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Banche: come spolpare i risparmiatori e l’economia

Scritto il alle 15:25 da Danilo DT

banche-polli-spennare

La denuncia del Ministro Tremonti, che può anche non piacere per linea politica o atteggiamento, deve essere presa in seria considerazione, anche perché va a ribadire quanto scritto più volte non solo dall’autore ma anche dai commentatori di questo blog.
Si è creato uno scenario dove le banche, le più grandi, hanno assunto delle dimensioni tali da diventare dominanti sui Governi stessi.
Il pensiero mi va subito, ovviamente ai grandi colossi USA, quali Goldman Sache, Morgan Stanley, JP Morgan, Bank of America. Grandi banche tornate a fare super utili (anche se non dalla gestione classica): 5,2 miliardi per Bank of America, 4,2 per Citi, 3,7 per Goldman sachs e 3,4 per jp Morgan. Le dimensioni dalla loro influenza è tale da dettar legge non solo sulla politica monetaria ma addirittura su come muovere le finanze delle casse dello Stato.
Quindi sta accadendo una cosa gravissima: istituzioni schiave delle banche.

Per definire il comportamento dei banchieri, il ministro dell’economia Giulio Tremonti, da settimane, non bada certo ai toni e alle sottigliezze della dialettica, ai delicati equilibri della politica. È furibondo con chi guida gli istituti di credito. Li considera una variabile indipendente che intenderebbe restare fuori dalla mischia quando, in ballo, ci sono le sorti dell’intera nazione coinvolta in un partita che si gioca, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso capo dello Stato Napolitano, soprattutto sulla pelle di chi lavora e produce. A Cernobbio, il ministro ha accusato senza mezzi termini il sistema creditizio di comportamenti “egoistici ed irrazionali”. Stanno soffocando i timidi segnali di ripresa che pure si registrano a livello mondiale e nell’area Ocse, avverte il superministro, che accusa le banche, e non solo quelle italiane, di utilizzare le immense risorse messe loro a disposizione da Bce, istituti centrali e governi, per fare utili e non per aiutare le piccole e medie imprese. Le banche dunque non farebbero la loro parte. Ma farebbero gli utili, con un sistema, che punta da sempre a lucrare e fare i bilanci facendo leva sull’onerosissima e discutibile intermediazione che fanno sul denaro dei clienti e sui provvidenziali e troppo generosi stanziamenti straordinari di denaro pubblico.

Come potergli dare torto? Infatti è un dato di fatto che il credit crunch è tuttora un problema gravissimo. Le banche non si fidano e non concedono prestiti, e se li concedono se li fanno strapagare. In compenso il denaro lo utilizzano per altre funzioni, investendolo sull’interbancario o sui mercati finanziari.

Clienti polli…

 

Intanto però i clienti delle banche sono sempre più tartassati.
Commissioni che lievitano, forchetta tra tasso dare ed avere sempre più ampia, spread sul tasso Euribor, in caso di concessione di un mutuo , che arriva a livelli mai visti.
Infatti se fino a qualche mese fa, si negoziava un mutuo ad un tasso Euribor più uno spread che si aggirva sui 50 basis point (centesimi), oggi questo spread addirittura arriva ai 300 basis point.
“Tassi troppo bassi, la banca non guadagna più”, questa è la spiegazione delle banche. Anche se però, sull’interbancario, le banche prendono il denaro sempre e comunque al valore dell’Euribor, e quindi il guadagno è notevole. Anche perché oggi l’Euribor non è ai livelli siderali di mesi fa.
Le banche ottengono il denaro all’ 1% circa, e lo concedono in prestito al 4% con un mutuo , se va bene. Spread assurdo. Se poi andiamo a vedere uno sporadico sconfinamento, si va al 13%.

Permettetemi di dire, anche se la mia provenienza e di matrice bancaria, che i furti a cui stiamo assistendo sono semplicemente scandalosi.

E piuttosto che fare tanto rumore, sarebbe l’ora di partire coi fatti, sostenendo realmente l’economia e i risparmiatori, che risultano sempre sempre sempre, i veri polli da spennare e spolpare.

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