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BAIL OUT – RISCHIO DEFAULT

Scritto il alle 15:01 da Danilo DT

operatori.jpgA volte mi rendo conto di scrivere delle cose molto negative, e mi sento un po’ come quelle persone che, quasi in una forma di autoconvincimento, dicono a tutti e scrivono ovunque: “comprate, comprate! I prezzo non sono mai stati così interessanti”, o viceversa “vendete, vendete! Siamo all’inizio della fine”.
Per carità, anche io ho delle emozioni e degli stati d’animo, ma (lo ammetto) scrivere sul blog mi rende molto più razionale e freddo di fronte alla realtà.
E quindi cercherò, come ho fatto in passato di mantenere le giuste distanze “emotive” con quanto scrivo, alla ricerca della massima obbiettività.


Non solo banche…

Mi capita spesso (specialmente di notte) di girovagare tra i blog finanziari americani. E da più parti sembra ci sia la maniacale richiesta da parte di molti blogger, di trovare un qualcuno o un qualcosa che salvi il sistema finanziario americano. Questo è il punto di vista di chi la crisi la vive dal “di dentro”.
Episodi come il crollo di Bear Stearn o ancora la polverizzazione di 21 miliardi da parte del fondo Carlyle possono tranquillamente portare nel mercato il panico più assoluto. Ancor più che proprio Bear Stearn era stata osannata da “Fortune” come un esempio da seguire nel periodo 2005-2007. Alla faccia…
La FED non vuole stare a guardare ed inizia a venire incontro al sistema. Come dice un importante quotidiano finanziario, siamo al “Bail Out”, ovvero alla ricerca di scialuppe di salvataggio a cui attaccarci in modo quasi maniacale. Anche perché ci si rende conto che la crisi, forse, è stata sottovalutata anche dai più pessimisti.
Ricordate qualche settimana fa? Avevo scritto in un post alcune cose molto drammatiche, ovvero che c’era la remota possibilità che il buco poteva anche superare i 1.000 miliardi, ben oltre le cifre che sto portando avanti da mesi come stime, pari a circa 600 miliardi di $. Questo anche perché non ci sono solo le banche nell’occhio del ciclone.

Come la mettiamo con gli hedge funds? Addirittura la tempesta potrebbe abbattersi sui ben più difensivi fondi di fondi hedge, e quindi si tratta di una crisi che colpisce i mercati finanziari a 360 °, senza esclusioni: assicurazioni, fondi comuni, fondi hedge ed ovviamente banche e finanziarie, oltre che private equità e SFW.
Accettiamo la realtà: è dagli anni ’30 che non si vede una crisi di queste dimensioni.

Una necessità: come misurare il rischio di una banca?

Beh, che dire… Le raccomandazioni sono più o meno sempre le solite. Però, in questo particolare momento di mercato, metto su tutto la liquidità. E’ il vero polmone senza il quale, in questo momento una banca non può assolutamente sussistere, a causa della crisi proprio di liquidità che regna nel sistema. Gli altri segnale restano di difficile lettura, compresi quelli di grossi acquisti da parte anche di mani forti, che sempre hanno significato “buy” ma che in questo momento lasciano il tempo che trovano.
Poi, con i tempi che corrono, risulta difficile per tutti fare delle valutazioni. Parlavo ieri delle banche a rischio default: sappiamo che mote banche USA e non solo (UK in primis) sono potenzialmente delle bombe innescate. E probabilmente molte altre lo sono anche, a nostra insaputa, grazie ad una serie di alchimie contabili.
Non sta a me giudicare, visto che resterebbe difficile sputare sentenze definitive in questo mercato. La FED ha dato ampie garanzie di sostegno. Ma ancora non si è capito FINO a dove può arrivare il sostegno della stessa FED.

Per farla breve, penso di poter dire che l’incertezza continua imperterrita a regnare sovrana. E come ben sapete, incertezza, volatilità ed …orso…vanno molto spesso a braccetto.

 

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Grazie e buona lettura!
DT

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