Dexia: come si è arrivati a tanto e cosa succederà

Scritto il alle 10:10 da Danilo DT

Non solo bond Grecia. Gli scheletri nell’armadio si chiamano subprime. Elenco degli incredibili elementi dell’ennesima storia di malagestione bancaria (Aggressiva). E per Dexia Crediop…

Dexia è la banca del momento. E Dexia-Crediop è sicuramente la paura ricorrente per i tanti risparmiatori italiani che hanno investito in bond di qeusta banca Italo-belga.
Ma andiamo con ordine. Innanzitutto sapete perché Dexia è andata in crisi in questo modo “rapido ed inesorabile”?

E’ successo che la banca Dexia, con forte capitale pubblico, ricordiamolo, aveva investito il 39% del suo portafoglio in obbligazioni Made in Greece. Ebbene si, bond greci. Tutto qui? Ma assolutamente no. Infatti si è venuto a scoprire che la banca era anche carica di MBS, CDO, ABS e tutta una serie di quelle obbligazioni che hanno reso celebre il default di Lehman Brothers (ve li ricordate i mutui subprime?), che Dexia aveva in portafoglio e che non erano MAI state svalutate. E così, dopo un penultimo trimestre “magicamente” in utile, ecco che inesorabilmente “il troppo stroppia” e la Dexia si trova costretta a dover ammettere che qualche problema c’è. E quindi decide di svalutare UNA PARTE dei titoli in portafoglio, denunciando una forte perdita. Il problema che solo UNA PARTE della monnezza presente è stata svalutata. Il resto, vedrete, salterà fuori a breve.


Tutto questo ha generato un effetto a catena devastante. Innanzitutto il logico crollo di borsa. Ma soprattutto è avvenuta una cosa gravissima per una banca: infatti nella giornata di martedi sembra proprio che i correntisti abbiamo preso paura e si siano decisi a “emigrare” con i loro contanti in lidi più sicuri. Morale: prelevati 300 milioni di Euro dai conti correnti. Ma vi immaginate cosa significa per una banca una situazione del genere? E’ il classico scenario stile inizio default Lehman Brothers che ti porta all’immediato fallimento.  Ma poi…

OPPPSSS…. Arrivano i nostri!!! E difatti nella stessa giornata di martedì mi risulta che la BCE, mamma Santa mitica BCE, ha prestato ad una banca NON definita la modesta cifra di 500 milioni di Euro di cash.
Tutto spiegato e tutto chiaro. Se la matematica non è un’opinione i conti tornano.

Questi sono i fatti. Ma ora permettetemi alcune elucubrazioni.

Estate 2011. Si sente la necessità di rifare gli stress test. Ma questa volta si giura che SI FARANNO SERI. Quelli precedenti erano farlocchi. In QUESTO POST  vi parlavo dei rischi su Banco Popolare e in QUESTO POST   vi davo i risultati dell’indagine.

Gli otto istituti bocciati sono le greche Atebank ed Eurobank, l’austriaca Volksbanken e le spagnole Caja 3, Banco Pastor, Catalunya Caixa, Unnim e Cam. Le otto banche bocciate devono raccogliere 2,5 miliardi di euro di nuovo capitale presentando un piano entro il 15 ottobre per riportare il Core Tier 1sopra il 5% entro fine anno.

Qualcuno legge il nome di Dexia? No, scusate, non ci siamo capiti. Vi sto dicendo che in Europa c’è una banca che ha il 39% di bond Grecia in portafoglio PIU’ una valanga di titoli subprime ancora non svalutati. Non può non esserci. DEVE ESSERCI! E cercate bene santa miseria…

No, mi spiace, avete proprio ragione… Non esiste il nome Dexia…

ENNESIMA PRESA PER I FONDELLI!!!!

Ma non è finita qui… Infatti sembra proprio che la decenza abiti altrove e non ci siano limiti… Infatti secondo il FT, sembra proprio che le banche Europee saranno nuovamente protagoniste di nuovi stress test. Già nei prossimi mesi.

EU banks are about to face a new stress test which will force them to evaluate their financial position if they have to write down their Greek sovereign debt, according to the FT.
The European Banking Authority has been asked to compile a new set of stress tests that will examine how much capital banks will need in the event of a Greek default.
That’s according to senior officials involved in the process. They added that this was not a sign EU leaders thought banks were on the verge of default. Instead, they said, it’s the first step towards bank recapitalizations. (Source)  

Ma stiamo tranquilli, ad ore arriverà il salvataggio governativo Belga o FrancoBelga. E magari poi un bello spezzatino. Con il coinvolgimento del ramo Dexia-Crediop che però gode di buona salute e che quindi non dovrebbe essere intaccato direttamente dal rischio defautl di casa madre (poi di certo c’è solo la morte…)

Dexia Crediop: la banca fa utili, il problema è casa madre

Un utile netto semestrale di 42 milioni di euro (+35%), una buona quota di mercato nel settore delle amministrazioni pubbliche, una storia quasi centenaria e un presidente di prestigio quale Mario Sarcinelli. La controllata italiana di Dexia, la Dexia Crediop, può contare su questi numeri di bilancio e su una reputazione solida,ma ora attende di sapere le decisioni del piano di ristrutturazione della casa madre per sapere quale sarà il suo destino in caso di ‘spezzatinò del gruppo franco-belga.
Secondo indiscrezioni della stampa belga Dexia Credit Local, la controllata italiana Crediop e la spagnola Sabadell potrebbero essere scorporate in una “bad bank”, supportata da garanzie dal Belgio e dalla Francia. (…) Dexia Crediop è controllata al 70% dalla banca franco-belga ed è partecipata dalla Banca Popolare di Milano, dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna con una quota del 10% ciascuna. (Source

Staremo a vedere come va a finire. Un’ultima cosa: un sassolino che mi voglio togliere dalla scarpa. Vi sembra giusto, normale e corretto che uno Stato, ovvero denaro pubblico, entri in modo massiccio nel capitale della banca, SALVANDOLA dal default, senza poi intervenire a livello di management? Il periodo di vacche grasse E’ FINITO, se il denaro dei cittadini viene utilizzato per salvare le banche, lo Stato deve entrare nel merito della gestione delle banche. Questo può significare “nazionalizzare“. Ma è un delitto?

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DT

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26 commenti Commenta
7voice
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 10:26

si continua a fare gli stessi orrori ed errori!questi vanno fatti fallire !bisogna dare una certa garanzia solo ai correntisti è con un limite ben chiaro!BASTA CON QUESTI FETENTI, è ORA CHE VENGHINO LINCIATI!

atomictonto
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 10:31

Ma chi è il pistola che ha strutturato il portafoglio della banca col 39% di Grecia?
Si sa nome e cognome?

a.brachetti
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 10:33

Che scandalo.. Comuque non ci si stupisce più di nulla e questo è un problema, perchè è lo sgomento che fa aprire gli occhi alle persone e ultimamente queste vicende sono all’ordine del giorno. Ci sono stati periodi in cui per una cosa del gener sarebbero scesi in piazza fiumi di persone.. é impensabile che con i nostri soldi ripuliscano le loro schifezze.

atomictonto
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 10:39

Scusa Brachetti ma non deve “scendere in piazza” nessuno.
Hai presente Calvi, “suicida” sotto al Ponte dei Frati Neri coi sassi in tasca?
Ecco…

ob1KnoB
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 10:58

LONDON (MarketWatch) — European Commission President Jose Manuel Barroso reportedly said Thursday that the commission is pushing member states to carry out a coordinated recapitalization of the region’s banks. The move is intended to help banks “get rid of toxic assets they may have,” Reuters reported Barroso as saying. Barroso’s comments also came after the Financial Times reported that European regulators are planning a new round of stress tests for the banking sector, which would model the impact of big write-downs on peripheral euro-zone sovereign debt.
Spreriamo che qualcuno gli faccia notare che, anche per risparmiare, sarebbe il caso che simulassimo anche un rialzo dei tassi, una discesa delle commodity, e l’introduzione di qualche cambio fisso tanto per cominciare..

a.brachetti
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 11:05

Atomictonto ho presente il cosiddetto suicidio di Calvi. Io dico semplicemente che queste cose succedono perchè la gente le lascia fare. In questi paesi, Italia in primis, non mandiamo via una classe politica, (amici banchieri compresi), che con le sue scelte ci sta massacrando da anni. Per molte persone conta solo che lo sciopero dei calciatori duri una giornata così il weekend dopo riusciamo a vedere la partita. Quando non si potrà più fare finta di niente sarà tardi e molto più dura.

sciumibalestra
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 11:49

Dexia Crediop si finanzia per una cifra pari a 300 milioni di euro, raccolti con successo grazie a questa nuova obbligazione emessa a inizio marzo.

La raccolta è destinata a nuovi investimenti in infrastrutture pubbliche nello Stato italiano.

Ma al di là dello scopo del fund raising ottenuto con il bond, la banca francese offre un tasso di interesse del 4,85% annuo lordo, su una scadenza di 5 anni, quindi non eccessivamente lunga.

Questi fattori hanno probabilmente attratto molti piccoli investitori, che fin dl primo giorno di quotazione hanno scambiato parecchie di queste obbligazioni sul Mot, mercato in cui sono state quotate a partire dall’11 marzo scorso.

La negoziabilità in lotti da 1000 euro, e la semplicità di un’obbligazione plain vanilla, con cedole fisse pagate una volta all’anno hanno fatto si che il ritorno sul mercato delle obbligazioni, da parte di Dexia Crediop, sia avvenuto con successo.

In diverse occasioni, fino ad oggi, questi strumenti sono stati i più scambiati del listino obbligazionario domestico.

Dexia Crediop è un istituto specializzato nella finanza di progetto e nell’ambito delle opere pubbliche, per questo le obbligazioni emesse fanno parte della famiglia denominata dalla stessa Dexia come “Serie”, a sottolineare gli scopi cui Dexia dichiara di destinare quanto raccolto dagli investitori.

In questo specifico caso le somme saranno investite anche in opere di pubblica utilità in Italia.

Il coupon del bond viene pagato il 7/3 di ogni anno, e consiste in un tasso lordo del 4,85%, che al netto delle imposte risulta essere pari al 4,24%.

La scadenza è posta nel 2016, sempre il 7 marzo.

ISIN: IT0004698178

ieri min. 57
oggi attuale 77

paolo41
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 12:01

Dream,
non capisco perchè Dexia/Crediop, se guadagna, debba essere trasferita nella “bad-bank”, dove dovrebbero andare gli assets “tossici”.
Troverei più corretto cercare di venderla…..

atomictonto
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 12:05

Caro Brachetti, gli Italiani sono ancora del tutto succubi dei vecchi DIVIDE ET IMPERA e PANEM ET CIRCENSES.
Io ho vissuto parecchi anni all’estero e ti garantisco che vista da fuori e conosciuta da dentro l’Italia è un posto assurdo socialmente parlando…siamo ancora fermi a Goldoni con Mirandolina e il sior Todaro.
Comunque questo è un forum di finanza quindi non andiamo off-topic.

hironibiki
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 12:16

a.brachetti@finanza,
Già hai ragione ma l’Italia è questa. Dai com’è possibile che ad esempio una CICCIOLINA percepisca la pensione da parlamentare e che ora voglia fare pure il sindaco? E Iva Zanicchi? E Gerry Scotti??
Bah non ci sono parole, a volte penso che ci meritiamo tutto questo visti gli esiti.
Continuerà sempre a pagare papà pantalone 🙁

vik1930
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 12:26

non vorrei sbagliarmi ma il 39% mi sa che e’ sbagliato, dexia capogruppo ha circa 3,9 MLD di titoli greci, dubito che rappresentino il 39 % degli asset totali

hironibiki
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 12:47

Sempre in merito a l’Italia.. COME CAVOLO RAGIONA ecco l’ASSURDA news:

“Ultima folle offerta di Bologna a Bryant: $2 milioni per una partita…Probabilmente la partita più cara nella storia dello sport… ”

Sono queste le cose che contano per l’italiano medio. Tristemente.

bergasim
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 13:53

atomictonto@finanza,

james bond

lampo
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 15:50

Dream Theater,

…se il denaro dei cittadini viene utilizzato per salvare le banche, lo Stato deve entrare nel merito della gestione delle banche. Questo può significare “nazionalizzare“. Ma è un delitto?

La risposta DT, grazie al blog e ai numerosi frequentatori, la conosciamo: scoprirebbero come funziona il meccanismo che produce profitti basati su “praticamente quasi nulla”.
E sorgerebbe immediatamente un conflitto di interessi difficilmente risolvibile: permetterlo ancora oppure no? Dire realmente come stanno le cose?

Quindi meglio non vedere, non sentire e non dire nulla… ma vedrai che i tempi cambieranno, molto prima di quanto loro pensano…

Scritto il 6 Ottobre 2011 at 16:48

Signori… ci siamo…
*DEXIA TRADING SUSPENDED UNTIL FURTHER NOTICE, EURONEXT SAYS

Scritto il 6 Ottobre 2011 at 17:09

Dream Theater,

Mi riferivo in particolare a quello… ma che speranze abbiamo con le altre di banche… fanno gli sciccosi indossando la pelliccia ma hanno i buchi nelle scarpe…

Scritto il 6 Ottobre 2011 at 17:27

Dexia verso la nazionalizzazione, Titolo sospeso in Borsa
Il regolatore belga ha fermato le contrattazione, mentre la società perdeva il 17,24%. Il Belgio pronto a intervenire. Anche il Lussemburgo pronto a investire…

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/10/06/news/dexia_sospesa_in_borsa-22806937/

Scritto il 6 Ottobre 2011 at 17:31

Intanto sulle sponde della bianca albione…:
The Bank of England has said it will inject a further £75bn into the economy through quantitative easing (QE).

gioetf81
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 18:30

qualcuno ha idea di cosa succeda anche a Merrill Lynch? questa obbligazione XS0177573937 quota a 94,4 e rende il 7,78% a 2 anni!! ci sono news di criticità? Altrimenti sembra un’occasione interessante per fare qualche switch in portafoglio. grazie

scubaduc
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 23:17

Titolo sospeso in borsa fino a lunedi’. Probabilmente Dexia verra’ nazionalizzata, cosi’ almeno riporta il Le Soir.

Scritto il 7 Ottobre 2011 at 10:04

Oct. 7 (Bloomberg) — Dexia SA inched toward a breakup as
France, Belgium and Luxembourg sought to protect their local
units from the sovereign debt crisis threatening the heart of
Europe’s financial system.
Luxembourg said an investor is interested in buying its
local unit, Belgian Prime Minister Yves Leterme said he’ll do
whatever it takes to safeguard the bank in Belgium, and a plan
emerged to take over the French municipal lending arm. The board
of Dexia meets tomorrow to discuss the options.
The stock dropped 17 percent yesterday on concern that the
breakup will leave shareholders with little of value, while
Standard & Poor’s downgraded the credit rating for three units,
citing the group’s limited access to wholesale funding markets.
Hurdles to an agreement remain as Belgium and France wrestle
over responsibility for Dexia’s troubled assets, which could
total as much as 190 billion euros ($256 billion).
“It’s complicated for the states to reach an accord,”
said Benoit Petrarque, an analyst at Kepler Capital Markets in
Amsterdam. “There are budgetary constraints and no one wants to
invest capital.”
Dexia’s breakup, three months after it got a clean bill of
health in European Union regulators’ stress tests, has brought
Europe’s banking crisis from the continent’s periphery to its
center. The bank’s short-term funding evaporated as Europe’s
sovereign debt crisis worsened, forcing France and Belgium to
come to its rescue three years after they injected capital to
save the company during the financial crisis of 2008.
The lender’s Dexia Credit Local, Dexia Bank and Dexia
Banque Internationale a Luxembourg units had their ratings
lowered to A-/A-2 from A/A-1 by Standard & Poor’s Ratings
Services. The ratings are on credit watch with “developing
implications,” S&P said.

tia_0
Scritto il 8 Ottobre 2011 at 10:15

E’ triste vedere come l’intero sistema bancario si stia comportando di fronte a questa crisi che dura ormai da troppo tempo.
Dopo il default di Lehman Brothers qualcosa si sarebbe dovuto muovere. Nessuno è stato capace di fare il passo indietro e dire: Ok abbiamo sbagliato, ora rimettiamo tutto apposto.
Il fatto che Dexia abbia continuato a tenere una serie di titoli tossici in bilancio senza svalutarli per tempo è sintomo della scorrettezza del management bancario di questi tempi che concorre solo a minare la fiducia che le persone ripongono nelle istituzioni finanziarie.
Come scritto nell’articolo, ulteriore svalutazioni stanno per arrivare e faranno risaltare ancora di più la situazione critica della banca franco-belga. Nel bel mezzo di tutto questo casino, l’opinione pubblica è distratta e non cosciente di ciò che sta realmente accadendo. Ok, non ci piace fare gli allarmisti, però cercare di “deviare” la realtà solo per non mettere eccessiva paura alle persone. Ecco, questo comportamento da mammina premurosa poteva essere adeguato all’inizio della crisi, forse nel 2008, ma ora no! E’ finito il tempo delle coccole, delle speranze che tutto vado a finire sempre per il meglio con il solito lieto fine!
Sveglia!

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