CRISI a CONFRONTO: ma allora cosa è successo?

Scritto il alle 14:05 da Danilo DT

C’è poco da dire. I mercati finanziari sono estremamente affascinanti perché così complessi, così interpretabili e mai banali. Alzi la mano chi si sarebbe mai aspettato una reazione così positiva dopo il monito del FMI? Penso ben pochi. E ovviamente l’Italia resta per certi versi il fanalino di coda. E questa purtroppo era una certezza che invece è stata confermata. Il nostro è tra i Paesi più colpiti, la previsione per il 2020 è una contrazione del Pil del 9,1%, mentre nel 2021 la crescita prevista dovrebbe essere del 4,8%. Anche sul fronte dell’occupazione i dati non sono confortanti, per l’Italia, il Fondo prevede una disoccupazione in aumento dal 10 al 12,7%.
Insomma si perdono posizioni, nuovamente, e pian pianino facciamo come la candela accesa.

“Lavorando a stretto contatto, il G20 può aiutare a salvare vite umane, proteggere i più vulnerabili e riportare l’economia mondiale sulla strada di una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva”. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nella nota preparata per la riunione virtuale del G20 sulla pandemia di coronavirus e le sue ripercussioni a livello globale. I governanti – si legge ancora – “devono essere uniti di fronte a questa emergenza. La cooperazione non è importante solo per motivi di solidarietà umana, ma anche per prevenire il ritorno del contagio in un mondo interconnesso”. Ma soprattutto, conclude il Fondo monetario, “gli sforzi coordinati a livello internazionale possono avere benefici particolarmente grandi, in quanto dalle azioni congiunte derivano ulteriori benefici per l’economia globale”. [Source

Ci vuole cooperazione in questa fase. Anche perché è la peggiore recessione del secolo, dopo il 1930.

(…) L’economia globale travolta dal coronavirus: il PIL calerà del 3% nel 2020, ovvero 6,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio. Lo prevede il Fmi definendo il ‘Great Lockdown’, la grande chiusura, la recessione peggiore dalla Grande Depressione degli anni 1930 e decisamente peggio della crisi del 2008 (pil -0,1%). (…) Le perdite complessive del pil mondiale per la pandemia del coronavirus ammontano a quasi 9000 miliardi di dollari fra il 2020 e il 2021, più delle economie del Giappone e della Germania insieme. Ad affermarlo è il capo economista del Fmi, Gita Gopinath, sottolineando che per la prima volta dalla Grande Depressione sono in recessione sia le economie avanzate sia quelle in via di sviluppo. (…) [Source

Per esempio, guardate le previsioni sul PIL europeo 2020. Sembra evidente che ci sia una frenata non indifferente.

VERO, come descritto nei passati post, è impressionante l’impegno di banche centrali e governi a sostegno della crisi, ma non dimentichiamoci che tutto ha un costo ed un rovescio della medaglia. Inoltre tutto questo potrebbe diventare utile nella vera fase di ripartenza che però, secondo me, sarà lenta, graduale e complessa.
Ecco perché, PARERE PERSONALE sia ben chiaro, ritengo incongruente questo grafico. Tra un po’ ci toccherà dire che grazie al Covid-19 avremo nuovi massimi, crescita e prosperità?

STAY TUNED!

Danilo DT

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2 commenti Commenta
fdonni
Scritto il 18 Aprile 2020 at 17:34

Infatti mi pare tutta una follia… Nel 2008 per una crisi che è nata dalla finanza (a mio parere meno grave come causa di questa, ma forse mi sbaglio) i mercati crollarono circa del 60% dai massimi. Adesso, con un impatto che è almeno di un ordine di grandezza superiore, con un contemporaneo shock di domanda e offerta e con un’incertezza quasi totale sul futuro, i mercati fanno -30% dai massimi e poi recuperano quasi la metà in pochissimo tempo.
Possibile che orde di analisti finanziari si stiano sbagliando? Non posso avere io più informazioni e capacità di analisi di loro. Però poi ripenso a due mesi fa, quando avevo previsto abbastanza bene quello che sarebbe successo, e il 95% di quelli che conosco mi prendevano per matto. E anche il 95% dei governi, probabilmente, non ci aveva capito niente (ma qui si potrebbero fare anche altri ragionamenti). Per cui c’è comunque una probabilità che anche stavolta non ci stiano proprio azzeccando…

Oltre al tuo blog, leggo anche qualche altra selezionata fonte. Una di queste mie fonti ha sostenuto per anni che i prezzi delle obbligazioni fossero folli e destinati a crollare, per poi ammettere qualche mese fa, con grande onestà intellettuale, che si era sbagliato. Aveva sottovalutato il potere delle banche centrali.
La domanda che mi pongo è: e se lo stessimo facendo anche adesso? La teoria classica dice che se si stampa troppa moneta, questa perde di valore e parte l’inflazione. Ma sono almeno 10 anni che le banche centrali vanno avanti con questa pratica, e di inflazione neanche l’ombra. Eppure molti sostengono che prima o poi i nodi verranno al pettine. O, come dice John Ludd, a un certo punto avrò un miliardo in banca ma non potrò comprarci niente.

Ma poi ho letto un altro dato (di cui purtroppo non ritrovo la fonte): gli investimenti finanziari sono estremamente concentrati, una percentuale molto ridotta di popolazione ne possiede la maggioranza. Quindi il miliardo virtuale di cui prima, frutto di investimenti, non lo avranno tutti, e non c’è il rischio che la massa di poveracci si accalchi per comprare Rolex e Ferrari. Ecco quindi che quelli che lo hanno potranno spendere soldi virtuali per beni reali, prodotti invece dai poveracci, ma senza che si inneschi un fenomeno tale per cui i prezzi aumentino per questo.
Per cui, in conclusione, le banche centrali pomperanno all’infinito e le azioni saliranno sempre, anche in caso di pandemia o guerra nucleare. Il giochino non può rompersi perchè in mano a pochi.
Sono stato un po’ provocatorio ma mi interessa il vostro parere, il tuo Danilo e ovviamente quello di John.

apprendista
Scritto il 18 Aprile 2020 at 18:04

Esatto, hai capito bene, le azioni saliranno sempre, non esiste più alcun mercato, l unico a non averlo capito é il nostro diversamente intelligente Lukas, il quale domani, con l ennesimo articolo trash, ci dirà che i fondamentali sono buoni, tutto va bene, il vivo mercato è l incrocio tra domanda e offerta, peccato che in domanda c’è solo la Fed ed i suoi varii scagnozzi ed in offerta i restanti investitori, ma inutile non riesce a capire, peraltro ci informa che è calabrese, etnia che tutti sappiamo essere aperta ai cambiamenti, dinamica nel pensiero e sempre pronta a mettere in discussione lo status quo, certo ho fatto di una erba un fascio ma le tendenze sono queste
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