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DEFICIT ITALIA e BTP: Bruxelles e gli investitori USA soccorrono il Bel Paese
Il “no taper” di Bernanke ha avuto delle ovvie conseguenze sui mercati. Se dovessi sintetizzarlo in modo estremamente sintetico lo definirei come il più evidente dei ritorni di “RISK ON”. La prosecuzione del QE3 garantisce (almeno in teoria poi i mercati daranno il loro responso) tassi bassi in USA. Le conseguenze sono ovviamente di una ripresa del carry trade a favore degli emergenti e, in genere, nei confronti delle asset class più rischiose e più redditizie.
La reazione dell’oro poi, è sintomatica. Il metallo giallo è bene rifugio ideale con tassi bassi: ed ecco che quindi che torna di moda.
Se poi parliamo di Bond più redditizi, ecco che tornano gli acquisti anche sui nostrani BTP. Ma c’è di più.
Cambiano i criteri di calcolo del deficit?
Vista la crisi sempre presente, sembra che l’Unione Europea si stia dirigendo verso una “gentile concessione” a chi rischia di restare soffocato dal rapporto deficit/PIL.
Un cambio di rotta temporaneo mirato ad alleggerire le politiche di bilancio che rendono asfissiante l’austerity per i paesi del Sud Europa, messi all’angolo dalla crisi del debito sovrano. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal i tecnici finanziari dell’Unione europea avrebbero trovato una soluzione (…) in grado di dare una risposta alle critiche mosse nei confronti della Commissione proprio riguardo alle richieste eccessive nei confronti dei paesi che si trovano maggiormente in difficoltà. La chiave di volta, secondo quanto comunicato dalle fonti al quotidiano americano, sarebbe in un diverso aggiustamento del calcolo del deficit strutturale di bilancio in rapporto al tasso di disoccupazione e al Pil. (Source)
Questa sarebbe una manna dal cielo per il nostro deficit, drammaticamente “border line”.
Le flash news, arrivate dopo la chiusura dei mercati, hanno provveduto a far perdere addirittura 10 cent di rendimento ai BTP 10yr, che è passato da 4.52% a 4.42%. Un’altra fonte, nel frattempo, sempre dagli USA sembra confermare il tutto.
European Union finance experts have reached a preliminary agreement on changing the way the bloc determines some deficit figures, which will lessen the pressure for austerity measures in some crisis-hit economies, an EU official said Thursday.
The change to the calculation of the structural deficit would have “very significant” positive consequences for Spain because of its labor market structure, and somewhat less so for Ireland, Greece and Portugal, the official added.
Spain is struggling to overcome record unemployment of about 26 percent. The change could allow the government a slightly looser fiscal stance, thereby fostering growth.
The official, who spoke on condition of anonymity because of the sensitivity of the issue, said the working-level agreement on the “superior methodology” still needs approval by a meeting of top finance ministry officials from the bloc’s 28 member states next week. (Source)
Anche l’agenzia AP conferma la cosa. Certo, non ci fa molto onore il fatto che ci salva una presa di posizione comunitaria di “emergenza”, ma prendiamo tutto quel poco di buono che ci viene concesso. E di certo per il nostro debito, il “NO TAPER” e questo eventuale “agreement” non potrebbe che essere un bene.
Ma poi…la doccia fredda…
I tecnici dei ministeri del Tesoro Ue e della Commissione hanno preparato un nuovo metodo di calcolo dei deficit strutturali, di cui beneficeranno i Paesi con disoccupazione più alta, Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia e Cipro, che avrebbero più tempo per riportare il deficit nominale sotto il 3% del Pil imposto dal Patto di stabilità. Nello stesso tempo Bruxelles insiste perché si intervenga in caso di sforamento del 3%, e oggi il governo italiano ribadirà l’impegno nel Def. Per il ministro Maurizio Lupi la Ue non conteggerà nei parametri del Patto le spese in grandi reti infrastrutturali. (Source)
Quindi per l’Italia NULLA. Non ci resta che qualche acquisto dall’estero grazie alla FED, un po’ di psicologia a nostro favore, tra cui lo scudo anti spread e possibile ombrello OMT,
STAY TUNED!
DT
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Infatti non è casuale il mio “almeno in teoria” perchè poi la pratica…
Anzi credo che proprio il rialzo dei tassi….li costringerà a porre fine al QE3……anche per porre argine alle ingenti perdite in conto capitale maturate sui titoli obbligazionari acquistati dalla Fed….mature per effetto dell’impennata dei tassi.
C’è qualcuno che parla per questo di default incombente…..della FED 🙄
Magari caro Lukas, se lo meriterebbero proprio… 🙂
Ma mai come in questo caso si applicherebbe il detto “too big to fail”
i bond sono da comprare e anche da tradare in ottica di breve-medio periodo
se si iniziasse veramente ad aver paura del default della FED allora si deve comprare solo oro e potendo anche a chili
Ciao Pinco, tutto bene ?…..non dirmi che…..eri short pure questa settimana 🙄
no, ho finito i soldi…..ahahahah
Nel fine settimana però apro una linea di credito direttamente con la FED (tanto regalano soldi gratis a tutti) e lunedì mi rimetto short
Comunque, volevo proporti una cosa: quando cambierà la configurazione del Cot report potremmo incontrarci a cena (porto anche 2 mign****, …ehm 2 ragazze) per festeggiare?
però il rendimento del decennale usa (dopo il crollo di mercoledì sera), ieri e oggi è tornato a salire..mi aspettavo scendesse velocemente
A cena per festeggiare cosa?….Quanto alle “migno”poi,….ti dirò….che se lo sapesse mia moglie.. correrei dei rischi di gran lunga superiori a quelli cui vado incontro quotidianamente sui mercati
Come per festeggiare cosa? Sarebbe un evento epocale (come la conquista della Luna o l’invenzione del telefono…),saranno 15 anni che è rimasta uguale ….
Quanto alle signorine, forse hai ragione, meglio non rischiare, lo sapesse la mia mi butterebbe anche fuori di casa (visto che è sua…). A quel punto la linea di credito della Fed mi ci vorrebbe per davvero 😐
Caro DT affermi che ” La prosecuzione del QE3 garantisce ( almeno in teoria ) tassi bassi in Usa ”
Tematica credo da approfondire…..l’esperienza dei primi 2 QE….ed anche di questo terzo in corsa dimostra esattamente il contrario…..ossia che nel periodo della loro vigenza i tassi d’interesse risultano in crescita….daltronde anche negli ultimi 4 mesi i rendimenti sul decennale Usa sono praticamente raddoppiati…pur in presenza di una crescita debole dell’economia reale.
Quindi….aldilà della reazione immediata all’annuncio del ” no tapering ” da parte di bernanke, che ha evidenziato un ribasso dei rendimenti usa….credo che gli stessi non storneranno finchè dura il QE3.