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Banche centrali in movimento. E in Europa qualcuno potrebbe già alzare i tassi di interesse

Scritto il alle 12:30 da Danilo DT

Tassi estremamente bassi per un periodo di tempo indefinitamente lungo.

Questo è il messaggio che le banche centrali più importanti del pianeta, la BCE e la FED, cercano di trasmettere al mercato. Le condizioni attuali dell’economia permettono ad entrambe di avere una forward guidance orientata su queste coordinate. Ma in alcune parti del mondo la situazione tende a surriscaldarsi. E non sto parlando dei paesi emergenti, dove ci sono delle problematiche diverse a livello strutturale.
Nemmeno troppo lontano da noi, c’è una nazione che molto presto potrebbe muoversi e giocare d’anticipo, rialzando i tassi di interesse. E questa nazione è la Gran Bretagna. Aa operare ovviamente la BoE, la banca centrale inglese.
Le motivazioni? Ve le spiego subito.

Come detto l’economia in UK si sta surriscaldando e il rischio effettivo di una bolla sugli asset non è da escludere.
Il primo imputato ovviamente è il settore immobiliare. Oggi è a livelli nuovamente molto elevati. Il mercato azionario, sostenutissimo, i tassi di interesse e il differenziale con i corporate, molto se non troppo compresso. Quindi un mercato in preda ad un eccessivo entusiasmo.

E poi la disoccupazione. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 7,9 al 7,4% negli ultimi nove mesi ed è un elemento chiave delle indicazioni prospettiche della Banca d’Inghilterra. Di fronte a questo rapido declino, alcuni investitori hanno ipotizzato che la BoE decida di abbassare la soglia di disoccupazione dal 7,0% al 6,5%. La verità è che la disoccupazione sta diminuendo in modo troppo rapido. Occorre mettere un freno. Un discorso per noi italiani sembra folle ma che invece vale per gli inglesi. E se analizziamo i tassi con la disoccupazione (Taylor Rule) scopriamo che c’è un disallineamento e che i tassi sono troppo bassi.

Infine i rischi in Eurozona sono molto più limitati rispetto al passato. La BCE e Mario Draghi hanno al momento protetto bene il sistema finanziario e la fiducia percepita è decisamente elevata. Ovviamente in questo momento la percezione del rischio finanziario è inferiore alla media, il che fa un po’ paura. Però è anche vero che la situazione macro in Eurozona sta migliorando e che quindi la stabilità economica è in via di consolidamento.

Per farla molto breve, la Boe si trova ad un bivio.

1 – Agire adesso in modo limitato, con una mossa “preventiva” che il mercato potrebbe però non gradire.

2 – Oppure rischiare e magari trovarsi a che fare con una situazione più complicata e di difficile gestione tra qualche tempo.

Cosa farà la Boe, quindi, non lo sappiamo, molto difficile prevedere un intervento GIA’ oggi. Però credo sia chiaro quello che potrebbe succedere e dove si va a parare, sia sui Gilt Inglesi, che sulla Sterlina, oltre che sulle varie asset class.

(fonte dei dati : M&G)

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Danilo DT

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22 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 12:38

Non scrivere boiate Danilo, la Gran Bretagna ha un deficit con l’estero simile a quello del Sud Africa, non fosse che è il fratello povero del grande fratello sarebbe già in fondo all’oceano.

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 13:24

Danilo, “il boiate” è eccessivo ma è un cattivo post. Aggiungi questo e migliora:

http://www.tradingeconomics.com/united-kingdom/balance-of-trade

Ciao

    Scritto il 6 Febbraio 2014 at 13:50

    Ehi john… Hai visto in fondo al post dove ho preso i dati? Nn è solo frutto della mia follia…

sturmer
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 14:27

Signori… vorrei tanto essere “folle” come lo siete voi…

Chapeau…
😆 😆 😆

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 15:03

Danilo DT,

m&g è una buona casa sell-side, è uno dei due soli gestori che ho in portafoglio x intenderci, ma esprime la vision comune al 100% delle case di investimento e quando il parere è così unanime io mi ricordo di quel tale che diceva che “… quando tutti pensano che accada la stessa cosa ecco che accade qualcos’altro” quindi non sposo nessuna di queste tesi che oggi mi vogliono propinare a tutti i costi e che mi sembra tu sottoscriva in pieno. Uno dei due sbaglia.

paolo41
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 15:25

…in compenso Draghi, senza dire una parola ma continuando a girare intorno alla deflazione o no, ha fatto sì che l’eurusd ha passato 1,36 e continua a rafforzarsi….

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 15:41

paolo41,

sembra che in questo sito, specie l’autore, si viva in un mondo di fantasia. Ci si aspetta cose che le autorità europee (cioè tedesche) hanno categoricamente escluse. Sembra non si riesca a capire che o l’euro è forte (cioè i paesi mediterranei restano in surplus con l’estero) oppure smette di esistere. A me non sembra di essere un genio della finanza o dell’economia che non sono neppure le mie materie di elezione, mi limito a tentare di seguire i fatti invece che i desideri e siccome non ci arrivo da solo a capire, leggo quel che dicono gli economisti come Bagnai (il Bagnai economista non il polemista), Pettis o Xie o il capo del trading valutario di Nomura Jens Nordvig e altri. Non mi dicono nulla con i quale possa fare “trading di successo e diventare ricco” ma almeno mi sembra di non vivere nel pianeta trullallero-trullallà dove si balla e si canta aspettando qualcosa che non verrà. Mantengo il target euro/dollaro a 1,44 – 1,48 prima della sua fine. E’ lì che una delle forze tedesche in campo lo vuole e lì credo possa arrivare.

manuel.finanza
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 17:03

caro John
i tuoi comenti gli leggo con attenzione e piacere (perche ne sai e leggi molto piu di me)
Il tuo target x euro e 1,44 – 1,48 prima della sua FINE
questo esce da un studio di analisi tecnica? analisi fondamentale o é una pura scomessa ?
settimane fa avevi postato il guadagno dell euro (annuale) verso la Korona Norvegese
(che era nel passato la tua favorita)
valuta Koreana ecc soffermando che le valute rispecchiano la verita
Per me i dati che avevi posto mi facevano pensare che l euro e sopravalutato
Potresti dare il tuo punto di vista? …..grazie
Figuriamoci il 1,44 – 1,48

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 17:44

manuel.finanza@finanza,

l’eurozona è in deflazione, mostra avanzi correnti in crescita e consumi interni in calo. Il credito cala quindi di euro ce ne sono meno, e se ce ne sono meno costano di più. Il parallelo più ovvio è il Giappone pre Abe la cui moneta si è rivalutata continuamente rispetto a tutto il resto x 20 anni. La differenza è che il Giappone è uno stato e non una unione che non ha niente in comune tranne la moneta, quindi quest’ultima presto o tardi si rompe ma non per ragioni finanziarie ma politiche/sociali.

Il Giappone x tutto il periodo deflazionario ha mantenuto la piena occupazione anche con spesa pubblica (il resto del debito pubblico mostruoso è rappresentato dal passaggio del debito del settore privato fallito nella grande bolla nel debito pubblico). Questo nell’eurozona non è possibile. Senza crescita reale al 2% vera o fittizia (cioè tramite trasferimenti pubblici improduttivi) la disoccupazione non cala e anzi con il tasso di crescita prospettato dello 0,4% aumenta. Alla lunga questo fa esplodere la società e l’unione si sfalda. Il cambio euro/dollaro a 1,44 è possibile in funzione della politica monetaria USA. Se il tapering continua allora il dollaro non si indebolirà sull’euro ma neppure si rafforzerà tanto perchè gli USA restano in deficit (meno che prima) mentre l’avanzo europeo aumenta. Siccome però Europa e USA insieme fanno solo il 40% dell’economia mondiale il cambio con le altre valute conta molto di più che nel 1997 e oggi il mercato non sconta affatto questo anzi continuerà a salire tra uno storno e l’altro sinchè alla fine verrà a comparire la parola RECESSIONE e allora “chi poteva mai dirlo…” tutto andrà in frantumi. Non avendo la sfera di cristallo e non potendo prevedere il livello di irrazionalità e stupida e irresponsabile follia degli operatori finanziari non ho idea del quando. Questo frammento spiega la situazione in Europa oggi:

“In discussions with European investors in recent months, it was unbelievable how bullish they have become. Picking the right stock was all they cared about, since in their view it was a given that stock prices could only rise as long as central banks pursued easy money and low interest rate policies. Any word of caution was moved to the side. I spoke at a conference recently, before this sell-off really began, and was looked at like somebody from another planet, as all others were so indiscriminately bullish. They didn’t even care about asset allocation. Equities were simply the only game in town – no bonds, no cash, no gold, no real estate, just equities. Frothy markets by themselves may not make a top, but they indicate high vulnerability for corrections.”

Felix Zulauf

———-

la corona norvegese è la moneta di uno stato che sarà sempre più solvibile degli altri perché oltre ad avere un fondo sovrano pari a 3x il PIL, sebbene abbia calato le esportazioni di petrolio ha aumentato quelle del gas e rimarrà esportatore netto ben oltre il 2030. Il cambio andrà su o giù ma il ritorno DEL capitale è meno incerto che altrove. Chi ha ampie disponibilità di liquidità (orizzontativamente almeno 10 anni dei propri costi annui complessivi) e vuole avere diversificazione valutaria nelle 2 o 3 valute che hanno senso, alloca un X in bond governativi della valuta Y e rinnova sempre sino alla fine dei suoi giorni o dei suoi soldi. Basta smettere di (s)ragionare in termini di quanti euro, quanti dollari ho oggi etc… ma di gestione del rischio di lungo termine. Concettualmente è la stessa cosa con l’oro che è ancora più volatile e richiede capitali da preservare ancora più ampi.

Naturalmente queste considerazioni sono LE MIE, un non guru con una view eretica che se la esponesse a un consesso di gestori si vederebbe coperto di pomodori, e conta vi diate il giusto peso, anche zero nel caso.

paolo41
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 17:49

john_ludd@finanza,
credo che parecchi analisti e altrettanti economisti non siano d’accordo con la tua previsione: leggevo proprio ieri alcuni articoli di economisti americani che non riconoscono all’euro la forza che tu gli attribuisci e prevedono valori intorno a 1,32/1,33 per il 2014. Sono previsioni e buon per te chi ci indovina; certo, e questo solo a titolo puramente personale, do maggiori probabilità di ripresa alle aziende USA che non a quelle europee. Mi farebbe piacere sentire anche il parere di Danilo e di Gremlin e di altri frequentatori del blog, naturalmente per un timeframe di breve medio termine. Sul lungo termine qualsiasi previsione sarebbe legata al caso.

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 18:26

paolo41,

sono sicuro che per te lungo termine è 3 o 5 anni, per me quello è breve termine. I 6 mesi, 12 mesi che la psicosi di massa crede essere un lasso temporale sufficiente a far cambiare direzione a sistemi estremamente complessi e dotati di grande inerzia come un’intera economia, per me è rumore di fondo. Infatti, chi fa trading correttamente se ne sbatte dei dati macro economici dato che l’unica cosa che osserva è il comportamento degli altri operatori. Non è che non credo nei fondamenti dell’analisi tecnica e neppure credo che oggi funzioni meno perché i mercati sono manipolati (lo sono sempre, i mercati liberi non esistono) è che non mi interessa. Sono l’antitesi del trader, seguo solo una o due variabili che effettivamente possono rapidamente alterare il valore di quello che possiedo (che è relativamente poco, al limite o al di sotto di una patrimoniale) e il cui unico scopo è andare a zero nei prossimi 10 anni. Occasionalmente, se vedo l’occasione, posso fare una puntata secca anche con il 100% del capitale, l’ultima volte è stato nel 2009, oggi non ne vedo l’occasione. Capisci quindi che se uno mi chiede questo o quello su dove mettere i propri soldi ne ricaverà nulla, rispondo x vedere che reazione ottengo oppure perché mi annoio, chissà. I soldi sono fatti x essere spesi, ora, tra 15 anni non te fai una cippa. Ciao.

manuel.finanza
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 18:31

x Jhon
grazie x la tua disponibilita
ottima la tua analisi x insegnare ignoranti come me certi concetti che mi sfugono
ma di definisci ERETICO …e BOIATE..(il post di Danilo)
Eretico x me e chi e bastian contrarian (certe volte anche davanti alla evidenza)e quindi contrarian alla maggiore parte degli analisti
Mettendo un Target (1,44- 1,48) devi seguire un studio di analisi tecnica o almeno fondamentale
o sei Eretico (cioe contrario) a qualsiasi studio?

Scritto il 6 Febbraio 2014 at 18:56

paolo41,

Nel breve tutto dipende da dinamiche banche centrali.
Nel medio dinamiche tassi e deficit.

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 19:03

manuel.finanza@finanza,

il “boiate” mi è scappato, un atto di presunzione che Danilo non merita. Come ognuno di noi fa il meglio che può; 1,48 è il picco del 2011 e la presunta soglia di dolore dell’export tedesco, sotto 1,40 l’export tedesco va come un missile troppo competitivi rispetto tutti gli altri e un borghese indiano se vuole l’Audi si compra l’Audi non la Toyota perchè costa un pò meno; sono i loro consumi interni che fanno pietà. Adesso basta, scrivo solo io e poi il troppo stanca. Qualcuno avrà pure qualcosa da dire anche un “basta John hai rotto…”

paolo41
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 21:24

john_ludd@finanza,

sono appena rientrato e ho letto, come al solito, con piacere i tuoi ultimi commenti; nessuno ti dirà mai “basta John hai rotto” perché tutti apprezziamo il tuo modo di esprimerti e la tua filosofia.
Personalmente non mi posso permettere di non difendere i miei risparmi, ma non sono un trader e generalmente, consigliato da un ottimo professionista, investo una parte dei miei risparmi in operazioni più rischiose con interessanti risultati.
Purtroppo questo è un vincolo dettato dalle circostanze e dall’evolversi della vita (quest’anno ne faccio 73) e ti assicuro che il sottoscritto cosi come altri del blog hanno un po’ di invidia per il tuo modo di interpretare la vita e di riflesso gli aspetti economico-finanziari. Keep going.

kry
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 21:27

john_ludd@finanza,

Bata John hai rotto ….. sei più contento adesso. A proposito quando partirai per il prossimo viaggio ci faresti il favore di dirci giorno più giorno quando prevedi di tornare , perchè sai dopo solo 5 giorni che non si leggono i tuoi commenti si sente un certo vuoto , una mancanza.

john_ludd
Scritto il 6 Febbraio 2014 at 21:54

paolo41,

73 ! Sei un grande, alla tua età vorrei essere ancora abbastanza vispo da accendere un PC e ingaggiare una discussione con un tale che si fa chiamare Ludd, ma non ci conto poi tanto. Quindi è vero… a meno che uno non debba correre i 400 metri l’età anagrafica non conta, è il cervello che guida. Ci conto x il mio futuro. Ciao !

… e comunque chi ha seguito la strategia di Harry Browne negli ultimi 35 anni ha fatto 35 operazioni e realizzato in media il 9% annuo. Lo so che risultati del passato non garantiscono bla bla bla… ma siccome niente garantisce qualcosa al 100% tranne saltare giù dal decimo piano, resta uno spunto di riflessione interessante.

john_ludd
Scritto il 7 Febbraio 2014 at 11:22

Danilo DT,

ok, il boiate era gratuito, presuntuoso e offensivo, da vergognarsi. Invece mi permetto di osservare che tu sei alquanto preparato soprattutto nelle tue materie nelle quali non metto becco ma spesso se leggi una notizia che cattura la tua attenzione, magari provienente da fonte referenziata subito ci fai un post senza verifiche contro fattuali, come quella sull’aumento dei tassi in UK. Ma questa non è informazione, è rumore e non serve. Tutto qui. A dimostrazione di quel che dico a volte scrivi post ottimi perché ci dedichi più tempo e filtri le informazioni.

e se vuoi ti dico la mia… è molto probabile che dovremo aspettare decenni x vedere un rialzo significativo dei tassi in un paese OECD, uno 0,25 – 0,5 qui e là è solo cosmesi

Scritto il 8 Febbraio 2014 at 01:08

john_ludd@finanza,

Per la cronaca, SECONDO il mio punto di vista c’erano dei segnali di surriscaldamento in UK, e ne ho avuto conferma da un mio amico gestore che via email mi scrisse un mese fa “STAI LONTANO DAI GILT”, e stavo aspettando il momento giusto per parlarne.
L’occasione è venuta con il meeting BoE e con il post di M&G che mi ha riacceso la fiammella che stava diventando fatua.
Io riprendo solo le cose che sono in linea col mio pensiero.
Certo, sono ignorante come un asino e quindi sbaglio 9 volte su 10, ma io sono fatto così, e se non faccio così su un blog che serve anche come sfogo del mio pensiero, che devo fare? Pestare quella povera donna di mia moglie quando rientro a casa (che già mi sopporta così…)?
:mrgreen:

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