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COT Report: Chart e analisi
GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report
Cari amici, questa settimana i mercati finanziari dopo le illusioni dei primi giorni, hanno sul finire riportato tutti con i piedi per terra, testimoniando in tal modo il sempre più crescente e diffuso scetticismo circa le prospettive future dell’economia mondiale. In particolare, il nostro benchmark di riferimento , ossia l’S&P 500, ha chiuso la settimana registrando complessivamente un lieve ribasso dello 0,24 %.
Ciò premesso, passo ad illustrare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC ( Commodity Futures Trading Commission ), e relativi alla sommatoria dei futures e delle options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :
Commercial Traders : + 99.893
Large Traders : – 103.306
Small Traders : + 3.413
Registriamo pertanto posizioni sempre piu’ estreme, le piu’ estreme degli ultimi 18 mesi. In particolare i Commercial Traders, questa settimana incrementano ulteriormente le loro posizioni NET LONG di altri 33.361 contratti, sostenendo praticamente da soli gli attuali livelli degli indici azionari USA, nell’attesa probabilmente di un nuovo imminente sostegno monetario da parte della FED (alias QE 3.0 ). I Large Traders, invece, incrementano di altri 28.758 contratti le loro posizioni NET SHORT. Gli Small Traders, infine, hanno ormai quasi praticamente azzerrato le loro del tutto usuali posizioni NET LONG, e ciò non è affatto una cattiva notizia, anzi……se fanno un altro piccolo sforzo, passando finalmente ad una posizione NET SHORT, segnalerebbero ( come sempre al contrario ) la fine della correzione dei listini azionari tuttora in corso.
Dunque, seppur registrando posizioni sempre piu’ estremizzate, la mia personale elaborazione del COT REPORT di quest’ultima settimana, evidenzia, ancora una volta, sostanzialmente la medesima configurazione di quelle precedenti, e ciò mi induce del tutto coerentemente a riconfermare, anche per la prossima settimana, il mio orientamento SHORT sull’Equity.
Saluto cordialmente DREAM …….e gli amici del blog, augurando a tutti un felice Weekend.
LUKAS
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Caro Ubersoft……in realtà non esistono tutorial…….esistono invece diversi modi di leggere ed interpretare i dati del COT……e li puoi trovare su internet .
Io qui, molto modestamente, mi limito a fornire una mia del tutto personale chiave di lettura……che sottopongo peraltro ad una continua verifica ed aggiornamento…….Grazie del tuo Grazie……Ciao !!!
Ciao, molto bella questa analisi. Posso solo farti una domanda banale? Chi sono in realtà i large ed i commercial?
Ad esempio operatori tipo Goldman, gli Hedge.Fund, società di reinsurance, fondi pensione… In che categoria vanno messi?
E le società industriali dove vanno? Verrebbe dà dire tra i commercial, ma queste io credo facciano hedging di altri fattori di rischio (tasso, cambio e inflazione) e non equity.
Infine altre due curiosità.
Quest’analisi tiene conto dei soli scambi che avvengono su mercati regolamentati o anche sull’OTC e su darkpool?
inoltre si tiene conto di sole esposizioni sullo spot o anche di posizioni prese sull’indice con derivati?
Perdona le tante domande, e grazie per aver condiviso l’analisi.
Se i commercial, che di solito sono i market maker, aumentano le posizioni long e il parco buoi (small trader) le azzera, a me verrebbe da pensare, ma lo dico da ignorante, che il mercato sta per salire. Dove sbaglio?
E infatti non ti sbagli di molto… sono a 3.000 o poco più, quindi sembrerebbe quasi 0 in confronto a numeri nell’ordine di 100.000 delle altre due categorie…
Domandina facile: il grafico da finviz non riporta i valori che tu pubblichi nell’articolo… Da dove li peschi quei dati?
Complimenti comunque per quello che stai facendo!!!
Ragazzi quante domande…….provo a rispondere a tutti……..anche se premetto che la materia è alquanto ostica.
I dati sono esclusivamente quelli uffuciali pubblicati ogni venerdi sul sito della CFTC.
Per quanto concerne gli indici azionari i Commercial sono le grandi banche d’affari che hanno come ragion d’essere proprio la negoziazioni dei titoli azionari e dei relativi strumenti derivati;
i Large traders invece sono sostanzialmente i fondi comuni d’investimento.
Aggiungo infine che i Commercial detengono e negoziano i 2/3 dei contratti dell’intero mercato dei futures e delle options…….quindi hanno oggettivamente una rilevanza notevole.
A prima vista dovrebbe esser così…….e sino a non molto tempo fa lo pensavo anch’io…….invece non sempre il discorso è così semplice……..sai spesso i Commercial usano i derivati come strumenti di copertura di posizioni aperte direttamente sull’azionario .
Ciao Pak……i dati che pubblico non li trovi su Finviz……ne su altri siti….. perchè derivano una mia personale elaborazione dei dati del COT Report…….elaborazione che prevede la somma algebrica di tutti i contratti futures ed options relativi a tutti gli indici azionari USA……compresi i contratti E-mini.
Mi fa comunque molto piacere che la mia analisi susciti il vostro interesse…….pensavo sinceramente che fosse molto ostica…..e per i piu’…… pure un pò pallosa !!!!
Lukas:
Mi fa comunque molto piacere che la mia analisi susciti il vostro interesse…….pensavo sinceramente che fosse molto ostica…..e per i piu’…… pure un pò pallosa !!!!
Confermo che è molto gradita, e per niente pallosa 🙂
Ne approfitto (se vuoi rispondere – capirei comunque il riserbo)… mi sembra di capire che usi i dati “combined” e hai detto che sommi anche gli e-mini, ma i contratti e-mini li “converti” moltiplicandoli per il rispettivo multiplo, o li sommi così come li dà il cftc?
L’altra domanda che vorrei farti è se hai fatto backtesting su dati storici o se è un’osservazione fatta sui dati degli ultimi mesi. Io mi sono fatto un database con tutti i dati storici messi a disposizione dal cftc, potrei quindi fare ulteriori verifiche e anche produrne i relativi grafici. Se ti può interessare… 😉
Nessun riserbo……uso dati “combined”……..gli e-mini, poi, come ben sai valgono 1/5 dei contratti interi, quindi…….
Quanto al database, potrebbe essere utile…..ma ti assicuro che la problematica maggiore….non concerne l’ammontare dei dati a disposizione…….bensì ” individuare un criterio logico di interpretazione degli stessi “…….e su tal’ultimo aspetto per il momento preferisco mantenere un giustificato riserbo.
Ciao e grazie !!!
Vero, l’interpretazione è fondamentale e “personale” 🙂
Comunque, mi sono “divertito” a fare qualche prova, e questo è il grafico ottenuto sommando SP500, 1/5 Emini SP500, Nasdaq, 1/5 Emini Nasdaq (i risultati non sono identici ai “tuoi”, ma si avvicinano molto):
Lo metto perchè, come fatto notare, il grafico del post riporta i dati del solo S&P500.
Visto l’interesse di alcuni lettori, mi permetto di segnalare il “COT strength”, una diversa interpretazione di http://www.shatterfield.com:
“By plotting the COT Strength, you can see what percentage of a group is devoted to any particular side. This allows you to watch as an entire group changes its focus all at once. It’s also useful for seeing when one group is taking a very strong position while the other groups are taking weak ones. If one group puts most of their resources in a particular direction but the other groups don’t all agree on what direction to take, the first group probably knows something. Pay attention!!!”
In pratica è calcolato come: contratti long / ( contratti long + contratti short) * 100
E questo è il grafico del COT strength applicato sempre alla somma SP+Nasdaq+Emini/5:
E’ possibile chiedere un piccolo tutorial sul come leggere i dati COT? Non credo di essere l’unico a non saperli leggere 😳
Grazie Lukas per l’analisi 😉