BANCO POPULAR: lezioni dalla SPAGNA per Italia, EBA e BCE
Quanto è avvenuto in Spagna nelle ultime ore è noto a tutti.
Ma forse sono meno chiari quelli che considero i pro ed i contro di quello che è successo.
In primis è giusto sottolineare l’ennesimo fragoroso insuccesso della vigilanza di Eba e BCE. Banco Popular ha infatti superato indenne tutti tutte le analisi imposti dagli organismi di vigilanza: AQR, alias asset quality review, SREP, stress test vari, ispezioni di diverso tipo. Possibile che, malgrado tutto, siano riusciti a non trovare elementi di rischio nella banca popolare spagnola?
E quindi, torna il solito discorso, a cosa diavolo servono gli stress test ed un organismo come l’EBA, che invece tende a stressare spesso e volentieri il mercato con le sue richieste e le sue pressioni, che poi risultano NON puntuali e mal gestite?
E’ tremendamente incongruente stringere il cordone della tolleranza per poi ritrovarsi con delle patate bollenti da gestire come il Banco Popular.
A fine novembre l’istituto ha ricevuto dalla Bce una richiesta di capitale Srep pari al 7,875%, un livello più basso rispetto al 11,5% raggiunto a fine 2016 dalla banca. (…) Un aspetto di rilievo ancora maggiore riguarda gli stress test. Nell’ultima prova Popular ha mostrato un capitale del 6,6% nello scenario avverso a fine 2018: questa è la soglia patrimoniale che la banca avrebbe raggiunto, secondo Eba e Bce, nell’ipotesi di una nuova recessione e di altre assunzioni molto negative. Secondo il test, Popular era quindi in grado di resistere anche a uno scenario apocalittico. (Source)
Non credo sia necessario aggiungere altro. Mentre invece bisognerebbe aggiungere, e molto, sui criteri e le metodologie e sugli obiettivi degli stress test. E tenete conto che, a logorare in maniera decisiva la situazione patrimoniale è stato ancora il settore immobiliare. Si, cari amici, proprio quello che ha mandato in tilt, con gli NPL, il settore bancario italiano.
Di rimbalzo, quindi, è lecito aspettarci qualche nuova sorpresa anche in ITALIA?
Chiudo con una nota invece positiva, ovvero la rapidità con cui si è chiusa la questione, tagliando fuori speculazioni stupide e grandi dubbi. Una volta stabilito che la liquidazione di Banco Popular non avrebbe risposto alle esigenze di stabilità del sistema, è scattata la risoluzione, con tanto di compratore, il Banco Santander, che se l’accolla ad 1 Euro previa azzeramento di azionisti e obbligazionisti subordinati.
Scatta, ovviamente, il confronto con quanto sta accadendo in Italia con tre realtà: MPS, Popolare Vicenza e Veneto Banca. Tre storie che sono apparentemente infinite e di cui non si sa ancora il definitivo destino, causa una debolezza nella gestione delle crisi bancarie che non ha eguali.
In Spagna, con il Banco Popular, è stato chiaro COME si deve gestire una crisi bancaria. Giusto tutelare i correntisti ed i bondholder senior. Ci rimettono azionisti e bondholder subordinati. Tutto chiaro? Forse per l’italiano medio no, in quanto continua a non voler capire che qualcuno deve pagare. Dite che molti obbligazionisti subordinati non sono consapevoli del rischio che hanno? Signori, questa è un’altra storia. Giusto punire chi ha venduto in modo scorretto certi strumenti finanziari. Ma è altrettanto giusto arrivare a delle soluzioni. Sennò il carrozzone italiano, regno dell’immobilismo, ci porterà sempre più a fondo.
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@ Conrad-Johnson
…però è anche da considerare che :
1) dopo quanto accaduto in Banca Etruria (e in CariFE, CariChieti etc)
2) dopo quanto accaduto alle 2 banche venete (dove clienti sprovveduti hanno acquistato azioni dei due istituti a 40 e 60 €uro NON regolamentate dal mercato ufficiale, ma garantite “non si sa bene da chi e come” il cui valore è stato poi polverizzato a pochi cent “non si sa bene da chi come e perchè”…)
3) dopo quanto accaduto in MPS (dove occorre stendere un velo pietoso sulla gestione di 10anni di mussari, anzi più che velo pietoso si tratterebbe di andare col lanciafiamme alla ricerca dei colpevoli, che si conoscono ma che tuttora certa politica italiana protegge…)
insomma dopo tutte queste vicende, pensare che il cliente medio e potenziale investitore italiano non sia ancora “svezzato” a tal punto da non aver preso coscienza e consapevolezza dei problemi e della bestia (LE BANCHE) che si ritrova di fronte…
OT ps una curiosità che mi è sorta dal tuo nick : ti piacciono le valvole ??
🙂
In Spagna ci abito e sulla stampa specializzata (non si pensi che lo spagnolo medio sia piú acculturato finanziariamente dell’omologo italiano) c’é parecchia polemica sulle modalitá di acquisizione da parte di Santander.
In effetti Popular aveva chiesto alla CNMV (la Consob spagnola) di bloccare le vendite allo scoperto ma l’Ente ha lasciato fare in modo che la speculazione ha distrutto la capitalizzazione di borsa della banca in difficoltá.
A quel punto é arrivata Santander con 1€ (a cui aggiungere 7 miliardi di aumento di capitale).
Ora ci si aspetta durissimi tagli a filiali e personale.
@ Conrad-Johnson
chiedo scusa a DT per la divagazione,
ma in effetti quel “nick” corrisponde a un brand che per un amante di musica riprodotta (come lo sono da tempo) non poteva passare inosservato. Complimenti per il gusto (del suono che pare Tu abbia scelto per allietarti.)
La gggente non lo sa ma per arrivare al livello di un buon valvolare i transistor devono essere al loro massimo
Buongiorno, forse che in Spagna spiegano meglio ai correntisti cosa sono le subordinate, di modo che capiscano bene se fanno al caso loro?