CRISI GRECIA: Il popolo ellenico torna a votare. E ora che succede?

Scritto il alle 09:25 da Danilo DT

grecia-votazioni-gennaio-2015

Il 25 gennaio sarà una data importante per la Grecia ma anche per l’Europa. Sarà il giorno delle elezioni politiche in Grecia, una data temuta in quanto rischia fortemente di andare al potere il partito di Syriza, spudoratamente anti Troika prima ancora che NoEuro, anche se gli ultimi dati non ci danno un vantaggio considerevole. Si parla di circa 3-4%, un’inezia visto che poi, all’urna, certi timori potrebbero riaffiorare e spingere molti greci ad affidarsi nuovamente alla Nuova Democrazia che è tuttora al potere. Senza poi dimenticare che, una volta al potere, Syriza potrebbe anche non riuscire a tcreare l’esecutivo.
E poi c’è il problema maggiore.

[…] i rapporti con l’Europa. Tsipras (leader di Syriza, ndr) non ha mai detto di voler uscire dall’Euro. Ma la Grecia ha contratto con la Troika (formata da Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea) un maxi prestito da 240 miliardi di dollari. Difficilmente il bell’Alexis riuscirà a rinegoziare le condizioni senza conseguenze drastiche per il suo Paese e per la stessa Europa […] (Source)

E quali possono essere le conseguenze gravi? Beh, pensate a cosa potrebbe comportare un default Greco (nuova ristrutturazione) e gli effetti anche a livello di BCE, in procinto di voler lanciare a “tutti i costi” il suo QE. Un problema che andrebbe ad inchiodare tutti i buoni propositi ed i progetti di Mario Draghi.

Grecia-storia-ristrutturazione-debito-tassi

Torna a salire il rendimento dei bond Greci (qui i 3yr) ma…siamo anni luce dai tassi visti nel 2011

Certo, al momento è tutto relativo e tutto può accadere. Ma è altrettanto corretto non fasciarsi la testa prima del tempo. Certo è che gennaio sarà sicuramente un mese rovente.

BCE (22/01),

Elezioni Grecia (25/01)

Meeting FED (28/01).

Ma molto probabilmente sarà l’evento di mezzo a guidare il sentiment degli investitori anche perché quanto accadrà in Grecia, sarà secondo me un vero “anticipatore” o se preferite un modello di cosa potrebbe accadere negli altri paesi dove l’opposizione dei NoEuro sta diventando importante.
Ma voi lo sapete qual è il secondo paese più NoEuro dopo la Grecia in Europa? Lo scoprirete nel prossimo post.

Lsciando da parte questo dato statistico, torniamo al ragionametno fatto prima: ovvero che non bisogna fasciarsi la testa prima del tempo. Infatti sembra proprio che l’evento “ELEZIONI” non fosse poi così inatteso in Eurozona, tanto che addirittura già si stava lavorando ad un asse Berlino-Francoforte-Atene per preparare il dopo-elezioni elleniche, proprio per evitare un ecatombe simil 2012, quando si rischiò la fine del progetto Euro.

È stato membro del comitato esecutivo della Bce ma anche consigliere del governo tedesco e viceministro delle Finanze, è uomo di fiducia sia di Mario Draghi, sia di Angela Merkel e Wolfgang Schäuble. In queste settimane di attesa ansiosa dell’ennesima tappa del dramma greco, forse il solo uomo che poteva tentare la «mission impossible», una triangolazione dietro le quinte tra Berlino-Francoforte-Atene per preparare il dopo-elezioni elleniche. Così Jörg Asmussen sta già incontrando in segreto i vertici del partito che uscirà probabilmente vincitore dalle urne: Syriza. L’attuale sottosegretario al Lavoro tedesco è volato ad Atene nelle scorse settimane, ma ha anche incontrato gli uomini di Tsipras a Berlino per cominciare a prefigurare uno scenario post-elettorale (Source)

greece_grecia_breakup_index

Come vedete NULLA è lasciato al caso e difficilmente ci troveremo (comunque vadano le elezioni) a scenari apocalittici. Come ci ricorda Tonia Mastrobuoni su La Stampa…

Anche ieri il portavoce di Tsipras, Niko Pappas, ha dichiarato al telefono da Atene che nel caso di un governo Tsipras, la Grecia «non prenderà decisioni unilaterali» e si è detto «sicuro» che «con l’Europa troveremo un’intesa che terrà conto dell’interesse di ambo le parti». È certo anche, ha aggiunto, «che non ci saranno più tagli» ma anche «che faremo riforme serie nella pubblica amministrazione e per attirare investitori stranieri avvieremo una seria lotta all’evasione fiscale».  (…)
È altrettanto evidente che a questo punto l’ipotesi di un «quantitative easing» della Bce diventa più difficile, già a gennaio. Per i greci significherebbe un assegno in bianco, dal punto di vista non solo tedesco. Una fonte greca vicina al dossier giura però che «Draghi è la chiave» della questione ellenica. Anche perché una fetta di debito greco è in pancia a Francoforte. E l’italiano è l’altro mediatore fuoriclasse ai tavoli europei. (Source)

Morale: si mira a mantenere tutto sotto controllo, anche in caso di un scenario più estremo. Unica pecca, quindi, è un possibile ritardo del QE che comunque, secondo il mio punto di vista, difficilmente sarebbe arrivato a Gennaio. Quindi, alla fine, tutto va avanti come da programma.

STAY TUNED!

Danilo DT

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30 commenti Commenta
reragno
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 10:38

Purtroppo stiamo assistendo alla tragedia greca in tutti i sensi.

A nessun paese sarà permesso di uscire dall’euro. E’ tutto scritto e chi fa finta di non capire lo fa in mala fede. L’Europa è destinata a diventare un vassallaggio sotto il controllo degli Stati Uniti.
Nuovi equilibri e nuove alleanze si stanno sviluppando sul nostro pianeta. Una corsa è certa: l’Europa conterà sempre di meno, continente di persone anziane, senza risorse naturali e soprattutto popolato da persone che hanno perso la loro identità.

Al momento opportuno tutto risulterà più chiaro. Sarà un’amara sorpresa per tutti, soprattutto per coloro che pensavano ad una grande Europa. Ma da un manipolo di politici corrotti incapaci e soggiogati dai poteri forti e dalla banche, che cosa ci si potrebbe aspettare?

kry
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 10:48

reragno@finanzaonline,

Poteri forti? Multinazionali farmaceutiche!!(???). La futura crescita sara grazie alle PIL lole ( ce lo insegna la crescita del 5% grazie all’obamacare ). W la globalizzazione anzi il MULTINAZIONALISMO.

idleproc
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 11:02

Hanno due possibilità o si rivoltano o se la mangiano tutta intera e fino in fondo, un fondo che verrà sempre più approfondito.
Il lato “elettorale” è nella sostanza e tecnicamente superato nella situazione data visto che è fasullo e con la teleguida.
Hanno un altro problema le “false bandiere” di rappresentaza politica nel caso che si rivoltino visto che non esiste una rappresentanza politica consolidata, con una strategia e con un rapporto di massa sufficiente per rappresentarli nel caso di una rivolta, potrebbero finire tra le braccia proprio di chi gestisce il gioco. Dovrebbero darsi da fare e sbrigarsi.
Per quanto riguarda noi, vale lo stesso.
Per intanto le lobby in europa funzionano alla grande e stanno preparando coi “nuovi regolamenti” campo libero alle multinazionali globali ed US finendo di demolire il nostro sistema produttivo che mantiene il sociale e che verrà dato in “gestione” ai predetti dopo averlo demolito, pagheremo due volte e il già dato viene usato per altri scopi.
La situazione è fluida e mi secca perché ci si può far male.

reragno
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 11:05

kry@finanza,

M-A-S-S-O-N-E-R-I-A

ti potrei mandare un file pdf sull’argomento molto interessante. Molto lungo da leggere, inquietante, ma ti apre una nuova visione di come vadano effettivamente le cose.
Solo per email.

idleproc
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 11:31

State attenti a non identificare con un gruppo o più gruppi ristretti il “problema”.
Sono strategie globali di interessi specifici alle volte conflittuali e divergenti sia geopolitici che nazionali. I più forti ne determinano e ne hanno determinato la dinamica ma continuano e non possono fermarsi perchè metterebbero in gioco tutta la struttura di potere economico, politico e finanza che hanno creato. Certamente hanno dei luoghi di incontro e una “visione” del mondo di come lo vogliono e che costituisce l’ideologia dominitante che è reale, presente e occuppa tutti gli spazi della propaganda di massa.
Il progetto è fallimentare e sta fallendo e li puoi trovare tutti seduti negli istituti finanziari di vertice globali e circolano tra i consigli di amministrazione delle multinazionali globali e della grande finanza, i “governi” con un giro consolidato di uomini e di rapporti.
La cosa rispecchia il livello attuale di concentrazione del capitale e gli interessi reali dello 0,00001% o meno più il coro dei tirapiedi a gettone.
Anche volendo mantenenere il sistema, è la strategia che a mio giudizio è sbagliata e da psicopatici.

idleproc
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 11:37

Ovviamente la percentuale era solo buttata lì, è per fare intendere che sono veramente pochi.

idleproc
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 11:56

Ultimo ps. per dirvela come la penso sul futuro.
Spazi per la mediazione non ne esistono più, non contemplano nemmeno la possibilità di una mediazione, possono essere sconfitti solo da un’azione politica che non controllano a livello di vertice. Sono determinati e lo hanno dimostrato, tengono solo ed escluzivamente conto dei tempi bilanciandoli tra azione, propaganda ed effetti a livello di massa per evitare un conflitto e la formazione di un’opposizione non controllata che li metterebbe fuori gioco.
Non è vero che gli ultimi “governi” italiani partendo da Monti non hanno fatto niente, fanno e gestiscono per loro il gioco.
Spero di sbagliarmi ma la mediazione è impossibile, da almeno un decennio.

kry
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 12:00

reragno@finanzaonline,

Opsss …. sono portatore di dislessia e il molto lungo da leggere non m’impaurisce ma mi blocca sin da subito. Nella vita per obbligo mi son letto ” IL vecchio e il mare ” e ” La luce del nord ” di Cronin e che fatica poi per compito fare la scheda libro un impresa. IL massimo per me era il sintetizzatore John_Ludd , quanto mi manca , spero che torni presto. Comunque tentar non nuoce e Danilo la mia mail ce l’ha. Se puoi mandala a intermarketandmore@gmai.com Grazie. Ciao.

reragno
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 12:40

kry@finanza,

Ok scriverò a Danilo.
Ciao

pecunia
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 12:54

Scusate, ma senza essere troppo criptici, basta leggersi il volume appena uscito:

“MASSONI, società a responsabilità illimitata”, di Gioele Magaldi

libro uscito nelle librerie a novembre c.a.

paolo41
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 13:01

la Grecia, dove è nata la democrazia, si appresta ad affrontare le elezioni più “democratiche” della sua storia, senza interferenze né dei poteri forti né…. dei colonnelli !!!!!!

draziz
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 14:31

reragno@finanzaonline,

Potrei, cortesemente, averne una copia anch’io?
DT ha anche l’indirizzo e-mail del sottoscritto.

La cosa mi interessa poiché ho una visione, nel campo alimentare, di come stanno modificando le cose per indurci, ma poi sarà obbligo, a mangiare le stesse cose, ovviamente prodotte esclusivamente e per il bene (leggasi salute) comune solamente dalle industrie che appartengono “al giro”…

Un grazie anticipato

lukeof
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 17:14

idleproc@finanza,

Esatto Idleproc, possono essere sconfitti SOLTANTO da un azione politica “non contemplata” che preveda la creazione di un “opportunità” di guadagno o comunque di salvaguardia del capitale per le enormi masse finanziarie ( e l’enorme molteplicità e posizione geografica dei soggetti) in questione.
Perchè un sistema del genere puo’ essere sconfitto SOLTANTO usando i suoi mezzi, ovvero creando un opportunità di investimento o appunto di salvaguardia che muova enormi masse finanziarie. E cio’ puo’ essere fatto soltanto usando una bolla su un “asset rifugio” come l’oro.
Credo di averlo spiegato tante volte, ma per chi volesse “ripassare” è tutto scritto qui:
lukell.altervista.org/UnasoluzioneallacrisiEsiste.pdf

kry
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 17:53

lukeof@finanza,

Io invece penso che si possa sconfiggere solamente ( usando i suoi mezzi ) andando a richiedere tutti insieme il contante. Ora in una debt-deflation non è contemplato ma dovesse sfuggire il controllo dell’inflazione ….. sempre che intanto non riescano a correre ai ripari e obbligare l’uso della moneta elettronica.

lampo
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 18:22

Sulla Grecia caro DT ti vedo troppo pessimista. Sarà che recentemente, leggendo un “antico” libro finanziario di Loeb sulla “sopravvivenza finanziaria”, forse riesco a osservare in maniera più distaccata gli eventi che succedono rispetto a prima.

Brevemente:

a) lo stesso grafico che hai postato sui tassi dei bond greci a 3 anni ci dice che la speculazione stavolta non riesce assolutamente a fare breccia (come confermato anche dal calo mastodontico di ieri della borsa greca [-13% intraday] recuperato quasi del tutto in chiusura. Oggi sonnecchia… e siamo in una seduta dove pochi volumi potrebbero fare grossi danni, visto che siamo alla fine dell’anno!). Quindi direi che il mercato ha già ampiamente scontato il peggio per quanto riguarda la Grecia, come dimostrato dalla recente propaganda in termini di news che amplificano le notizie sui cali (evidentemente iniziano gli acquisti silenziosi…);

b) la questione, come più volte ho ribadito, è esclusivamente politica. Vogliono risolvere una volta per tutte la problematica dei partiti anti-euro. Tsipras, anche se salisse al potere, non avrebbe o voti per governare (e portare avanti la questione principale del suo programma elettorale: chiedere uno sconto del 70-80% del debito greco ai creditori internazionali come avvenne negli anni 50 nel momento in cui gli alleati fecero uno sconto del 60% alla Germania straindebitata a causa della guerra)… quindi dovrebbe mediare comunque con un forza politica “assoldata” agli interessi della Troika e dei creditori. Ergo… ha le mani legate!
Perciò sarà fondamentale per le attuali forze politiche (con l’aiuto indiretto dell’Europa), terrorizzare il popolo facendo interpretare il voto a Tsipras come un Grexit (già ieri Samaras ha rilasciato dichiarazioni in tal senso, aiutato poi dal ministro delle finanze tedesco). Quindi la campagna elettorale sarà fondata sul terrore giocando (purtroppo) sull’ignoranza finanziaria delle persone (non a caso oggi lo stesso Tsipras ha dichiarato che in caso di elezione garantirà esclusivamente i depositi bancari dei greci… (anche se vorrei capire con cosa… dato l’elevato debito da pagare e/o ristrutturare! Ciò purtroppo dimostra anche una superficialità in campo economico… su cui l’attuale potere giocherà come fa il gatto con il topo);

c) negli ultimi anni sono intervenuti molti investitori esteri (aziende comprese) a compiere in progetti di lungo termine (porto più grande del mediterraneo, aeroporto, catene commerciali, immobiliari, ecc.) con impegno di ingente liquidità (venissero in Italia!). Avete per caso sentito in questi ultimi mesi qualcuno di questi andarsene… o rinunciare?

d) la stessa Germania che poteva disincagliare il suo settore bancario dalla Grecia non l’ha fatto (se non parzialmente rispetto agli altri creditori), senza conteggiare l’ESM-EFSF.
Qui si sta giocando la sua partita politica con il partito antieuropeista interno (AfD) che sta sempre più salendo in termini di consenso. Quindi è importante che il popolo greco (volontariamente
o indotto artificialmente tramite la paura) scelga ancora una volta di rimanere in Europa come durante il primo salvataggio. A quel punto il fronte antieuropeista si ridurrebbe al minimo termine da solo… visto che ogni volta che apriranno bocca gli verrà sventolato come esempio quanto probabilmente accadrà in Grecia nelle prossime elezioni da parte della popolazione.

e) La Grecia, per la posizione geografica che occupa, è fondamentale per l’Europa… e soprattutto per gli USA. Non si sono persi l’Ucraina… vuoi che lascino la Grecia in mano ai russi e quindi agli asiatici, in caso di Grexit?

f) infine, anche se può sembrare fuori luogo, come mai la banca centrale svizzera ha già deliberato un ribasso dei tassi prima del board della BCE in cui probabilmente (quasi sicuramente) verrà annunciato il QE europeo? Evidentemente… sanno già qualcosa, quindi meglio intervenire prima (anche se è assurdo che una banca centrale decida prima di difendersi da una decisione ancora da prendere! Sarebbe un bell’azzardo se poi non avviene niente! Anche in termini di immagine!)

Peccato che in tutto questo la “democrazia” c’entri poco… ma entrano in gioco solamente interessi economici di lungo termine ed politici di turno (sempre disponibili quando si tratta di prendere la loro fetta…).

P.S.
Quanto affermato è da considerarsi neutrale… nel senso che non tengo né per Tsipras né per Samaras (Troika).

lampo
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 18:23

Opsh… ho dimenticato uno strong di chiusura! Scusate

paolo41
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 19:23

lampo,

se ti riferisci alla “democrazia” nel mio commento, spero che tu abbia capito che mi riferivo al fatto che in questo caso NON ESISTE come non esisteva ai tempi dei colonnelli.
Quanto al tuo commento, che mi trova assolutamente d’accordo, aggiungerei che il dopo elezioni sarà critico in ogni caso, perché anche il partito di Samaras non avrà una schiacciante maggioranza e l’eventuale e probabile (anche se guidata) sconfitta di Tsipras non farà altro che inasprire il confronto.
Penso quindi che qualsiasi forma di austerity aggiuntiva susciterà altri scontri e sommosse di modo che gli interventi della Troika saranno irti di difficoltà. Anzi penso che sarà proprio la Troika ad accettare compromessi (accettando qualche idea del programma Tsipras) pur di aiutare i “poteri forti” e i teutonici a difendere l’euro.

lampo
Scritto il 30 Dicembre 2014 at 19:37

paolo41,

No… non mi riferivo al tuo.
Concordo con il resto… anche se non tieni conto della variabile USA: accordo di scambio commerciale.
Quindi alla Troika si aggiungerà un altro incomodo… o comodo… a seconda dei punti di vista.

Scritto il 31 Dicembre 2014 at 01:12

…^ In banking, the Government maintains ownership of major banks but there are no limits to ownership by foreign investors ^…

…^ The sectors with the highest Services Trade Restrictiveness Index (STRI) score are:

1- accounting services,

2- air transport (covers establishment only),

3- maritime services. ^…

…^ In maritime transport services, the relatively high score is largely explained by a limitation on foreign equity participation to less than 50%.

Furthermore, cabotage is not permitted for non-EU registered vessels. ^…

…^ Several barriers to competition are also in place.

Airport take-off and landing slots are allocated based on historical rights and the commercial exchange of slots is not allowed.

Air carrier alliances, particularly code-sharing arrangements, are exempt from competition rules. ^…

…^ Services represent 55% of Greece’s gross exports, but 74% in value added terms.

Services also account for over two thirds of GDP and employment in Greece, which implies that earnings and aggregate demand depend significantly on productivity in services sectors.

Greece could further increase the efficiency of its economy by prioritising reforms that enhance competition in services markets.

The STRI suggests that this may be particularly the case for business and transport services, both of which are essential inputs in downstream industries ^…

l- – – – –

Organization for Economic Co-operation and Development (OECD), “Services Trade Restrictiveness Index (STRI): Greece” – May 1, 2014

http://www.oecd.org/tad/services-trade/STRI_GRC.pdf

– – – – -l

…^ Despite a recent upturn in tax revenues, the depth of the recession still leaves the Government facing high levels of public debt, which may constrain its ability to finance much-needed investment.

However, about two-thirds of Greece’s sovereign debt is now owed to official creditors who have granted some significant concessions.

While the IMF has to be repaid in 10 years, the average maturity of loans to the European Union (EU) is already 32 years, with a 10-year moratorium on interest payments of just 1.5%.

While this means Greece should have sufficient funds to service new market debt, it also means there is only limited scope for further debt restructuring, especially in net present value terms. ^…

…^ To achieve an early exit, the Government would need to cover a financing gap of some €20bn to €25bn in 2015, at least half of which the budget envisages being raised from the market by selling new 7- and 10- year bonds.

These negotiations are ongoing, but the recent increase in Greek 10-year government bond yields to around 8% may make it difficult for the Government to achieve a clean exit.

The most likely scenario is that the Government negotiates a precautionary credit line that would insulate its funding program from any renewed market turbulence. ^…

l- – – – –

Ernst & Young, Oxford Economics, “Outlook for Greece – Greece shows signs of recovery, but is still vulnerable”, [in] EY Eurozone Forecast, December 2014: December 12, 2014

http://www.ey.com/Publication/vwLUAssets/EY-Eurozone-Dec-2014-Greece/$FILE/EY-Eurozone-Dec-2014-Greece.pdf … see to “Debt levels are high” on page 4 (or 6 / 8).

– – – – -l

Alexīs Tsipras or/and other can will also be voted, can will also be vigorous – driven by the critical masses versus the Euro, scattered almost everywhere -, can will also be winner, but the nodes to comb are clear. In Greece.

What is certain, is that they are certainly not policy or management, now.

The rest is just chatter and contour – to fill pages and time.

サーファー © Surfer

lukeof
Scritto il 31 Dicembre 2014 at 13:06

Surfer non fai altro che confermare appieno quello che sostengo da tempo, ovvero che il problema non è “il default” ma la crisi di liquidità, e si tratta di due cose diverse.

E’ chiarissimo che se il governo greco ha bisogno di 20 miliardi di liquidità a breve, puoi imporgli le condizioni che vuoi, con o senza Euro o qualunque cosa facciano o vogliono.

Le condizioni cambiano e di parecchio se “per caso” qualche governo avesse avanzo primario e liquidità sufficiente per “sopravvivere” senza emissioni ulteriori e ristrutturando davvero il debito.
Ma appunto, se hai la corda al collo è inutile fare finta di esercizi di “democrazia”.

Scritto il 31 Dicembre 2014 at 15:47

Lukeof,

hanno problemi di liquidità (in parte, gestibili tranquillamente nell’intervallo ora/3 anni -; Li avranno, sempre, a prescindere, ma se fanno quello che devono fare ora, allontanano il patibolo!), ma anche problemi settoriali (non strutturali) – come gran parte dei Paesi dell’Unione Europea (inclusa l’Italia).

Per come galleggia il “trend” dei Mercati (sia sull’azionario – per i settoriali – che sugli obbligazionari – per la liquidità e su/per gli Stati, precipuamente) – attualmente – non gLi conviene proprio/affatto ristrutturare il debito (si priverebbero, e non solo i Greci, di risorse in pronto cassa ed in conto capitale; sicure e disponibili da investire in piani strategici – almeno Loro L’hanno capito e Li stanno accendendo/facendo): infatti, i tassi saranno in questa “Zona/Regione” per tempo bassissimi o “nulli” – sapendo tra l’altro/appunto che le fonti da poter attingere sono diverse e non mancherebbero comunque (anche se la BoE e la Fed, nella prima metà del 2015 – giugno – dovessero ritoccare al massimo di 0.50 pbs il tasso di sconto, saremmo sempre sotto l’1%. Una reale/vera e perenne manna dal cielo! – e non necessariamente dell’/dall’ECB).

Per quanto riguarda la “democrazia” – parola sempre più abusata, oggigiorno, quasi a livelli d’infanti (se chiedi/poni domande di Storia, quasi NESSUNO – come risposta/e – mediamente apre bocca o fa le classiche figure di merda!) -, i Politici – non solo Greci e/o quindi di qualsiasi “bandiera/colore/credo/fede/interesse/passione” debbano difendere nei vari Stati dell’UE – meno Ci mettono LO zampino, in determinate situazioni/valutazioni, meglio è; la media (per tenerMi buono e Natalizio) di Costoro non capisce nulla.

NON CAPISCE PROPRIO NULLA – l’ho scritto bello grande in stampatello, così si capisce.

Purtroppo, le Persone – mediamente “umili” e prese dai Loro affani e/o problemi minuti e quotidiani – ancora non ha capito, che possono sbraitare, incavolarsi, inveire (contro Tizio o Caio), ma quel nodo (temporale, ossia di questi tempi) non verrà sciolto per N-ANNI: la Classe Politica (TUTTA) Europea (per il giardino continentale d’origine) fa rabbrividire.

SONO IGNORANTI – ed alcuni puzzano (realmente) pure.

Creano e creerebbero SOLO ulteriori danni – della serie (televisiva): Pierino colpisce ancora!

Ciao.

サーファー © Surfer

paolo41
Scritto il 31 Dicembre 2014 at 16:53

@finanza,

sei sempre illuminante nei tuoi commenti e mi auguro che venga trovata una soluzione anche se mantengo una buona dose di pessimismo e mi spiego: anche quest’anno l’aumento del debito greco è aumentato in valore assoluto, se ben ricordo, di oltre l’8% con un PIL dello 0,7 che ha suscitato le lodi di quei politici che fanno rabbrividire, come li hai definiti tu stesso, e dei media che hanno usato tale valore per sparare sui risultati dell’Italia.
Innanzitutto con una disinflazione negativa di oltre l’1% anche il Pil reale diventa negativo, ma personalmente ritengo che guardare solo il Pil sia deviante; come in qualsiasi azienda è importante guardare il flusso di cassa che continua purtroppo a essere decisamente negativo.
Ci sarebbe bisogno veramente di un “default” o in alternativa….. di un vero piano Marshall !!!!!!

Scritto il 31 Dicembre 2014 at 17:26

Paolo41,

grazie, sei sempre gentilissiMo.

Io per natura, indole sono positivo: “HO VISTO CADERE LE BOMBE A 10 METRI DA ME (VOI NO)” – (“citazione”).

Lascia stare al momento (ho scritto ora/3anni, non a caso!) i “conti” e lo “stock”: negativi, in parte, che per la botta presa è normale/”umano” – considera, per chi Li vede, che SONO FARLOCCHI OVUNQUE: ITALIA, INCLUSA. PER CAPIRCI, BENE.

Lampo, in parte (qui – come in altri topic, anche) ha “illustrato” bene cosa è la “Grecia” – e cosa ha [(sotto ed ad occhio) il “mare”, specialmente/in particolare].

Il default già c’è stato – anzi, due. Gli hanno cambiato il nome, per addolcire la pillola al “Popolino” – (“ristrutturazione”).

Per quello, e non certo per l'”Euro” – già era stata sepolta.

Si arriverà proprio a quel “piano di aiuti pan-regionale” – devono solo stabilire i relativi punti di forza (con pro e contro da scambiarsi).

Devi sapere, infine, che da quando è scoppiata la crisi, gLi UNICI a non aver abbandonato la Grecia sono stati gl’/Imprenditori/Italiani – sono sempre in COSTANTE aumento.

CrediMi: non sono fessi – facendo anche la tara a/di quelli “bianchi/profumati” che riciclano i SOLDI delle varie organizzazioni criminali.

Ciao.

サーファー © Surfer

lampo
Scritto il 1 Gennaio 2015 at 21:22

@finanza,

Grazie per la menzione (anche cortese). La Grecia la sto osservando giornalmente da diversi mesi… perché dopo aver visto quanto è avvenuto in Islanda, dopo che i riflettori dei mass-media hanno tolto l’attenzione a “crisi conclusa”, la ritengo una delle opportunità migliori che abbiamo in Europa!
Per correttezza devo dire che il giorno della terza votazione, mentre la borsa faceva -10% (scesa poi a -13%)… io compravo azionario, per le tante ragioni che ho esposto nei diversi commenti (e sono pronto ad incrementare su eventuali ulteriori discese indotte dalla Troika per spaventare l’elettorato).
Molti non sanno che la gran parte degli investitori sulla piazza greca sono soprattutto esteri. Quindi basta che abbiano un input da chi di dovere… che sono pronti a ridurre la loro esposizioni, con le ovvie conseguenze per i mercati. Ma lo stesso il contrario… in caso le elezioni vadano secondo il responso che ritengo gli eurocrati (e l’FMI stesso) attendono.
Ovviamente ho una visione di medio-lungo termine… ma chi conosce cosa è avvenuto un Islanda… capisce sicuramente cosa intendo!
Poi se il tutto dovesse degenerare con la vittoria a maggioranza del fronte antieuro (!) credo che dove investire parte del proprio patrimonio… sia il problema minore.
Ciò non perché non ritengo che abbiano ragioni sufficienti per portare avanti la loro battaglia (le hanno eccome!), ma semplicemente perché, come hai descritto sapientemente, sono indirizzate a dei muri di gomma, collocati in quel posto sapientemente, per lasciare inalterata (o quasi) la situazione.
La Grecia attualmente è l’unico Paese in UE che ha le maggiori prospettive di crescita nei prossimi anni in termini di PIL… e, ciò non è ancora assolutamente scontato dalla borsa (che ricordo anticipa sempre le aspettative!), anzi!
Poi se nel 2015 non ci sarà questo tanto previsto e sperato rialzo dei tassi (in USA e UK)… non oso immaginare a che livelli arriveremo con la valorizzazione di molte borse, rendendo ancora più interessante tale piazza.
Io per il momento non vedo aumenti di un certo parametro di massa monetaria… che di solito, prelude un potenziale rialzo dell’inflazione.
Anzi… a giudicare dai grafici scaricabili dal sito della FED, la situazione è questa:

Scritto il 2 Gennaio 2015 at 00:37

No Lampo, non sono poi così pessimista. Infatti alla fine scrivo che tutto andrà avanti come da programma.
Giusto Surfer, la Grecia ha un grandissimo problema. La LIQUIDITA’ e tutto il resto si può (teoricamente) gestire con più calma.

Cmq eccellenti i Vs commenti, tutti, complimenti!

MAAAAAAAAAAAAAAAaa avete cominciato bene l’anno?

🙂

Scritto il 2 Gennaio 2015 at 03:52

…^ So, the main question is, are there any opportunities to strengthen Russian-Greek economic ties in these conditions?

The answer is yes.

But they are very limited.

First of all, there is a certain potential in the energy field.

Greece’s state-run natural gas distributor DEPA and Russian energy giant Gazprom reached an agreement on gas supply with price cuts backdated to last June.

Another important event is Russia’s refusal to carry on the South Stream project.

This decision doesn’t mean that Russia is turning away from plans to diversify gas supplies to the European Union. On the contrary, the construction of a new pipeline to Turkey with a capacity of 63 billion cubic metres of gas (just 14 billion cubic metres of it is intended for the Turkish market) should create new possibilities for this.

In light of the fact that gas will be exported through Greece, the country will have an opportunity to gain a foothold as a major energy hub and become the “gate” for Russian gas delivery to Europe.

But there are considerable doubts that Gazprom has enough money to implement this costly project.

Then, despite the crisis, Greece is still going to be a major destination for Russian tourists. And there are good reasons for this.

Greece issues visas faster than other EU countries, and the number of refusals is low. At the same time, it is less expensive as Italy, Spain, Croatia and some other EU countries and some of the tourists, who preferred to have vacations in these countries, will turn their eyes to Greece.

So, the decline in tourist visits will certainly take place, but, hopefully, it won’t be dramatic.

It is also worth mentioning that Greece is promoting new tourism programmes (educational and medical tourism) which would be interesting for Russians.

Moreover, the Ruble devaluation makes Russia more attractive for European tourists, including Greeks, who express considerable interest in Russian culture, history and traditions.

If the Russian-Greek cross-year, which is scheduled for 2016, is properly organized, it can enhance tourism in both directions.

Finally, there is still some room for trade relations.

For example, Greece has got a highly developed pharmaceutical industry, based on production of generic drugs, which are cheaper than original ones.

Exports of pharmaceutical products hold the fourth biggest share in the total exports of Greek processing and there is potential for improvement.

Of course, Greek exporters are searching for new markets, while Russia is interested in importing pharmaceutical products at decent prices.

Summing up the presentation, have to admit that the future of Russian-Greek economic cooperation is rather murky.

At the same time, a certain potential still remains, and this potential has to be fulfilled. ^…

l- – – – –

Y. D. Kvashnin [Institute of World Economy and International Relations (IMEMO RAN), Russian International Affairs Council (RIAC)], “Russian-Greek economic cooperation: is there still room for optimism?”, [for the] Research Institute for European and American Studies (RIEAS): January 1, 2015

http://www.rieas.gr/images/russia/russiangreek16.pdf … see to on pages 4-5.

– – – – -l

The Greek Economy Conference[§] was the “flagship” event of the American Hellenic Chamber of Commerce.

This Conference evolved into a national institution, centers around the political and economic life of the Country and acts as an annual summit for senior government and business representatives from Greece and abroad.

In its 25 years, the Conference has attracted – and continues always to attract – the élite of the political, diplomatic, academic, business and media communities in Greece, with hundreds of delegates attending this premier event.

An impressive array of high caliber speakers – Prime Ministers, Presidents of major political parties, Ambassadors, Presidents of local and international organizations and financial institutions, prominent leaders of the local and international business community, distinguished academics and representatives of think tanks – lend their unique perspectives, initiating constructive dialogues in effort to promote a sustainable environment for entrepreneurship and economic growth and vitality.

Each year the program of the Conference focuses on local and global issues, as well as on key sectors of the Greek economy.

This year, The Greek Economy Conference was focused on pivotal issues that concern Greek as well as European Citizens. Despite the admirable fiscal adjustments and the large number of reforms Greece has enacted, there is little room for underperformance and concerns in many areas remain.

Key issues such as transparent accounting, business financing, combating unemployment, the role of Country in the international scene, constantly evolving geopolitical dynamics, as well as the latest European and global prospects for economic growth and development were discussed at this pivotal gathering.

As the premier event of its kind, an event designed to generate lively discussion, promote the exchange of constructive ideas, and lead to effective solutions, the conference attracted wide media coverage. This year again, renowned and respected journalists (The Financial Times, Reuters, Forbes, BBC, Bloomberg, The Wall Street Journal, CNBC) from the United States and Europe have attended, both covering the conference agenda and participating in key discussions.

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l-§-l American-Hellenic Chamber of Commerce (AmChamGR), Athens Exchange Group (ATHEX Group: Helex), [25TH Annual l The Greek Economy Conference] “The Greek economy at a turning point: setting a national agenda for economic development “, Athens: December 1-2, 2014

Speakers and speeches:

http://www.amcham.gr/index.php?option=com_content&view=article&id=486:25th-annual-the-greek-economy-conference&catid=1:latest-news

– – – – -l

サーファー © Surfer

Scritto il 2 Gennaio 2015 at 03:58

°l°

VERY IMPORTANT: carefully read and see EVERYTHING that is written in the links [1 & 2] – I can’t sum it ALL up in short!

°l°

[See to the link 1: Pp. 15-16 / 47]

…^ Greece unique capital structure (as of 31 December 2013)

A- €275 billion of Greece €319 billion debt (86%) has concessionary and/or reschedule terms, including:

– Zero cash interest for 10 years

– Subsidized interest rates vastly below market

– Massively extended maturities up to 40 years

– Debt with interest and principal rebates

– €30 billion in financial assets funded with Official Sector loans;

B- 104 debt instruments required International Public Sector Accounting Standards (IPSAS) adjustment;

C- Italy 0%. Spain 4%. Ireland 31%. Portugal 34%.

€340 billion wealth transfer to Greece

Greece creditors have already sustained €340 billion in Present Value (PV) losses from debt relief to provide Greece extremely generous breathing space. ^…

(…)

[See to the link 1: Pp. 28-29 / 47]

ECB “40% penalty” on Greece collateral compared to peers 5%

and

ECB “40%” penalty limits bank investors Italy 34% vs. Greece 6%

(…)

l- – – – –

l-1-l P. B. Kazarian (Japonica Partners U.S.), [(25TH Annual l The Greek Economy Conference, at/in the) The Greek sovereign debt: is it sustainable? International accounting standards & public governance] “Working draft – Greece’s secret huge competitive advantage. The ABCs”, Athens: December 1-2, 2014

http://freegreece.info/AmCham_Presentation_Extended_version.pdf

– – – – -l

[See to the link 2: P. 3 / 83]

…^ Yes, the value of debt can be changed by changing its cash flows.

Most simply, a Euro paid 45 years from now is worth vastly less than a Euro paid today. ^…

[See to the link 2: P. 40 / 83]

…^ Greece vs. Cyprus: medium term government borrowing costs 2H-2014 ^…

[See to the link 2: P. 49 / 83]

…^ ECB historical Greece haircut matrix for GGBs: 2008-2014

The “40% penalty” for past month is counterproductive and not supporting sustainable growth. ^…

[See to the link 2: P. 55-56 / 83]

…^ Breaking the Greece debt myth ^…

[See to the link 2: P. 61 / 83]

…^ Five conclusions:

1. Greece doesn’t have a debt problem

2. Greece doesn’t have an interest problem

3. Greece does have an absence of IPSAS/IFRS financial information upon which to make decisions and build trust and confidence

4. Greece does have a misguided focus on calls for “debt relief” and cutting interest expense that has cost hundreds of thousands of jobs and tens of billions of investment losses

5. Greece does have a huge competitive advantage, and immediately implementing IPSAS will create 200.000 to 400.000 sustainable jobs in the next 24 months ^…

[See to the link 2: P. 75 / 83]

…^ Greece YE 2013 & peers: general government financial balance sheet breakdown ^…

[See to the link 2: P. 76 / 83]

…^ Government management of financial assets 2013-2014 as reported by the IMF and Eurostat ^…

[See to the link 2: P. 80 / 83]

…^ Comparing the future impact of concessionary/rescheduled liabilities on net debt (40-year bonds with 7% market rates.) ^…

l- – – – –

l-2-l Japonica Partners U.S. (by AmChamGR, the), “Working draft – Greece’s huge competitive advantage: seven questions & answers”, Athens: December 18, 2014

http://www.freegreece.info/Greece_Huge_Competitive_Advantage_AmCham_20141218.pdf

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サーファー © Surfer [Have an happy (starting and going) 2015; for Everyone!]

lukeof
Scritto il 7 Gennaio 2015 at 17:31

Surfer, ho letto tutti i paper con estrema attenzione.

Francamente, sono parecchio perplesso.

La definizione di debito come “net debt” sulla base di un ipotesi di cash-flow temporale sui flussi mi pare quantomeno azzardata.

E riportare il fatto che “oddio Nuova Zelanda e tizio caio e sempronio fanno cosi'”, mi pare in qualsivoglia caso un tentativo (da chiunque venga fatto) di “declassificare” lo stock di debito, in quanto entità “fiduciaria” e destabilizzante se espressa in termini appunto di stock al market value.

Mi sembra un po’ ispirata a quelli della MMT, con tutti i limiti e rischi che cio’ comporta, perchè se è indubbiamente vero che viviamo in un mondo in cui TUTTI i “valori” di riferimento di tutta la piramide finanziaria, dal mercato valutario all’obbligazionario ed all’equity sono essenzialmente “fiduciari”, il “azzerare” il profilo di rischio insolvenza paese attraverso meccanismi contabili è un operazione assai pericolosa.
E ripeto che non mi interessa che oramai la stragrande maggioranza dei paesi occidentali si sia decisamente incamminata in questa direzione, che purtroppo assomiglia parecchio alle operazioni di “disseminazione del rischio” attuati già in passato attraverso l’impacchettamento di debiti in “nominali” vendibili, leggi Greenspan.
Nel senso che operazioni di questo genere sono di tipo “percettivo” e sostanzialmente direzionate appunto ai “mercati” per ottenere fiducia.
Che poi un efficientamento della PA greca sia assolutamente necessario, lo comprendo perfettamente, ma sostenere che il debito vero è il 18% e non il 176% del GDP mi pare operazione alquanto sospetta se non una spericolata riclassificazione contabile.

Scritto il 8 Gennaio 2015 at 00:00

Lukeof,

lascia stare l’MMT – non Li/La penso o non Li/La guardo proprio.

Kazarian è ESPERTO di/in “contabilità” – [DEI] “principi” anche per Stati.

Si è mosso – si muove, generalmente – con avallo (è coperto dall’alto – non a caso, alla due giorni Ateniense c’erano quelli che CONTANO/ERANNO – GRECI ed ANCHE “Stranieri”).

I reports Li ho postati, per far capire, che i più vedono o guardano la Grecia (“tragedia” – anche dell’Euro) solo sotto l’aspetto – i.e., visione – monetaristico/a.

E sbagliano.

D’altra parte … once upon a time … i conti (si guardano in diversa prospettiva, se Li valuti con principi diversi).

Ricorda: i conti – da dove sono e siamo partiti.

Ciao.

サーファー © Surfer [Sei stato l’unico che ha percepito – comunque. BRAVO ed HAI UNA STELLA DA PRTE MIA!]

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