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Arriva la frenata. Scenario borse e tassi USA confermati?
In molti, giustamente, considerano i fondamentali delle borse quasi come fattori di secondo piano, visto che a muovere il mercato sono ben altri elementi.
In questa slide potete vedere i principali ratio della borsa più importante del globo, ovvero lo SP 500.
Ovviamente tutto è discutibile, Per alcuni, questi ratio sembreranno interessanti, soprattutto se si paragonano all’asfittica situazione dei tassi di interesse.
Per altri la borsa USA non è certo da comprare.
Voglio lasciarvi nel dubbio e non andare oltre in questa discussione anche in virtù della seconda parte del post. Voglio però portare alla vostra attenzione cosa sta scontando il mercato in questo momento su un elemento che ritengo insostenibile, soprattutto se parametrato alla capacità produttiva USA.
In questa seconda slide trovate quali sono gli utili che il mercato si aspetta dallo SP500. Stime Utili che quindi sono già scontate nei prezzi e che, di conseguenza, se non vengono confermate, potrebbero essere causa di forti correzioni.
Come potete vedere, il mercato si aspetta per lo SP 500 un potenziale 119$ per il 2014 e poi, nel 2015, un 132$. In parole povere un +10% circa l’anno. Sostenibile? Secondo il mio punto di vista no.
RICORDATE QUESTO POST? Riprendetelo perché è molto interessante.
Voi direte…nulla di nuovo rispetto a quanto già detto. vero, peccato però che qualcuno inizia a temere che il meccanismo stia scricchiolando…
(…) i politici del Congresso non sembrano molto ottimisti sulla ripresa dell’economia quest’anno, tanto che hanno tagliato le stime di crescita ed alzato quelle sul deficit. Il Congressional Budget Office, organismo economico di previsione di Capitol Hill, ha rivisto al ribasso la stima sul PIL americano per quest’anno all’1,5%, praticamente dimezzata rispetto al 3,1% indicato ad aprile. Cosa è accaduto? La crescita modesta dei primi mesi dell’anno, a causa del gelo, è stata seguita da una ripresa moderata che ha fatto eco alla situazione internazionale. Le previsioni per il 2015 ed il 2016 invece sono più rosee ed indicano una crescita del PIL pari al 3,4% ogni anno. Nello stesso tempo, il deficit è stato rivisto al rialzo da 492 miliardi di dollari, pari al 2,8% del PIL, a 506 miliardi, pari al 2,9% del PIL. (Source)
Questa “tegola” inaspettata può muovere moltissimo. Innanzitutto l’azionario che non potrà mantenere le promesse fatte (mi riferisco agli utili previsti prima descritti) ma anche l’obbligazionario in quanto SE l’economia frena…la Yellen continuerà ad essere costretta ad aumentare i tassi di interesse?
La situazione si ingarbuglia, i nodi vengono al pettine. Il mercato, nei prossimi mesi, sarà sicuramente molto meno monotono.
STAY TUNED!
Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto del 4,2% tendenziale nel secondo trimestre. Si tratta del dato definitivo, che supera sia quello preliminare (+4%) che le attese degli analisti(+3,9%). Stabile invece il dato riguardante i sussidi di disoccupazione. La scorsa settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste a 298mila unità, come la settimana precedente. Gli analisti avevano previsto una crescita a 300 mila unità. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-e80cf76d-3c24-458e-a0c9-992045772f26.html#sthash.pK3hzDUf.dpuf
Ragazzi, mettetevi d’accordo però…