Ciò che il Census da il Census toglie… piano piano (2)!

Scritto il alle 15:04 da mattacchiuz

Oggi, venerdì 6 agosto del 2010, il DOL ( Department of Labor ) comunica la perdita di altri 131000 posti di lavoro nel settore NONFARM. Ma, scoprirete presto, che il dato, al contrario, è ottimo. Si perché, in realtà, la maggior parte delle persone che hanno perso il posto di lavoro erano parassiti assunti durante il Census 2010; lavoratori statali che sono buoni solo a creare ottimismo statistico quando vengono assunti mentre sono accantonati una volta licenziati. Ovviamente, nel mondo reale, sta gente non lavora e basta.

Ma permettetemi di lanciarmi istantaneamente, scaltro e preciso come un alcedo atthis, nel mare dei dati appena usciti. Inizierò dai numeri assoluti, per passare poi ai dati relativi, per concludere con gli immaginari… . Chiarisco subito che i numeri tra parentesi rappresenteranno i dati prima della revisione, mentre, al solito la notazione NSA ( Not Seasonally Adjusted ) indicherà il dato non destagionalizzato e gli SA ( Seasonally Adjusted ) saranno i dati destagionalizzati.

Livello di occupazione.

Dati in migliaia Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  139420  139119 138960
NSA  139497  139882 140130

 Il livello generale di occupazione, mostra una modesta, fortunatamente, contrazione. Il dato non destagionalizzato, al contrario, mette a segno un leggero incremento.

 

Livello di disoccupazione.

Dati in migliaia Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  14973  14623 14599
NSA  14369  14885 15137

Mentre il dato destagionalizzato evidenzia una situazione praticamente immutata rispetto a giugno, pari a 24000 disoccupati scomparsi ( non in meno ), il dato non ritoccato mostra un incremento dei disoccupati di quasi 300 mila unità.

 

Forza lavoro.

Dati in migliaia Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  154393  153741 153560
NSA  153866  154767 155270

LA FORZA LAVORO EVAPORA, con un tasso di evaporazione più modesto del solito, se si considera il dato destagionalizzato. Grazie a Dio, il dato non destagionalizzato, permette di nutrire ancora qualche speranza di incontrare qualcuno nelle vaste praterie americane… .

 

Impiegati settore NONFARM (non agricolo…).

Dati in migliaia Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  130594(130595)  130373(130470) 130242
NSA  131222(131209)  131345(131456) 129054

E dopo le mirabolanti revisioni del PIL, arrivano anche le revisioni sui nonfarm payroll! Attendendo la prossima di revisione, sottolineo solo come, per l’ennesima volta, entrambi i dati del mese precedente siano stati ritoccati, e non di poco, a ribasso. Tuttavia, poiché il livello generale di occupati non è stato rivisto, questo non significa che abbiano ritoccato il numero di persone che complessivamente lavorano. Al contrario, vedremo più avanti dove vengono riposti gli impiegati tolti dal settore nonfarm.

 

Contributo negativo del Census.

Il Census comunica che nel mese di luglio 2010, il numero di persone che hanno smesso di lavorare per l’istituto governativo ammonta a 143000. Esso rappresenta un dato non destagionalizzato, quindi è improponibile confrontarlo con i dati destagionalizzati. Tuttavia, nella definizione del dato destagionalizzato, l’effetto del Census è presente, in quanto viene sommato prima al numero non destagionalizzato degli impiegati complessivi, e poi viene calcolata la destagionalizzazione sulla quantità risultate. In definitiva, al Census lavorano ancora 164157 impiegati, che perderanno purtroppo il loro posto di lavoro nel corso dei prossimi mesi..

Dismesse ora le vesti da martin pescatore, e indossate le piume del Accipiter nisus wolterstorffi, vista la mia attuale vicinanza con le regioni interessate, mi fionderò a bomba sui dati relativi, ovvero tasso di disoccupazione, il tasso di popolazione al lavoro, e il filtro U6 per la disoccupazione intesa nel senso più ampio del termine.

 

Tasso di disoccupazione.

Dati in % Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  9.7  9.5 9.5
NSA  9.3  9.6 9.7

 La continua evaporazione di forza lavoro, contribuisce ancora in maniera rilevante a mantenere il tasso di disoccupazione contenuto, specie se si considera il dato destagionalizzato. Nonostante il livello di disoccupazione stia decrescendo significativamente, non sta stranamente incrementando il livello di occupazione.

 

Percentuale di popolazione che lavora.

Dati in % Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA  58.7  58.5 58.4
NSA  58.7  58.9 58.9

Al di la dei facili ottimismi, questo rimane uno dei dati più sconvolgenti. Rispetto a solo 4 anni fa, quando quasi 64 persone su 100 erano impiegate in un qualche lavoro, oggi solo 59 di esse continuano ad essere attive. Ma vista la mia operazione “spargere ottimismo”, devo dire che probabilmente essi hanno in massa abbandonato le faticose alzatacce del mattino in virtù del fatto che non hanno più bisogno di un impiego.

 

Filtro U6: tasso di disoccupazione in senso ampio.

Dati in % Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010
SA 16.6 16.5 16.5
NSA 16.1 16.7 16.8

Come ben saprete, il filtro U6 contempla non solo i disoccupati in senso stretto, ma anche coloro che, scoraggiati, hanno abbandonato la ricerca di un posto di lavoro, coloro che sono sottoimpiegati, coloro che svolgono lavori part-time per ragioni indipendenti dalla propria volontà e coloro che in, un modo o nell’altro, si collocano nel mondo del lavoro solo marginalmente. Benché quindi tale filtro non sia de tutto significativo quando si parla di disoccupazione stretta, fornisce invece un quadro ben più completo, rispetto ad altre misurazioni, per intuire lo stato di debolezza in cui persiste il mercato del lavoro.

Bene. Il mio volo pindarico nel cielo blu senza nuvole dei dati appena comunicati sta per giungere a degna conclusione. Per l’occasione abbandonerò anche la livrea ardesia dello sparviero, e invece assumerò le perissodattili sembianze, con tanto di corno frontale, della mitica bestia conosciuta come unicorno. E, scattante come, si narra, il ceratomorfo, cavalcherò l’onda della ripresa descritta nei dati del modello CES Net Birth/Death Model. Ricordo che tale modello aggiunge e sottrae posti di lavoro a seconda del numero di aziende che, prevedibilmente, aprono o chiudono negli States. E ciò che emerge da quanto appena pubblicato, nel mese di luglio, sarebbero stati creati 6000 nuovi posti di lavoro. Mi piace riportare i dati del modello, non perché abbia io rinunciato all’operazione “spargere ottimismo”, ma solo per amor del vero. Come suppongo rammenterete, nel corso del 2009 il modellino aveva sommato, e sommato, e sommato, tanto da creare 800000 nuovi posti di lavoro ( o giù di li ). La revisione successiva, avvenuta a febbraio, invece ha mostrato come di quei 800000 nuovi posti di lavoro non ce ne fosse nemmeno l’ombra. Tutt’altro: sono stati eliminati dalla categoria nonfarm, della quale appunto si occupa il modello, la bellezza di circa 1.4 milioni di impiegati. Ma ora arriva il bello! Infatti sto per chiudere il cerchio dell’ottimismo cominciato a tracciare qualche mese fa. In quell’occasione, in presenza cioè della revisione a ribasso di 1.4 milioni di posti di lavoro, non erano stati parimenti rivisitati né il livello occupazionale, risultato inalterato, né il livello di disoccupazione, inalterato pure lui. Ciò che si era fatto, è stato semplicemente spostare impiegati dal nonfarm alla… campagna! Ed ecco cioè quello che vado blaterando da mesi! Il ritorno alla vita agreste di milioni e milioni di americani, la natura, madre matrigna, il sudore per il pane, l’ottimismo nei confronti di una vita che non potrà che migliorare, la riscoperta dei valori che hanno reso grande l’impero e poi la repubblica romana, e che, ne sono certo, renderanno nuovamente grande l’impero americano.

Mattacchiuz

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