Compra BTP e salva il tuo paese: l’ITALIA!

Scritto il alle 07:46 da Danilo DT

Nel tiepido venerdi pomeriggio scorso, è arrivata la conferma che girava nell’aria, che suonava anche logica ma che necessitava di conferme. La nota agenzia di rating Standard & Poor’s (S&P) ha confermato la valutazione assegnata ai titoli di Stato italiani. Quindi ci teniamo il BBB anche se con outlook negativo. Cosa attesa perché proprio qualche giorno fa l’altrettanto nota agenzia di rating Moody’s era già intervenuta sull’argomento, anticipando che in questo contesto di mercato non aveva senso cambiare il rating ad un paese in palese difficoltà. Ma la decisione viene solo rinviata. Infatti…

(…) di fatto S&P non si esprime sull’Italia in attesa di capire come sarà la ripresa e quali saranno i reali contenuti dell’accordo europeo. L’agenzia avverte che “sarà possibile una revisione al ribasso del rating dell’Italia se il debito non sarà messo su una chiara via in discesa nel corso dei prossimi tre anni e “se ci sarà un marcato deterioramento delle condizioni di credito che metta a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche, per esempio a causa di misure non sufficientemente di sostegno da parte dell’area euro”. (…) (Source)

Devo essere onesto? Secondo me il report di S&P è straordinariamente NON indipendente, anzi sembra quasi un modo per trasmettere all’Italia dei messaggi minacciosi dettati da BCE ed UE. Messaggi con tanto di comunicazione di compiti a casa, da fare nei prossimi anni per evitare il peggio. C’è chi parla di “pseudo commissariamento” o “Troika light“, il fatto è che saremo come non mai, nel mirino del sistema.

Quindi occorre ammetterlo. Il monito è chiaro ed ovvio. Va bene tutto ma quando il problema Covid-19 sarà risolto (tramite un vaccino efficace) bisognerà sedersi ad un tavolo e capire come risolvere il problema SOSTENIBILITA’ del debito pubblico italiano.

Quindi giustamente bisogna anche guardare “il dopo”. E se il presente non è facile, il dopo non sarà di certo agevole. Su “Il Sole 24 Ore” il buon Carlo Messina viene intervistato e tocca alcuni punti nevralgici che mi hanno particolarmente interessato.

(…)”L’utilizzo del debito pubblico per contrastare l’emergenza sanitaria e garantire il finanziamento dell’economia reale è una scelta obbligata, ma non può essere la risposta definitiva”. Lo dice l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che un’intervista al ‘Sole 24 ore’ espone un progetto in cinque punti: bond sociali, rientro dei capitali dall’estero, valorizzazione del patrimonio pubblico, investimenti pubblici e nella green economy, impiego agevolato del tfr in titoli pubblici esentasse. (…) [Source

Progetto nobile, per carità, ma deve essere un attimo approfondito. In questa sede io mi concentro solo sull’aspetto “investimenti”.
La logica che vuole portare avanti Messina è questa. L’Italia è un Paese è molto indebitato soprattutto come debito PUBBLICO, ma fra i più floridi per ricchezza privata. Quindi dove vuole arrivare Messina? A spingere gli italiani al patriottismo finanziario. Compra Italiano anche a livello di debito pubblico. Anche perché in questo modo la percentuale di BTP in tasca agli italiani viene “distolta” all’estero, permettendo all’apparenza maggiore autonomia di gestione.

Percentuale Titoli di Stato in tasca agli ITALIANI

Messina ce l’ha col fatto che sulla carta la percentuale di BTP nei portafogli degli italiani non è proporzionale alla loro capacità di risparmio. Dal grafico che vi propongo qui sopra, risulterebbe che tale percentuale si aggirerebbe sui 3.9 punti percentuali.

(…) Occorre creare le condizioni affinché gli italiani si convincano a spostare parte della loro ricchezza verso l’acquisto di titoli che potremmo chiamare bond sociali. Così ci sarebbe la possibilità, concreta, di far salire dal 5 al 10-20 per cento la parte del debito pubblico controllata dal risparmio privato italiano. (…) [Source

E per fare questo eccovi il nuovo Social Bond by Messina.

(…) Rendimenti competitivi, sgravi fiscali, scudo penale per chi trasferisce capitali dall’estero trasformandosi da esportatore di capitali in propulsore della ripresa e dell’accelerazione della crescita italiana. Ci sono ancora 100-200 miliardi di euro dei risparmiatori italiani fuori dall’Italia. (…) Destinare queste risorse all’acquisto dei bond sociali e al rifinanziamento delle imprese sarebbe un gesto apprezzabile e apprezzato. (…)

Ma non solo, anche il TFR dovrebbe andare nei cosiddetti Social Bond…

(…) In Italia vengono accantonati ogni anno 26 miliardi di Tfr, i trattamenti di fine lavoro. Perché non creare le condizioni affinché una parte venga investita in titoli pubblici esentasse? (…)

E il risultato? Tranquilli, comunque vada sarà un successo!

(…) Il risultato sarebbe certo: il dimezzamento dello spread. Uno scenario ideale per scatenare la vera forza italiana: la piccola e media impresa che, quando il mondo ripartirà, ha le carte in regola per riprendere spazi vitali e regalarci soddisfazioni adeguate. (…)

TIME OUT

Per cominciare che lo spread sia poi dimezzato è tutto da dimostrare. Inoltre occhio al grafico che vi ho presentato prima. Siete sicuri che sia realistico? Assolutamente no. Parlando poi della percentuale di titoli OGGI in pancia al portafoglio titoli degli italiani. Avete ragionato di quanto pesano fondi e polizze assicurative?  Di certo l’importo realistico è decisamente maggiore e va BEN oltre il 30% già adesso.
Tralasciando molte altre idee utopistiche più nell’esito che nella fattibilità, una mia ultima elucubrazione. Ma se la percentuale di debito pubblico in “pancia” agli italiani, non permetterebbe una più agile ed “indolore” (per il sistema, ovvio) ipotesi di ristrutturazione del debito? Questo scenario non è poi così remoto. Immaginatevi l’idilliaco quadro dove anche il TFR dovesse finire massicciamente investito in BTP.
Ci accusavano di essere un paese che si è indebitato per aumentare il portafoglio dei nostri risparmi (cosa comunque vera). Con questa bella operazione, si andrebbe a ridare a “Cesare quello che è di Cesare”, ristabilendo i vecchi equilibri. Tranquilli, ci rimetteremo soprattutto noi. Gli ITALIANI.

STAY TUNED!

Danilo DT

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