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Correlazioni Intermarket

Scritto il alle 15:45 da Danilo DT

E’ ormai un po’ di tempo che non parliamo più di indici di correlazione intermarket. Ed in un momento così confusionale, potrebbe sembrare difficile trovare delle logiche in questo mercato. Ed invece… guardate le tabelle delle correlazioni intermarket ad un mese e a tre mesi.

Indici di correlazione ad un mese

Forti correlazioni tra:

SP 500 e Immobiliare (G250)
SP 500 e Euro
Oro e Petrolio
G250 e Euro
Eur/Jpy e Euro

Forti decorrelazioni tra:

SP 500 e T-Bond 30yr (US1)
G250 e Dollar Index (DXY)
DXY e Eur/Jpy
DXY e Eur/Usd (EUR)

Indici di correlazione a 3 mesi

Forti correlazioni tra:

SP 500 (SPX) e Immobiliare (G250)
SP 500 e Euro
VIX e US1
VIX e DXY
DXY e US1
G250 e Euro
Eur/Jpy e Euro

Forti decorrelazioni tra:

SP 500 e T-Bond 30yr (US1)
VIX e SP 500
VIX e G250
DXY e SP 500
G250 e Dollar Index (DXY)
DXY e Eur/Usd (EUR)
EUR e US1

Che dite? Ha senso di parlare di intermarket anche quando il mercato è cosi confusionario? Oppure è meglio dire che quando si perde la bussola della direzione, l’intermarket può ancora dare delle buone chiavi di lettura? Ha ancora senso parlare anche di ciclicità settoriale?

Ai posteri…anche se purtroppo poter dire con serenità che a breve ci troveremo con un nuovo ciclo bullish per le banche, lo trovo un po’ prematuro…

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STAY TUNED!

DT

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18 commenti Commenta
pinco14
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 16:07

Sarò sincero, DT ed altri amici del blog…
Francamente non ci ho capito quasi niente in questo post…

lampo
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 16:28

DT se permetti… provo a spiegare qualcosa.
Un mercato/settore/valuta per essere correlato, cioè salire o scendere allo stesso modo di un altro mercato/settore/valuta deve avere un “rapporto di correlazione” tendente a 1 (la correlazione perfetta). Man mano che tende verso zero… la correlazione non c’è più.

E’ invece è correlato in maniera inversa, cioè sale mentre l’altro scende, il rapporto deve essere tendente a -1 (correlazione inversa perfetta. Anche qui man mano che tende verso zero… la correlazione inversa non c’è più.

Continua…

lampo
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 16:44

In alto nelle due tabelle i simboli corrispondono a:

SPX: S&P 500
US1: T bond
RX1: Bund
GC1: Oro
CL1: WTI petrolio
VIX: VIX
G250: Global Property (Immobiliare globale)
DXY: Dollar Index
EURJPY: Euro/Yen
EUR: EUR

Quindi incrociando, come a battaglia navale, riga con colonna hai il grado di correlazione fra i due mercati/settori/valute

Ecco perché DT diceva che SP 500 (SPX) e Immobiliare (G250) sono fortemente correlati: hanno rispettivamente 0,895 e 0,889 a un mese e tre mesi (come vedete molto vicini a 1).

Invece sono fortemente inversamente correlati Dollar Index (DXY) e EUR: rispettivamente -0,971 e -0,945 a 1 e 3 mesi.

Scritto il 12 Gennaio 2012 at 17:02

pinco14@finanza,

A volte mi piace anche fare post più tecnici per “addetti al settore”. Se non ti è molto chiaro, non temere, in futuro quantosi intende in questo post verrà esplicitato in modo più semplice. E’ un po’ come se devi fare la marmellata… Per avere il prodotto finale la puoi comprare al supermercato, senza sbatterti troppo, oppure ti metti di buona voglia e con gli ingredienti te la fai a casa da solo… E’ sempre marmellata… Bh… forse è un paragone un po’ del pifero, ma spero di essere stato almeno in questo ambito più chiaro.

ddb
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 17:02

http://intermarketandmore.finanza.com/wp-includes/images/smilies/icon_eek.gif http://intermarketandmore.finanza.com/wp-includes/images/smilies/icon_question.gif Curiosità:
Come si determinano i “numeri” della griglia?
Come si passa dall’analisi della correlazione al grafico intermarket?
Come si legge il grafico?

Grazie

paolo41
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 17:37

Dream Theater,
ottimo !!!
…avrei detto che la correlazione fra bund e T bond fosse più stretta, almeno nell’ultimo periodo.
A quali altri parametri legheresti la correlazione del bund, oltre naturalmente al Dax ?

lampo
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 17:41

ddb@finanza,

Si determinano con metodi matematici:
http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_correlazione_di_Pearson
spiegato con esempi ed in maniera più semplice qui (anche se riguarda un altro campo):
http://pellerey.unisal.it/062006.pdf
In quest’ultimo link troverai anche un altro metodo usato per stabilire la correlazione… che è alla base dell’indicatore di Spearman.

Per il resto vai alla pagina “Intermarket” sopra, nella striscia di argomenti del blog… e troverai maggiori informazioni. 😉

    Scritto il 12 Gennaio 2012 at 17:59

    Veramente eccellente Lampo!

    🙂

    Così anche chi non è del mestiere…può capire…però…così tutti i nostri GRANDI segreti li regaliamo al pubblico… :mrgreen:

lampo
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 18:18

Dream Theater,

Sai che segreti… un po di matematica. Mi rendo conto che non piace molto… così forse chi tra i lettori è genitore… spronerà di più i loro figli ad impararla (aiuta a ragionare… anche se a volte si rischia di eccedere… e diventare come il sottoscritto :mrgreen: )

ottofranz
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 19:07

A proposito di correlazioni.

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2012/01/la-camera-nega-il-premsso-di-arrestare.html#comment-form

Qua bisogna che ci guardiamo negli occhi 😈

pinco14
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 19:13

lampo,

Dream Theater,

Leggo soltanto adesso le vostre spiegazioni e vi ringrazio…si va nel difficile ma il mio desiderio di apprendere c’è tutto. Ah, fossi un istituzionale.. 😐

john_ludd
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 19:37

Ottimo post !

Poiché si menziona la correlazione OIL – GOLD colgo l’occasione per sottoporvi un post tra i più interessanti degli ultimi mesi scritto da un insider del mercato petrolifero. Assolutamente MUST READ. Il tema è la bolla sul prezzo del petrolio ma non esattamente per le ragioni cui immediatamente si pensa. L’argomento è ripreso dal secondo post di un eccellente giornalista economico, che sempre molto ben documenta le proprie tesi. Un mio caro amico, top dirigente di ENI mi conferma tutte le volte che lo incontro che il prezzo del petrolio è stra gonfiato e che se nel lungo termine il petrolio sarà un bene scarso, oggi non lo è per niente.

http://www.nakedcapitalism.com/2012/01/chris-cook-naked-oil.html

http://www.nakedcapitalism.com/2012/01/philip-pilkington-fear-and-loathing-in-the-financial-markets-–-what-happens-to-the-economy-when-the-oil-bubble-bursts.html

john_ludd
Scritto il 12 Gennaio 2012 at 19:40

Anche questo è sulla stessa linea, altro MUST READ e 10 e lode al titolo… Dark Inventory

dopo le Dark Pool… ecco qua quest’altra bella invenzione dei maledetti banksters

http://ftalphaville.ft.com/blog/2011/10/21/708441/the-power-of-the-dark-inventory/

leone51
Scritto il 13 Gennaio 2012 at 01:00

Ciao a tutti e è un bel post .
Io vorrei solo dire che di intermarket, ci capisco poco, penso solo che ci siano degli molti speculatori quando le cose si sfasano, o per cose a noi umani sconosciute.
Penso che l’oro possa ancora tornare a 2000 $, mentre per l’euro , non mi ocnvince la scorrelazione dall’SP500, vediamo quale dei 2 si dovrà riallineare.

notte a domani

lukeof
Scritto il 13 Gennaio 2012 at 11:09

john_ludd@finanza,

Leggo abbastanza correttamente l’inglese, ma questo è un articolo forse troppo tecnico per le mie capacità, si potrebbe avere un riassunto o una “diagnosi” piu’ precisa in italiano riguardo a questo tema?

john_ludd
Scritto il 13 Gennaio 2012 at 16:25

lukeof@finanza,

Sono piiiiigrrrroooo…. ma in ESTREMA SINTESI 1) il mercato petrolifero è pesantemente manipolato al rialzo da parte di istituzioni finanziarie che lo utilizzano come hedge contro il deprezzamento del dollaro (da cui la forte correlazione oro-petrolio) 2) avviene attraverso l’acquisto di petrolio fisico e non solo rolling di futures che viene parcheggiato da qualche parte utilizzando veicoli fuori bilancio 3) con la recessione in atto che non risparmierà nessuno il presupposto alla base della creazione di queste dark inventories viene meno e chi le possiede rischia di bruciarsi da cui la possibilità che a un certo punto parta una correzione violenta dettata dalla liquidazione di tali dark inventories 4) l’autore non prevede alcuna azione in Iran e anche se ne avvenisse una non avrebbe effetti duraturi ma solo uno spike breve e violento 5) ritiene possibile una discesa a 55 – 60 $ il barile nei prossimi mesi 6) il mercato del petrolio è il numero 1 al mondo ergo… un calo delle quotazione è estremamente deflazionista e anche se andrebbe a favore dell’economia reale e delle gente comune sarebbe catastrofico x il sistema finanziario che delle gente comune se ne frega… che faranno i controllori ? si sdraieranno sulle necessità dei soliti oppure no ?

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