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La GRECIA tenta l’impossibile e cambia le carte in tavola. Tutto da rivedere!
CRISI GRECIA: L’accordo raggiunto qualche ora fa tra Syriza (via Tsipras e Varoufakis) e l’Eurogruppo è praticamente già saltato in quanto la Grecia, chiusa in un vicolo cieco, tenta la mossa della disperazione e cambia le condizioni in corso d’opera. Ma le conseguenze potrebbero essere immediate e la perdita di fiducia nei confronti di Atene molto deleteria. Grexit più vicina?
Dire che i greci non si smentiscono mai, forse, sarebbe una banalità. Oppure ammettere che alla fine ce lo aspettavamo pure.
Che la coperta fosse cortissima era noto. Che i margini di manovra fossero molto risicati lo era altrettanto. Che un’intesa comportava per forza ad un forte ammorbidimento di una delle due parti, idem. Che tutto fosse poi relativo…anche.
Sono passate poche ore da quando la Grecia ha ricevuto la benedizione sul piano di riforme più relativo della storia dell’Unione Europea (se non lo avete letto, guardate QUI), un piano che doveva essere integrato nelle prossime settimane. Ma ecco che uno dei giocatori scopre il suo bluff e cambia le carte in tavola.
Facevano bene Draghi e la Lagarde ad essere molto cauti. E facevamo bene noi a non fidarci.
Tsipras, dopo aver incassato l’ok con beneficio di riesame dall’Eurogruppo, torna tra le mura domestiche e deve fare quello che ovviamente più lo preoccupa: convincere i suoi elettori e il suo Parlamento che ha fatto tutto il possibile e anche di più. Ma come detto ieri, già in molti hanno cambiato idea sul suo conto.
Il piano Tsipras era illusorio dall’origine e aveva fattibilità pari a ZERO se la Grecia RESTA nell’Euro.
Solo in caso di “Grexit” il piano diventata tecnicamente realizzabile. Che poi fosse un successo, è un altro paio di maniche.
Coup de theatre
Impossibile, per farla breve, tenere i piedi in due scarpe (in perfetto stile italiano…) proprio perché le distanze tra le due parti sono immense.
Ma ecco che i Greci non si smentiscono e, come detto, irritano le istituzioni dell’Eurozona con una prima presa di posizione che la dice lunga sull’effettiva volontà collaborativa di Atene.
Cosa è successo? Che uno dei punti chiave discussi nell’accordo, salta, nella fattispecie quello delle Privatizzazioni. Il ministro greco dell’energia Panagiotis Lafazanis praticamente ritira di fatto la cessione del 66% dell’operatore della rete elettrica Admie (A cui era anche interessata Terna).
E a condimento di tutto questo, aggiungiamo la dichiarazione di Yanis Varoufakis: “avremo problemi nel ripagare le rate alla Fmi ora e alla Bce in luglio”.
Ottimo! Praticamente è una presa di posizione netta e decisa con un messaggio evidente che io interpreto così: “signori, non abbiamo soldi, quindi mi sa che per le rate in scadenza dovrete aspettare. E non pensate che quei soldi li avrete dalle privatizzazioni perché vi sbagliate di grosso”.
Ma non solo.
Proprio perché l’atmosfera è degenerata in toto, ecco il “coup de teatre” di Varoufakis.
“Cara BCE, avete generato profitti per quasi 2 miliardi di Euro tramite i bond greci. Questi sono soldi nostri, soldi che ci sono dovuti: quindi la BCE potrebbe girare gli stessi al FMI come pagamento parziale”.
Per carità, posso capire i greci e non vorrei essere al loro posto. Ma mi sembra un ragionamento un pelino estremista, che giustifica tra l’altri i vari test di Grexit che hanno fatto diverse banche negli ultimi giorni.
La mossa greca ha il sapore dell’ultima spiaggia, della mossa disperata.
Atene ha capito perfettamente che si è ritrovata vittima dell’Eurogruppo e che ha dovuto sottostare alle “loro” esigenze. Ma questo non è politicamente difendibile in terra ellenica. E allora prova a rovesciare la situazione con questo atteggiamento veramente Kamikaze.
TORA TORA TORA!!!
Se Akira Kurosawa fosse ancora tra di noi, avrebbe materiale per poter riscrivere il suo mitico film in chiave moderna ispirandosi alla Grecia.
E ora che succede?
Inutile dire che tutto questo non può che creare il giusto sconcerto anche perché. Non dimentichiamolo, si stava lavorando per dare alla Grecia un terzo pacchetto di aiuti a luglio pari a 20 miliardi. Dite voi come si può lavorare in questa direzione, oggi.
Inoltre la BCE, a seguito delle promesse (da marinaio a questo punto?) di Atene si era resa disponibile a ripristinare la deroga sui bond greci riaprendo il rubinetto della liquidità chiuso il 4 febbraio a seguito, appunto, delle prime minacce del governo (allora neoeletto) Tsipras.
Una guerra di nervi, una guerra contro il tempo, una guerra contro tutto. Ma non dimentichiamo mai, in tutto questo, come la Grecia è entrata nell’Euro.
STAY TUNED!
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al momento azionario e eurusd non reagiscono
questa notizia finora l’ha lanciata solo l’ANSA
qui http://english.capital.gr/news_ctg.asp?spcatid=1 e su altre fonti ancora nulla
secondo me Ue non riuscirà a prendere niente dai greci e lo sa bene ed in piu non può far scoprire agli altri pigs che uscendo dall’euro inizierà a crescere…..
io penso che al contrario della maggioranza dei teorici che qui l’anello debole è UE e non la Grecia
oramai Atene non ha più nulla da perdere e lo sta capendo,e la cosa che più spaventava da un’eventuale abbandono dell’euro era il petrolio,che oramai sta giocando a favore di questa direzione
ed in più con un putin alle spalle che non vede l’ora di inondare i greci di energia…..
a queste condizioni chi è la parte debole???
Secondo me la confuzione sull’argomento è totale e il mercato continua ad aggrapparsi all’imminente QE.
Sta per cominciare la festaaa. Mica ve la vorrete rovinare per quattro greci in croce?
(che poi siano in croce non è solo un modo di dire…)
Cipro ha aperto i suoi porti alle navi URSS!!!! sarà vero??????
Bene, spero che l’interpretazione del buon DT sia corretta , in quanto la leggo per la prima volta…comunque, se non lo e’ ancora lo sara’ presto, perche’ le richieste della troika alla povera grecia sono del tutto irrealizzabili. Pero’, non definirei i 20 miliardi degli strozzini un piano di aiuti, ma bensi’ altra corda con cui impiccarsi meglio.
Diciamo che scrivendo nel titolo del post precedente su questo argomento “Il bello deve ancora venire” non mi ero affatto sbagliato…