaro sonante ( si fa per dire… ) unitamente al fatto che le condizioni per l’erogazione di un mutuo sono diventate molto più stringenti, se da un lato limita il numero di compravendite, dall’altro rende meno probabile il pignoramento o altre forme di default dell’acquirente, secondo quanto afferma il presidente del NAR.
Nel frattempo è anche letteralmente crollato il Philly FED Index, che misura le condizioni del settore manifatturiero nell’area di competenza della FED di Philadelphia. Non capisco perché si ostinino a spender tempo e danaro per questo tipo sondaggi, visto che in linea di massima la produzione manifatturiera e il mondo del lavoro ad essa collegato rappresentano una percentuale sempre più misera dalla poderosa economia statunitense, basata perlopiù sui servizi, le consulenze e sul prodotto del potente mezzo tecnologico chiamato stampante.
Mattacchiuz