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CRISI GRECIA: i mercati scommettono su intesa tra le parti entro questa settimana. QUINDI TUTTO RISOLTO?
Finalmente Atene invia alla comunità internazionale delle proposte che sono difendibili. La discussioni quindi riprende e le distanze tra le parti non sembra più incolmabili. I mercati vedono l’arrivo dell’accordo (con tanto di assegno pari a 7,2 miliardi di Euro) già nei prossimi giorni e comunque prima del 30 giugno.
Speravate che magicamente ieri la Grecia presentasse la medicina che potesse curare in tempo reale tutti i malesseri della crisi di comunicazione tra Atene e la comunità internazionale?
In tal caso sarete rimasti sicuramente delusi, ma non troppo. In effetti ieri non è arrivata da Tsipras e soci un documento che potesse essere “definitivo”: anzi, per certi versi sono arrivate più carte e anche in modo confusionario. Ma alla fine si sono messi insieme i pezzi del puzzle e qualcosa di buono ne è venuto fuori. Di buono se intendiamo mirare ad una soluzione quantomeno momentanea del problema, fermo restando che per il sottoscritto NON esiste una soluzione alla crisi greca se non passando da una feroce ristrutturazione del debito.
Passi avanti quindi, ma non risolutivi, perché se accordo dovrà essere, arriverà in “zona Cesarini” come già vi ho detto, in quanto frutto di compromessi e di tira e molla nevrotici.
La possibilità di veder concreto quel famoso pacchetto di aiuti pari a 7,2 miliardi è insomma più vicino, grazie all’avvicinamento di Atene alle pretese della Troika. Ci sono ancora delle distanze, meno incolmabili di prima, oltre che qualche cosa di indiscutibile già fin dall’inizio.
Infatti Atene chiede una ristrutturazione anche PARZIALE del debito. La comunità internazionale non ci vuole rimettere un centesimo di nominale e quindi non se ne può parlare.
Per il resto, come detto, si avvicinano le distanze. Ma attenzione, vorrei farvi notare una cosa.
Tutto quanto “ha avvicinato” Atene e Troika è relativo, in quanto NON sarà realizzato dalla Grecia. Promesse da marinaio insomma. E allora perché non farle prima? Semplice: Tsipras ha preso degli impegni coi greci e non più calare le braghe in modo così evidente. Il teatrino quindi continua.
Quali sono le promesse da marinaio?
A) Surplus primario di bilancio: raggiunto accordo per 1% del Pil nel 2015 e per i prossimi due anni tra 2 e 3% del Pil rispettivamente.
B) Revisione dell’Iva: La Troika vuole 2 aliquote: 13% e 23%. Atene vuole mantenere le attuali tre al 6,5%, al 13% e al 23%, ma è disponibile ad ampliare la gamma di prodotti che rientrano nell’aliquota più alta.
C) Nuovi tagli alla spesa: qui iniziano i problemi. Richiesti tagli per altri 1,8 miliardi di Euro. La Grecia non ne vuole sapere.
D) Ulteriori tagli a pensioni e stipendi: Stop ai prepensionamenti da gennaio 2016 più aumento del 3,9% dei contributi pensionistici. Atene propone questi impegni che la Troika sembra accettare.
E) Nuove tasse su aziende e fasce alte di reddito: Atene propone una tassa del 12% sulle aziende che realizzano un utile annuale di oltre 500mila euro ed una “tassa di solidarietà” per chi guadagna oltre 30mila euro l’anno, più una corporate tax (l’imposta sui redditi d’impresa) che sale dal 26 al 29 per cento a partire dal 2016.
F) Sconto sul debito: come detto questo punto, come anche C) sembra essere la fonte del momentaneo disaccordo. La Grecia vuole la ristrutturazione SENZA uscire dall’Euro, ma è utopia. Come detto la Troika non ha orecchie per queste richieste.
Ora che si fa? Si discuterà, si affineranno le proposte, si avvicineranno le distanze, si arriverà al compromesso. Il tutto entro questa settimana.
Io ve l’ho messa in modo molto facile e forse è meglio così, visto che di parole se ne faranno ancora molte, buona parte delle quali saranno INUTILI.
I mercati, lungimiranti e ben consci dei quanto sta accadendo, hanno già capito che ormai l’intesa è vicina.
La festa riprende, ma non sarà Natale per sempre.
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è più che ovvio che i soloni dell’euro Towers se la stanno facendo addosso e accetteranno qualsiasi programma della Grecia che abbia un odore di riduzione di spesa o di nuove entrate fiscali; tanto risulteranno tutte fasulle e di difficile realizzazione. Draghi è già pronto a spostare l’ammontare necessario per pagare i debiti in scadenza che saranno a loro volta riscadenziati alle calende greche con interessi zero o giù di lì.
Le borse festeggiano, gli spread dei periferici si riducono: tutto va bene, madama la marchesa!!!!
purtroppo l’immagine dell’euro va a ramengo, il FMI sta cercando di salvare la faccia ma l’EU è sempre meno un’unione ma uno scatafascio di burocrati che non so neanche se si rendono conto delle crisi che saranno costretti ad affrontare in seguito. L’importante in questo momento è salvare la cadrega e accettare le bugie elleniche.
C’è qualcuno che si domanda perché l’euro è scivolato a 1,12 (ieri in mattinata era sopra 1,14) nonostante alcuni dati economici abbastanza positivi di stamani mattina????? forse perché gli investitori cominciano a perdere fiducia nell’€ ?????
ottimo… quindi concordi con me ovviamente che non è sempre Natale… 😉
Tra due anni (o forse prima) saremo ancora qui tutti quanti -politici analisti tecnici giornalisti bloggers pubblico- a parlare di una nuova imminente crisi greca.
Nel frattempo si dovrà passare attraverso le presidenziali francesi e il referedum che Cameron ha promesso agli inglesi; questi due punti possono in teoria fornire una discretta botta alla tenuta della baracca euro se le cose vanno come non devono andare (per come la vedono Merkel Draghi & C)…
Inutile dilungarsi in dati, gli interventi prima del mio – in particolare quello di DT e di ob1KnoB (*) – mettono in risalto nello specifico quello che alla fine io riassumo così :
nemmeno tra 250anni, alle condizioni imposte loro e per come si ritrova la loro economia attualmente, i greci sarànno in grado di onorare il debito contratto, a meno di una PESANTE ristrutturazione dello stesso, argomento che gli avvoltoi non vogliono nemmeno sentire nominare.
(*)
«Partendo dal grafico sui depositi si puo’ notare che la diminuzione non ha per niente coinciso con una riduzione del credito al settore privato, ne’ con una contrazione del debito esterno, nè con un incremento dei consumi, nè con investimenti fissi ma trova correlazione solo con la diminuzione del GDP.»
…
Mi sembrano chiarissime quali siano le priorità per le istituzioni internazionali e per i creditori :
E’ evidente che nelle misure richieste dalla troika, più che incorraggiare la rinascita di un paese c’è l’intento di polverizzarlo annichilendo la sua popolazione, se questo serve ad evitare la perdita del capitale prestato.
Attenzione che la Grecia potrebbe essere solo un laboratorio sperimentale; la UE ne critica fortemente la sostenibilità del proprio sistema pensionistico che si ritrova al 16% del pil – dato più elevato e più critico in ambito UE; dopo la Grecia come criticità viene l’italia che si ritrova al 15% del proprio pil…
si d’accordo, l’italia non è la Grecia, è una ben altra realtà, è un paese fortemente esportatore di manufatti(cosa che la Grecia non è) solo che la crescita del ns pil è talmente amorfa(*) negli ultimi anni, tanto che qualche dubbio lo fa venire… peraltro un paese che vede accrescere inesorabilmente il numero di anziani in rapporto al totale… e che dal 2012 vede fuggire ad un ritmo di 100.000 unità/anno fascie giovanili dirette all’estero in cerca di quello che l’italia non riesce loro a dare…
(*)
2007 + 1,4%
2008 – 1,0%
2009 – 5,1%
2010 + 1,5%
2011 + 0,6%
2012 – 2,5%
2013 – 1,9%
2014 – 0,4%
in parallelo, il ns debt pubbl cresce a questo livello (niente segni – qui, sempre e solo CRESCITA del DEBT):
2007 + 1,0%
2008 + 4,2%
2009 + 5,8%
2010 + 4,9%
2011 + 3,0%
2012 + 4,3%
2013 + 4,0%
2014 + 3,1%
(elaborazione dati da fonte Bankitalia)
Provo a fare una previsione.
1) Entro fine mese si deve necessariamente definire una exit strategy.
Perché necessariamente entro fine mese? Perché altrimenti c’è il default.
Ergo: la Troika vuole necessariamente evitare il default.
2) La Grecia deve pagare per evitare il default.
Come farà a pagare se non ha i soldi? Non lo farà.
Ergo: la Troika troverà il modo di evitare il default senza fare pagare alla Grecia il dovuto.
Conclusioni: entro fine mese, almeno una parte del debito greco verrà congelato, ovvero riscadenzato a babbo morto. Ad esempio con l’emissione di un prestito obbligazionario al 2050 a tasso zero. Ricordate i bond argentini rinegoziati?
Pensioni ed indennità alla disoccupazione (ed eventuali redditi di cittadinanza) sono insieme al SSN uno straordinario strumento di redistribuzione di ricchezza. Oltre che serbatoio inestimabile di consenso politico chiaro. Aumentare la produttività (adesso si chiama fare le riforme sul lavoro) significa unicamente spendere meno per unità di prodotto ovvero fare meglio o a minor prezzo lo standard. Significa che devo diminuire il costo del lavoro prepensionando, licenziando o sostituendo tecnologia a risorse umane. Ha un costo sociale questa cosa. Come la finanzio? Con imposte o contraendo gli investimenti pubblici. Sembra così ovvio che sembra sia superfluo ricordare che qualcuno paga. La soluzione prima è tagliare le prestazioni almeno del saldo negativo derivante dalle minori contribuzioni….se prima erano 1000 euro di pensione te ne basteranno 900. L’alternativa è a valle: ti aumento iva e imposte e tu con mille euro spendi 1100 per usufruire delle stesse utilità. Se mille non ti bastano ti presto la differenza. Poi la fantasia al potere può decidere che la deflazione è brutta per cui meglio tagliare un po’ la prestazione (sposto di un paio di semestri per volta e non adeguare), ti aumento un po’ l’iva e faccio di tutto per un paio di punti almeno di inflazione.
Su tre miliardi di persone è un bel risparmio.
Volutamente polemico: Qualche giorno fa’ l’Irlanda ed il Lussemburgo esprimevano reprimende sull’andamento dei conti greci. Curiosità….quando rivediamo i loro patti fiscali internazionali? Sarebbe una veloce ed efficace ‘riforma’ europea…..che due paesi cosi’ virtuosi dovrebbero per primi proporre.
Gigi:
Provo a fare una previsione.
1) Entro fine mese si deve necessariamente definire una exit strategy.
Perché necessariamente entro fine mese? Perché altrimenti c’è il default.
Ergo: la Troika vuole necessariamente evitare il default.
2) La Grecia deve pagare per evitare il default.
Come farà a pagare se non ha i soldi? Non lo farà.
Ergo: la Troika troverà il modo di evitare il default senza fare pagare alla Grecia il dovuto.
Conclusioni: entro fine mese, almeno una parte del debito greco verrà congelato, ovvero riscadenzato a babbo morto. Ad esempio con l’emissione di un prestito obbligazionario al 2050 a tasso zero. Ricordate i bond argentini rinegoziati?
O più semplicemente ti presto sulle tue promesse quanto ti serve per le urgenze dell’FMI (almeno non fai default e non viene fuori un bordello con i CDS di Deutsche Bank, Paribas e compagnia) poi tsipras non ottiene la ratifica in parlamento, qualche settimana di baruffa, poi o referendum o elezioni (e ci vuole qualche mese almeno) intanto vediamo se i russi prestano qualcosa. Poi ci risiediamo a negoziare ripartendo dall’inizio. Poi magari il prestitone a 100 anni a tasso zero o indicizzato alla crescita…(così almeno se non funziona rimborso meno e l’inflazione fa’ il resto) così, intanto che discutiamo, passa un altro paio di semestri (non che cambi granchè sia chiaro).
Poi magari schiatta Schauble e qualche suo amico e si fa’ meno fatica.
Per ripartire l’economia Greca ha bisogno principalmente di aumentare due fattori che agiscono sul PIL:
1) turismo: creare una politica economica che agevola e lo incentiva (comprese defiscalizzazioni pensate ad hoc per far emergere la montagna di nero che c’è in questo settore… e per fortuna altrimenti in Grecia sarebbe già scoppiata la rivoluzione!);
2) agricoltura: togliere le sanzioni alla Russia… visto che (assieme all’Italia) era uno dei principali Paesi da cui si approvvigionava la Russia.
Invece lo stallo di 5 mesi… ha penalizzato fortemente il turismo (notizie dei giornali di turisti preoccupati dell’eventuale chiusura delle banche che sono andati in vacanza con migliaia di euro di contanti [fino a 10.000 non bisogna dichiararli]… e di cui molti non entreranno nelle casse dello Stato: volete che gli Hotel, i ristoranti, ecc. non colgano l’occasione per fare un ulteriore sconticino ed essere pagati in nero… già che sanno che il cliente straniero ha tutti quei contanti? Quando mai gli capiterà un’occasione del genere?
Dopo con calma fanno tutte le riforme che vogliono…
dall’ultima volta che sono andata in Grecia sono passati ben 20 anni. allora c’erano una marea di affittacamere, non so se sia cambiato. si pagavano in contanti e non c’era ricevuta. ma se uno affitta un appartamento a Riccione o in Sardegna te la danno?e lo paghi con la carta di credito?
buongiorno, lo so che mi riderete in faccia ma confermo lo SHORT da 22500 indicato il 10/06 e per me la settimana prossima collassa sotto i 22000.
Alcuni dicono di no, almeno dal punto di vista greco:
Altra valutazione interessante è quella “complottistica” Goldman verso la parità euro/dollaro il che significherebbe che anche per il lato politico/geopolitico hanno già la soluzione in “tasca”.
Staremo a vedé.
pasolo@finanza:
buongiorno, lo so che mi riderete in faccia ma confermo lo SHORT da 22500 indicato il 10/06e per me la settimana prossima collassa sotto i 22000.
Non l’avrei mai detto, complimentissimi!
Comunque vada sara’ un successo…. (ovviamente no).
Non conoscendo le basi della trattativa ogni ragionamento è ovviamente solo un esercizio algebrico ma penso non andremo tanto lontano dalla realtà.
Riassumiamo quanto si conosce: Rialzo random di Iva, stop ai prepensionamenti, incremento solidale della tassazione sui redditi superiori a 30000 euro, incremento tassazione sul reddito d’impresa, qualche tassa spot patrimoniale, avanzo primario tra 0.5 e 1% quest’anno tra il 2 e il 3% per i prossimi (avanzo non deficit..).
Tradotto in soldoni: 1% sulla spesa per consumi (ca 130Mld) facciamo 1,5Mld
incremento entrate per tassazione solidale e reddito impresa: stiamo larghi…1Mld
Stop ai prepensionamenti e all’incremento spesa pubblica: no deficit aggiuntivo ma no risparmi.
Avanzo primario 0,5% ci dovrebbe già essere (ma il suo cashflow è stato già speso) per il prossimo anno si tratta di risparmiare tra 6 e 9 mld per anno (bene che vada maggiori entrate e minore spesa pubblica ma ho la vaga impressione che sarà anche minore spesa per consumi).
Questo per ottenere 7Mld che non finiranno nell’economia ma per pagare rate di debito.
In una semplice analisi di bilancio un paio di osservazioni emergono: Sto ipotecando gli immobili non per fare gli investimenti, neanche sbagliando per pagare gli interessi passivi, ma per pagare i fornitori! Il cashflow aziendale può essere ‘disordinato’ in un periodo di ristrutturazione ma se segue un piano (imposto dalla Troika) non dovrebbe mai contemplare una situazione del genere.
Partendo dal grafico sui depositi si puo’ notare che la diminuzione non ha per niente coinciso con una riduzione del credito al settore privato come era auspicabile, ne’ con una contrazione del debito esterno, nè con un incremento dei consumi, nè con investimenti fissi ma trova correlazione solo con la diminuzione del GDP. In cinque anni il disavanzo commerciale se ne è portati via 50Mld, l’utilizzo delle liquidità delle parastatali una 30na la rimanenza è semplicemente evaporata (o fuggita). Questo nonostante capital flow positivi per una 50na Mld dal 2010.
Questo il ‘conto economico’ suggerito dai soloni. Diciamo che bene che vada un accordo ‘congela’ il problema per 6/12 mesi non di più. Lo stato patrimoniale dell’azienda Grecia e del suo sistema bancario poi….chiede solo di assoggettarsi al chapter 11.