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DOLLARO USA: SVOLTA IN ARRIVO?
La FED si arrende. O per meglio dire cambia strategia. Questo è quanto vuol farci capire il buon BB (Ben Bernanke) negli ultimi discorsi fatti alle platee.
“Diamo maggiore attenzione all’inflazione”. Una specie di cambio di direzione. Pr la prima volta la FED sembra prendere la strada che da sempre ha caratterizzato la politica monetaria della BCE. Massima vigilanza sull’inflazione.
Il momento di mercato è assolutamente indicato per una politica monetaria attenta a questi principi. Il rally delle materie prime, come ben sapete, ha influito in modo determinante all’esplosione dell’inflazione. Ed il rischio addirittura di una stagflazione è molto elevato.
Che sia solo un discorso politico, in vista delle elezioni USA, al fine mi stabilizzare il dollaro? Al momento è impossibile saperlo. Resta però il fatto che il mercato crede a Bernanke ed alla sua volontà di ritrovare un dollaro forte.
Difatti sul mercato dei future, un aumento dei tassi (per difendersi dall’inflazione) pari a 50 centesimi da qui ad ottobre è scontato per un 100%, mentre un aumento di 125 bp è previsto, da qui a fine anno, da moltissimi operatori.
Personalmente credo che la FED, con le sue mosse, abbia perso credibilità. Quindi tutto è ampiamente discutibile. Vedremo.
Nell’intermarket intanto le cose si stanno muovendo. L’oro vacilla e rischia di perdere importanti supporti, e il dollaro cerca di rafforzarsi. Il grafico qui a fianco testimonia la chiara situazione di lateralità del cross EUR/USD. DeMark con il Sequential ha anticipato la fine (momentanea) dell’indebolimento. Ora effettivamente sta riacquistando forza. Ma è presto per dirlo. Solo la violazione di 1.54 darà la scossa per un target di rafforzamento più importante.