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Draghi Dixit

Scritto il alle 09:15 da Danilo DT

Discorso del Governatore BCE Mario Draghi a Roma che mette a nudo tante verità e tante falle nel sistema. Ma la sfida che ci spetta, la potremo sostenere?

(Mario Draghi in corsivo) – E’ necessaria una piu’ “equa” distribuzione del reddito per una crescita “sostenibile”.
In Europa “da quasi vent’anni e’ in atto una tendenza alla concentrazione dei redditi delle famiglie che penalizza i piu’ deboli” .

Questo processo di sperequazione economica continua da tempo e purtroppo in queste condizioni non più che degenerare, allargando ancora di più il divario tra i paesi del Nord e del Sud Europa. Un divario che diventa sempre più insostenibile e che porterà i paesi del Sud ad ulteriore impoverimento.

“Se necessario siamo pronti ad agire ulteriormente” sui tassi.

Ma a cosa serve ancora un taglio tassi in questo momento? All’economia? Non credo proprio. Il tasso REPO non ha effetto sui mutui (se non in minima parte) e il mercato usa ben altri parametri come IRS ed Euribor. Il taglio dei tassi non è altro che una mossa “psicologica” che al massimo può privilegiare le Banche dell’Eurozona e il loro costo per l’approvigionamento del denaro in BCE.

“Oggi la crescita e’ piu’ debole in alcuni paesi che in altri, non solo perche’ il credito e’ scarso. Era piu’ debole anche prima della crisi, nonostante una crescita spesso tumultuosa della spesa pubblica, perche’ non si erano volute affrontare fragilita’ strutturali, di cui oggi dopo la crisi sentiamo tutto il peso”

Pubblica ammissione di cui sapevamo già. Puntato il dito verso la classe politica europea per come è stato creato e gestito il progetto “Euro”, sia a livello interno (nazionale) che a livello comunitario. In primis in Italia. E puntato il dito sul sistema bancario che non finanzia l’impresa. E qui occorre intervenire al più presto. E non abbassando i tassi. La BCE sta pensando ad un’iniziativa mirata alla cartolarizzazione per far ripartire il credito alle medie e piccole imprese. Di certo non basterà. E’ necessaria la collaborazione col sistema bancario.

“Nell’area euro, la straordinaria affermazione della moneta unica nascondeva per anni i rischi che venivano accumulandosi.”

Progetto zoppo già fin dall’inizio. Sono state ponderate una minima parte delle problematiche che potevano capitare. La priorità era alla fine far digerire la fusione tra le due Germanie alla Germania dell’Ovest. Siamo sinceri…

I governi dei Paesi membri si sentivano liberati dai vincoli preesistenti: con l’eccezione della Germania e di pochi altri paesi, procrastinavano le riforme strutturali che avrebbero potuto adeguare la competitivita’ di strutture economiche obsolete alle sfide di una globalizzazione incalzante; scardinavano i limiti introdotti dal patto di Stabilita’ e crescita e, minando la loro stessa credibilita’ quali partner dell’Unione monetaria.

Tale Unione gia’ negli anni precedenti alla crisi, iniziava a dividersi tra Paesi con saldi commerciali positivi e bilanci pubblici in ordine e paesi con deficit sull’estero e deficit di bilancio crescenti, finanziati con flussi di credito privato sempre piu’ provenienti dal primo gruppo di paesi e utilizzati non per fare investimenti che accrescessero la competitivita’, ma per finanziare spese improduttive o bolle immobiliari”. Nessuno, aveva immaginato che l’Unione monetaria potesse diventare un’unione divisa tra creditori permamenti e debitori permanenti dove i primi avrebbero prestato per sempre ai secondi denaro e credibilita’.

Questo è quanto è visibile analizzando il grafico del Target2 (bilancia dei pagamenti) Situazione oggi in leggero miglioramento ma sempre insostenibile.

Grafico Target2

L’alta disoccupazione, soprattutto quella giovanile, in alcuni Paesi europei “ha raggiunto livelli che incrinano la fiducia in dignitose prospettive di vita e che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive”

Conflitto sociale. Ne parlo da anni e questo rischio si fa sempre più concreto. Manca il lavoro, mancano i soldi. E la disperazione porterà a fare cose che oggi non immaginiamo. La gente sta finendo i soldi , il tasso di risparmio delle famiglie italiane è passato dal 22% all’8%.

“E’ indubbio che una crescita duratura sia condizione essenziale per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile”

Su questo non ci piove. La lotta alla disoccupazione è la chiave di tutto. E’ la chiave che porta alla crescita economica. E di certo, come ricorda Vegas, è proprio la disoccupazione il vero problema e non il debito. La storia insegna. Il debito si può anche gestire nel tempo. La disoccupazione no.

Al risanamento dei conti pubblici gli stati europei devono coniugare una politica che mitighi “gli effetti inevitabilmente recessivi del consolidamento di bilancio con una sua composizione che privilegi le riduzioni di spesa pubblica corrente e quelle delle tasse.
Necessitano riforme, poiche’ “mirano a sciogliere i nodi che imbrigliano la capacita’ competitiva e soffocano la crescita”. “Un’efficace promozione e tutela della concorrenza, un adeguato grado di flessibilita’ del mercato del lavoro che sia ben distribuito tra generazioni, una burocrazia pubblica che non sia di ostacolo alla crescita, un capitale umano adatto alle sfide poste dalla competizione globale, un ambiente migliore sono fronti su cui, malgrado progressi recenti, non poco resta da fare, sia pure in misura diversa nei singoli Paesi.

Grazie per i consigli, caro Mario. Però ora occorre passare dalle parole ai fatti. E la cosa non è affatto facile. Un esempio? Guardiamo all’Italia. Nuovo Governo Letta. Aria di rinnovamento, non c’è dubbio. Ma poi tra le righe è evidente un fatto. La politica tradizionale, quella della prima e della seconda repubblica tiene per gli “attributi” il governo, minacciando di sfiduciarlo se non si farà quel che LORO vogliono.
Sarà una grande sfida quella che ci spetta nei prossimi anni. Forse una sfida troppo grande che non potremo sostenere.

(Fonte del discorso di Draghi : AGI)
 
 
 

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DT

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6 commenti Commenta
ferrariferrari
Scritto il 7 Maggio 2013 at 09:33

CLAUDIO BORGHI: “Vi spiego come il Giappone rilancia l’economia stampando moneta”
http://www.youtube.com/watch?v=FcPQT-4_uQs

ferrariferrari
Scritto il 7 Maggio 2013 at 09:39

COME SI ESCE DALL’EURO? Intervista a Claudio Borghi
http://www.youtube.com/watch?v=fhzwE1oNA30

ferrariferrari
Scritto il 7 Maggio 2013 at 09:41

Claudio BORGHI: “Freghiamocene dell’Europa e facciamo le cose giuste”
http://www.youtube.com/watch?v=Q8gyhTaZoX8

Scritto il 7 Maggio 2013 at 10:02

Ti sei fidanzato con Claudio Borghi? :mrgreen:

ferrariferrari
Scritto il 7 Maggio 2013 at 10:31

Dream Theater,

😆

luigiza
Scritto il 7 Maggio 2013 at 18:07

Tale unione gia’ negli anni precedenti alla crisi, iniziava a dividersi tra Paesi con saldi commerciali positivi e bilanci pubblici in ordine e paesi con deficit sull’estero e deficit di bilancio crescenti, finanziati con flussi di credito privato sempre piu’ provenienti dal primo gruppo di paesi e utilizzati non per fare investimenti che accrescessero la competitivita’, ma per finanziare spese improduttive o bolle immobiliari”</

Incredibile, Mario Draghi ha scoperto le tesi del prof. Bagnai. 😆

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