CFNAI: inatteso ribasso dell’indice degli indici macroeconomici

Scritto il alle 22:19 da Danilo DT

Siamo arrivati ad un minimo ciclico e stiamo vedendo una ripartenza che ci terrà compagnia per un po’ di tempo. Questo è quanto molti gestori continuano a propinarci, forse per cercare di dare il giusto ottimismo agli investitori e permettere ai mercati di continuare la loro folle corsa al rialzo.
Quindi si dovrebbe pensare ad una situazione macroeconomica in evidente miglioramento già fin dal mese di dicembre.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – New York, 22 gen – L’attivita’ economica nazionale statunitense e’ diminuita a dicembre. L’indice che ne misura la performance, stilato dalla Federal Reserve di Chicago, e’ sceso dai 0,41 punti di novembre a -0,35. L’indice e’ un paniere ponderato di 85 indicatori dei vari settori economici. L’indice che misura la media degli ultimi tre mesi e’ migliorato a -0,23 dal -0,31 di novembre.

Quindi il dato è quantomeno controverso, ma quello che più sorprende è proprio il dato puntuale, un -0.35% che va in chiaro territorio negativo e mette a nudo un quadro non così brillante. Si tratta di un mix di indicatori, quindi una diversificazione che permette una media abbastanza dispersiva ma comunque interessante ed affidabile, soprattutto quando prende trend (perché significa che tutti gli indicatori considerati virano verso il basso).

Non siamo ancora in “area pericolo” ma la cosa mi sorprende perché, lo ammetto, non me lo aspettavo. Anche perché vedendo l’indice CESI, la situazione sembrava decisamente brillante, negli USA non come in Eurozona e Cina, ma pur sempre in ripresa.

Detto questo, nei prossimi giorni subiremo l’influenza delle trimestrali USA e delle news che il mercato pondererà volta per volta. Però quella positività, è poi realistica?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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2 commenti Commenta
omnia_funds
Scritto il 22 Gennaio 2020 at 23:28

Inatteso per chi..??
Non mi stupisce affatto. Forse qualcuno ancora crede ad una economia a gonfie vele?
E l’inflazione dov’è? Ah si…la costruiamo con il petrolio…peccato che…
CESI..? siamo seri, gli analisti per paura di fare brutta figura sono sempre underweigth.
Parliamo invece di quello che fà salire i mercati, 100 mld al giorno su interbancario USA…che spariscono per comprare asset …a costo ZERO!!!!
Nessuno parla più di quello che prima era il vero carburante del mercato ovvero il Margin Debt. ..che da tempo è in declino. Sempre meno si fà ricorso a prestito, tanto ci pensa Jerome ad inondare di liquidità, per giunta ha ragione lui a dire che non è QE…infatti non compra nessun collaterale…. dà liquidità e basta!!!
Di passaggio….
Saluti.

john_ludd
Scritto il 23 Gennaio 2020 at 11:01

La correlazione tra mercato ed economia è rimasta per decenni tra il 40% e il 70%, oggi è sotto il 10%, il 7% la lettura più recente. Se uno crede che tutte le variabili socio/economiche prima o poi ritornano alla media di lungo periodo … ma è poi vero ? Ma se è vero questo lo è per tutte, non solo quelle che, come al solito, si seleziona a supporto della propria tesi.

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