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Disoccupazione USA: illusioni ed alchimie
Con un po’ di ritardo, cerco anch’io di dare la mia interpretazione in merito allo stravagante dato sulla disoccupazione americana. È si, stravagante, perché pur in presenza sia dell’ennesima crescita del livello dei disoccupati ( dato non aggiustato ) sia della revisione annuale, che ha cancellato un milione e più di posti di lavoro creati, il tasso disoccupazione ( aggiustato ) è decisamente sceso dal 10% al 9.7%.
Questa cifra magica, è la conseguenza di una qualche combinazione di aggiustamento stagionale e di “sparizione annuale”.
Procedendo per gradi, conviene chiarire alcuni concetti:
– il livello occupazionale rappresenta il numero di tutti i le persone che hanno ricevuto un compenso da lavoro durante la settimana del rilevamento, o che, per ragioni di forza maggiore, pur lavorando, non hanno ricevuto alcun compenso in quella settimana;
– il livello di disoccupazione rappresenta l’insieme di tutte quelle persone che non lavorano, ma che hanno cercato lavoro per almeno 4 settimane, e che sono disposte ad accettare un qualsiasi lavoro;
– la forza lavoro civile è semplicemente la somma delle due categorie sopra;
– i nonfarm payroll, ovvero gli stipendiati nei settori non agricoli, in realtà rappresentano l’insieme di tutti coloro che ricevono uno stipendio eccetto gli impiegati in settori fortemente stagionali, quali gli impiegati in agricoltura, in organizzazioni governative o nelle no profit e alcuni “impiegati” in ambiti famigliari.
Da notare che la forza lavoro risulta una funzione delle variabili livello occupazionale e livello di disoccupazione, mentre i nonfarm payroll costituiscono un sottoinsieme del livello occupazionale. Quindi, opportunamente giocando con questi numeri, so ottiene di tutto…!
Come ha precisato anche Paul Krugman, mentre il NFP (nonfarm payroll) viene stabilito da un’indagine presso le società, il livello di occupazione e il livello di disoccupazione (assieme quindi alla forza lavoro) vengono redatti in relazione a indagini dirette presso la popolazione, con una serie di domande mirate a capire in quale insieme inserire il povero “indagato”.
Al di la degli aggiustamenti stagionali, tutti questi dati sono comunque da considerarsi in relazione al modello che il BLS adotta, ovvero l’ormai tanto famoso quanto in crisi modello CES Birth/Death Model.
Tale modello, semplicemente somma o sottrae posti lavoro a seconda del numero di aziende che il BLS ritiene nascano o muoiano in un mese. Ma ritiene! Non ne ha alcuna certezza, semplicemente lo postula!
Ora, è importante capire dove vada a impattare questo modello e la sua revisione di inizio anno ( 5 febbraio ). Per farlo, la cosa più semplice è confrontare le serie dei dati prima e dopo la revisione, sia aggiustati che non.
Il confronto, porta a questi grafici:
Quindi, ai NFP, il modello ha aggiunto durante il corso del 2009 la bellezza di 1.390 e 1.363 milioni di posti di lavoro in più, rispettivamente sul dato non aggiustato e sul dato aggiustato. In altre parole, il contributo magico del modello ha SOMMATO nel corso dell’anno 1.39 milioni di posti di lavoro che il BLS ha creduto fossero stati creati. Ora, cosa succede se la revisione di fa scomparire tutti questi posti di lavoro, affermando invece che NON SONO MAI STATI CREATI?
La risposta a questa domanda è… : NON SUCCEDE NULLA!
Infatti, la revisione, abbassa il numero dei NFP, ma parallelamente non altera né il numero dei disoccupati né il numero totale di lavoratori. La revisione, semplicemente “sposta” gli occupati dalla categoria NONFARM all’altra categoria, la categoria X, la categoria dei NON NONFARM! In estrema sintesi, la revisione NON È SERVITA A NULLA!
A riprova di ciò, basta velocemente confrontare i dati sul livello complessivo di lavoratori negli States, prima e dopo la revisione. La cosa è pressoché immediata, per chi come me dispone delle serie già scaricate in locale sul proprio pc. E questo è il risultato!
Le due serie, il cui ultimo dato è quello di novembre ( i dati “vecchi” li avevo scaricati a dicembre), combaciano perfettamente. Quindi l’unica spiegazione è che, per un anno, il BLS abbia comunicato, per errore o meno, la creazione di posti di lavoro nel settore NONFARM, mentre in realtà venivano creati ( forse… ) nel settore governativo, onlus, famigliare, agricolo, etc… .
Chiarito questo mistero, spero senza errori interpretativi, vorrei ora solo proporvi un paio … o più, di grafici di facile lettura.
Nel primo, vorrei mostrare il confronto tra i livelli totali, non aggiustati, di:
– forza lavoro
– livello occupazione
– livello disoccupazione
– NONFARM PAYROLLS
Vedendo questi grafici, ci si chiede some sia possibile, essendo il livello di disoccupazione (azzurro) SUL MASSIMO e il livello di occupazione (blu) SUL MINIMO, avere un tasso di disoccupazione inferiore al massimo?
Le risposte sono due.
1) Da una parte la provvidenziale SPARIZIONE di forza lavoro: le persone semplicemente smettono di cercare lavoro, uscendo così dal campione di indagine. D’altronde, i padri di questi “sfaticati” avevano detto loro di studiare informatica applicata al furto borsistico e matematica applicata ai modelli di impoverimento…
2) Dall’altra, l’aggiustamento stagionale rende possibile anche quello che i taroccamenti dovuti al censimento non possono nascondere. Infatti, il tasso di disoccupazione non aggiustata mostra un chiaro picco al 10.6%. Ma non preoccupatevi, sono solo un milione e rotti di disoccupati non segnalati…per ora!.
Infine, a chiunque non avesse idea che esistono anche altri metodi per riportare il tasso di disoccupazione, propongo questo grafico, dedotto dalla serie di dati messi a disposizione dal BLS e chiamati una cosa come “metodi alternativi per la misurazione della disoccupazione, filtro U6”. SIAMO AL 18%.
By Mattacchiuz