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Banca MPS: i rischi per azionisti, obbligazionisti e correntisti

Scritto il alle 08:41 da Danilo DT

Monte dei Paschi di Siena a rischio default? E che ne sarà di chi ha investito e creduto nella più antica banca d’Italia? E il Fondo interbancario di tutela dei depositi potrà coprire i titolari di Conto Corrente?

Lo scandalo derivati del Monte dei Paschi di Siena ha innescato una reazione a catena che ha portato la banca senese in primo piano su tutti i media. Ovviamente la reazione sui mercati non si è fatta aspettare e, escludendo il rimbalzo tecnico di venerdì, MPS si è trovata di fronte una fase di sell off che ha colpito sia le azioni ma anche le obbligazioni. I titoli quotati su mercati ufficiali hanno subito un’inevitabile fase di debolezza e molti bonds NON quotati non hanno trovato intermediari disponibili a fare prezzo.

Quanto è successo in questi giorni mi ha fatto venire un sorriso sarcastico. Nulla di personale e massima solidarietà con azionisti, correntisti ed obbligazionisti. Mi riferisco ad un’intervista fatta un paio di anni fa, presso una nota trasmissione televisiva condotta da Marina Valerio, dove fui intervistato ma nello stesso tempo anche attaccato da alcuni membri di una “società satellite” di MPS, i quali addirittura volevano denunciarmi quando parlai della difficile situazione dell’istituto senese a causa del debito, dei derivati, della politica e della liquidità.
Nessuna responsabilitè per la Dott.ssa Valerio, che si era trovata pizzicata tra due fuochi. Vi dico solo che a seguito di quell’intervista il sottoscritto non è stato più intervistato da quell’emittente. I motivi? I vertici erano stati irritati. La potenza della politica e dei media. Si, perché la politica in MPS conta tantissimo. E ha distrutto la più antica banca italiana.

Ma lasciamo perdere questo teatrino e andiamo alle cose veramente serie e che interessano i lettori.
Ho ricevuto in questi giorni molte richieste di aiuto. Azionisti, correntisti ed obbligazionisti preoccupati per le sorti di MPS. Ma cosa capiterà? E cosa occorre fare?

I correntisti

Partiamo dalle prime vittime i correntisti. Quelli che hanno la loro pensione, il loro stipendio, la liquidità sui rapporti di MPS. Premessa: io credo fermamente che MPS non sarà  lasciata fallire. E credetemi, se non la salverà la politica italiana, ci penserà la BCE. Inoltre parliamo di MPS e non di Banca MB (una piccola banca che pochi di voi conoscono e che è fallita alcuni mesi fa). Dimensionalmente si tratta di due mondi differenti e, in questo caso, il motto “too big to fail” calza a pennello. Ah si, certo, esiste poi il famoso Fondo interbancario di tutela dei depositi  che copre fino a 100.000 € per depositante. che poi il Fondo possa essere capiente per soddisfare TUTTE le richieste di rimborso dei correntisti, lo dubito fortissimamente. non credo però che arriveremo ad utilizzarlo.

Il Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n.49, in conformità al dettato della Direttiva 2009/14/CE, dispone l’applicazione di un limite massimo di rimborso per depositante pari a 100.000 euro e di un termine di rimborso di 20 giorni lavorativi, prorogabili dalla banca d’Italia in circostanze del tutto eccezionali di altri dieci giorni, a decorrere dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell’articolo 83 del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (T.U.B).
Il Fondo Interbancario garantisce, nei limiti previsti dallo Statuto, i depositanti delle banche italiane, delle succursali di queste negli altri paesi comunitari, nonché delle succursali in Italia di banche comunitarie ed extracomunitarie consorziate.

Lo Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, conformemente alla normativa nazionale di recepimento delle Direttive sui sistemi di garanzia dei depositi, comprende nella protezione offerta ai depositanti i crediti relativi ai fondi acquisiti dalle banche con obbligo di restituzione, in euro e in valuta, sotto forma di depositi o sotto altra forma, nonché gli assegni circolari e i titoli ad essi assimilabili. (Source: FITD)

Ritengo quindi che i correntisti possano innanzitutto mantenere la calma. Poi se per motivi psicologici, si preferisce cambiare banca, siete liberissimi di farlo. Certo è che se tutti facessero così, a quel punto la crisi di liquidità sarebbe non da escludere.

Detentori di deposito (custodia) titoli presso MPS

Tagliamo la testa al toro ed andiamo al dunque. Normativa UCITS IV (ex UCITS III). i Separatezza patrimoniale. In parole povere, il patrimonio della banca è una cosa, e quello dei clienti detenuto nei Dossier Titoli è SEPARATO. Come se fosse un contenitore se stante totalmente indipendente dallo stato patrimoniale della banca. Facciamo un discorso estremo. MPS fallisce? Il “contenitore” non viene intaccato.

Possessori di Obbligazioni MPS

Chi detiene bond di Monte dei Paschi di Siena si trova invece in una situazione un pochino più complessa. Essendo un vero prestito fatto a MPS, rappresenta un rischio in quanto SE la banca va in crisi di liquidità seria potrebbero essere decise anche delle manovre sulle obbligazioni stesse. Non necessariamente un fallimento con azzeramento del valore dei bonds, ma anche una semplice ristrutturazione del debito.
Ovviamente poi, occorre distinguere tra obbligazioni senior e subordinate.

Obbligazioni senior: hanno la priorità di rimborso in caso di fallimento.
Obbligazioni subordinate: avendo appunto la “clausola di subordinazione”, hanno una priorità di secondo grado. Quindi PRIMA pagano gli altri e poi…i possessori di bond subordinati.

Chi le possiede, deve fare un salto in banca e vedere a quale prezzo si possono vendere. Inoltre le clausole di subordinazione possono essere di diverso tipo. Meglio stare all’occhio. Qui il rischio potrebbe diventare molto simile a quello dei possessori delle azioni MPS:

Azionisti MPS

Avendo investito in puro capitale di rischio, l’azionista è ovviamenteil più esposto al rischio. Già oggi le quotazioni sono lontane anni luce dai livelli di cinque anni fa. E purtroppo quando si comprano azioni, bisogna essere ben consci che questi rischio è mai da escludere. E poi se si investe in azioni che hanno perso oltre il 90% negli ultimi anni, qualche dubbio deve pur venire.

E….a questi prezzi conviene comprare?

Immagino che, oltre ai risparmiatori terrorizzati, ci saranno anche quelli che invece sono “affamati” e si sentono squali. E magari vogliono investire in MPS. Conviene? Beh, il rischio è alto, come alte sono anche le potenzialità di poter ottenere un ritorno importante. MA non si può escludere anche la “polverizzazione” dell’investimento.
Certo, la prudenza è d’obbligo e mi verrebbe da dire di attendere uno scenario più chiaro. Ma chi è squalo vero deve decidere ora. E a questi soggetti arrivini i più sinceri auguri della casa….

PS: ovvio con i Monti Bond, le cose dovrebbe comunque migliorare.

L’assemblea ha annunciato l’accordo sugli aiuti di Stato attraverso i cosiddetti Monti bond da 3,9 mld. Oltre il 98% dei presenti in sala ha votato a favore. 
La delibera è arrivata dopo oltre sette ore di assemblea, nel corso della quale hanno partecipato circa 370 soci, in rappresentanza di 942 aventi diritto, pari al 53,77% del capitale della banca.
La giornata in casa Monte dei Paschi è trascorsa frenetica, scandita dagli interventi di leader politici ed esponenti di spicco delle istituzioni finanziarie italiane. (Source)

STAY TUNED!

DT

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7 commenti Commenta
alfio200
Scritto il 26 Gennaio 2013 at 09:26

Scusa, Dream…

hai dimenticato gli “Squali Scoperti”.

Se uno vende adesso MPS allo scoperto, cosa rischia?

Supponiamo…vendo allo scoperto oggi 10.000 EUR azioni MPS, la banca fallisce e…

paolo41
Scritto il 26 Gennaio 2013 at 15:07

Giustamente nelle tue considerazioni ti preoccupi delle possibili conseguenze che potrebbero derivare ai clienti da un eventuale fallimento della banca, anche se implicitamente ammetti che sarà molto improbabile e, comunque, prima del fallimento, potrebbe essere considerata la nazionalizzazione della banca stessa.

Personalmente sono più preoccupato dei retroscena che hanno portato a questa situazione:

su Mussari avevamo già sparato peste e corna al momento dell’acquisizione di Antonveneta, che può essere definito il “principio della fine” degli attuali disastri e, sottolineamolo, operazione fatta per spirito di grandezza. Attenzione, la voglia di grandezza non è pertinente solo a questo caso, perchè tutti ci ricordiamo di un altro caso, dove noti esponenti politici del Pd si scambiavano telefonicamente congratulazioni perchè “finalmente abbiamo una banca”
(non capisco perchè non abbiano detto abbiamo un’altra banca).
Vale all’uopo ricordare gli intrallazzi della Lega con una banchetta collegata alla Lega stessa e poi andata a rotoli o quanto combinato da Verdini del Pdl in un’altra banchetta pure quella andata a rotoli dalle parti di Firenze.
Non possiamo non evidenziare la partecipazione di Berlusconi nella Mediolanum di Doris, anche se tale partecipazione è datata molto prima che il Cavaliere entrasse in politica.
Che dire poi del Banco di Roma di Geronzi, personaggio indefinibile, che era la centrale distributiva per tutti i partiti.
Non possiamo, inoltre tralasciare, forti collegamenti di alcuni partiti con assicurazioni (Unipol forse è il caso più eclatante) e cooperative varie.

Comunque, tornando a Mussari, con una chiara strategia di promoveatur amoveatur, il futuro “capro espiatorio” fu rimosso dagli incarichi operativi e nominato presidente della Fondazione e dell’ABI.
Ora c’è da domandarsi se l’acquisizione Antonveneta e le operazione sugli swap con Deutsche Bank e Nomura siano state fatte dall’incapace (n.d.r. cosi si è autodefinito) Mussari, in piena autonomia, o dai dirigenti della Banca e da quelli della Fondazione MPS, senza peraltro avvisare il partito o i partiti di riferimento (per inciso anche il suocero di Casini, Caltagirone, è stato Vice-presidente della Banca e secondo azionista dopo la Fondazione; si è dimesso dopo la condanna per la tentata scalata di Bnl da parte di Unipol).
Ci sono documenti che dicono che il Pd ha ricevuto “regolarmente”, a più riprese, finanziamenti leciti (quando vengono dichiarati non sono più illeciti!!!!) dalla Banca, così come dai singoli consiglieri della Fondazione, dopo che erano stati “regolarmente” scelti dal partito.
Il buon senso direbbe che il legame fra banchieri e politici era molto stretto.

Ma la parte ancora più intrigante riguarda la recente evidenziazione degli swap e qui entrano in gioco la Banca D’Italia, Visco, Monti & C. e le varie agenzie di certificazione.
Banca d’Italia, quella che controlla le banche, dice: ci sono state nascoste le operazioni di swap! ora o uno sa fare il suo mestiere oppure è meglio che vada a casa, tanto più che i loro lauti stipendi sono pagati dai contribuenti. Diciamo, quindi, che lo sapevano ma non l’hanno detto perchè il connubio Fondazione/partiti aveva interesse a tenerlo sotto la cenere fino a dopo le elezioni. Lo sapeva Caltagirone, che ha preferito allontanarsi, lo sapeva Monti, che insieme a Visco e Grilli hanno predisposto il Monti bond di cifra pressochè analoga all’aumento di capitale deliberato dalla banca, lo sapeva il Pd che dice noi facciamo i politici e non i banchieri (la storia non avvalla tale dichiarazione, ma conferma, invece, che c’è uno stretto collegamento fra partiti e istituzioni finanziarie). Dava noia tirarlo fuori prima delle elezioni, ma non lo ammetteranno mai.
Quando succedono queste cose, se non è qualcuno nei tribunali che li fa uscire da sotto il banco (ma in questo caso, non so perchè, finora non c’è intervento della magistratura), ci sono decine se non centinaia di persone che sono al corrente; a qualcuno ha fatto comodo farlo arrivare a qualche giornale meno allineato è il bubbone è saltato fuori.
Ma sembra che non basti: è di oggi il rumor di mazzette, etc pagate ai dirigenti su conti svizzeri…. La storia continua….

Scritto il 26 Gennaio 2013 at 23:42

paolo41,

Dici bene, ma ho preferito non parlare di questo, proprio perchè non volevo finire in un ginepraio…

pecunia
Scritto il 27 Gennaio 2013 at 15:10

e non dimentichiamoci della dichiarazione di “Baffino”, il quale ha precisato : mussari l’abbiamo cacciato noi.

cacciato da MPS, ma assurto a nuovo rango all’ABI.

ma per piacere!!….
qui si sta morendo di e per politica. Sì, quella di una mano lava l’altra.

Taxus
Scritto il 27 Gennaio 2013 at 17:37

Scusate se mi intrometto : ma reintroducendo la decapitazione e il taglio delle mani per chi combina questi enormi dissesti e ruberie sarebbe positivo ? ( Vale anche per i politici trovati con le mani nella …marmellata ! ).

pecunia
Scritto il 27 Gennaio 2013 at 22:07

Taxus,

:mrgreen:

“la legge del taglione”. così veniva chiamata.

Gigi
Scritto il 28 Gennaio 2013 at 10:17

paolo41,

Hai ragione da vendere!
Del resto, per capire quanta politica c’é nella finanza e nell’informazione, basta guardare come i grandi giornali stanno disperatamente cercando di “staccare” il nome del PD dalla vicenda MPS: scrivono di responsabilità di Bankitalia, del governo, dei ministri, delle società di certificazione o di rating, di questo amministratore o di quel presidente, ma mai della politica.
Politica che, in MPS, significa solo PD.
Basta ricordare Fassino: “…abbiamo una banca…”?
Secondo voi sarebbe stato lo stesso se fosse saltata Mediolanum di Berlusconi?

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