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FLASH: segni di recessione teutonica

Scritto il alle 08:22 da Danilo DT

Ordini industria in forte frenata. Manifattura della Germania in crisi.

Il raffreddamento dell’economia tedesca ormai è evidente. E la locomotiva europea resta sempre un elemento trainante per tutti i paesi dell’Unione Europea.
Anche in ottica di interventismi vari (sia per politica monetaria che fiscale), una Germania che frena (o inchioda, fate voi) diventa determinante.
Ed ecco un altro pesante segnale in arrivo da Berlino.
Ordini industria. E se non iniziano a preoccuparsene ora…

BERLIN, Oct 7 (Reuters) – German industrial orders fell slightly more than expected in August on weaker domestic demand, data showed on Monday, adding to evidence that manufacturers in Europe’s largest economy are experiencing a tough third quarter. Contracts for ‘Made in Germany’ goods fell 0.6% from the previous month, with demand for capital goods down 1.6%, the Economy Ministry said. The overall monthly fall compared with a Reuters consensus forecast for a drop of 0.3%. The reading for July was revised up to a fall of 2.1% from a previously reported 2.7% decrease.

La manifattura tedesca è in grande difficoltà. Gli ordini industriali sono un forte segnale di un mondo che si sta deteriorando. Urge intervento. Partiamo dalla politica fiscale prima ancora che quella monetaria (ormai satura)? Ragioniamo con una defiscalizzazione importante?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

12 commenti Commenta
kry
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 11:39

Krukko King Kong riceve K.O. da microbo Honk Kong.

john_ludd
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 13:04

La politica monetaria non è satura né lo sarà per molto tempo, è solo uno strumento ed è insufficiente se lo scopo è quello dichiarato. Insieme a una politica di deficit spending diviene lo strumento che è sempre stato quando ancora non lo chiamavano QE, monetizzazione diretta del deficit pubblico. Poi si può o non si può computarlo come debito, una volta non lo si faceva, la banca d’Italia per esempio monetizzava direttamente metà del deficit pubblico ed era solo l’altra metà che poteva contribuire all’aumento del debito, ma una volta nei bilanci delle banche centrali smette di essere debito, è solo psicologia di massa. Sino a ieri semplicemente i governi hanno seguito una strada diversa delegando alle banche centrali un compito che non potevano assolvere. Ora, è già diverso. Le banche centrali hanno smesso di fingere, dichiarano pubblicamente che non possono fare di più e invocano più spesa fiscale che poi provvederanno a monetizzare. La decisione è come al solito e sempre politica. Ora che il vento cambia i prossimi governi spenderanno eccome soprattutto in spesa corrente essendo le pensioni del futuro non finanziabili in altri modi, non essendo un piano per la mobilità elettrica privata finanziabile se non attraverso massivi incentivi a deficit. Non accadrà in 24 ore, ma non esiste altra strada, essendo le altre tutte politicamente inattuabili. Come nel dopo guerra l’eccesso di debito verrà inflazionato con decenni di tassi reali negativi. In USA il settore privato non è più in grado di sottoscrivere la mole monumentale di titoli del tesoro che vengono emessi (importo da record e nel contesto di piena occupazione ed economia ancora sopra lo zero, chissà dopo), gli stranieri non ne comprano da anni e dunque ora la FED è già impegnata in operazioni di monetizzazione surrettizia che ancora non si vogliono chiamare tali (questa la ragione di quanto accade nei REPO, tecnicamente lo chiamano “crowding out of the private sector”). L’eccesso di debito privato verrà selettivamente assorbito nel debito pubblico almeno per i settori che la politica ritiene sia di interesse nazionale oppure laddove gli interessi privati siano in grado di forzarlo (*). La resistenza dei tedeschi durerà poco, pagheranno con l’inflazione quello che pensavano furbescamente di avere tesaurizzato prima (**) . La deflazione da debiti è tale solo se non c’è la volontà politica di abbatterla e il modo c’è, anzi c’è sempre stato, sempre lo stesso. Ma come sempre la storia non si ripete, il 2020 non è il 1946, ecco dunque il rinnovo della sola previsione che sono sicuro di sottoscrivere … man mano che il pendolo si sposta versa politiche neo chartaliste (oggi MMT) e i consumi privati riprendono a salire a livello planetario ecco la crisi energetica che si presenta, trasformando la ripresa in una lunga, socialmente distruttiva stagflazione che porterà ad assetti socio/politici che si pensava tramontati per sempre.

(*) Si consideri il debito sotteso al settore dello shale americano (circa 300 miliardi di dollari). Il settore non ha mai prodotto utili, ma non fallirà anzi, il debito continuerà a salire e verrà trasferito nel bilancio pubblico perché uno stato ha necessità di energia, POI solo POI si possono fare considerazioni economiche. Ovviamente è già accaduto. Tutte le grandi infrastrutture del dopo guerra sono state finanziate con soldi che ogni stato occidentale di stampava da solo senza alcuna considerazione di “ritorno finanziario”, si retinavano indispensabili e stop, se non producono poi attività economica allora ecco che arriva una crisi valutaria, dopo però. Questo modo di operare avviene oggi in Cina su vasta scala e in piena vista, in America e in Europa su piccola scala offuscandola in mille modi. Gli aiuti di stato questo solo e solo questo.

(**) Allora la Germania uscirà dall’euro ? Non cambia, in ogni caso per uscire dall’impasse del suo modello obsoleto la Germania dovrà spendere. Tuttavia è in una situazione straordinariamente migliore di ogni altro paese. Il suo livello di debito è talmente basso che oltre a spendere di suo sarebbe in grado di richiamare denaro da investitori esteri ben felici di essere remunerati in marchi a tassi negativi ma nella valuta di origine con un possibile ampio margine positivo. Questo è già stato fatto con il processo di riunificazione dove la Germania ovest spese un trilione parte del quale veniva da fuori attirato dall’aumento dei tassi che la Bundesbank effettuò proprio per questa ragione (il miglior investimento della mia vita scrisse Soros). La Germania ha piena occupazione, qualunque politica espansiva comporta inflazione, i tedeschi non la vogliono, se questa va a premiare gli altri paesi dell’euro zona altrimenti come ogni altra élite la appiopperebbero ai propri cittadini senza pensarci due volte, al limite basta chiamarla in altro modo. Dunque per ora l’Europa resta in una trappola. Dubito che i tedeschi lancino mai un piano di investimenti pan-europeo ma accetto la scommessa che in una decina di anni saranno un’economia pianificata del tutto simile a quella cinese di oggi (e come erano negli anni 30), lanciata verso investimenti colossali nel suo lebensraum storico al fine di mantenere e aumentare il peso della propria macchina industriale da lanciare verso i mercati asiatici e africani (5 miliardi persone) essendo quello USA chiuso dagli stessi americani e quello europeo troppo piccolo e asfittico.

… Ma al di là della curiosità intellettuale verso tutto questo agitarsi di popoli e nazioni, come tante bolle d’aria, all’atto pratico ha dal mio punto di vista ha meno importanza delle previsioni del tempo sull’Himalaya centrale.

ndf
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 14:34

Buongiorno, volevo chiedere sia a Danilo che a John se riterreste opportuno parcheggiare parte della liquidità in immobili. Le rendite sicure sono praticamente inesistenti. E’ pur vero che le proprietà immobiliari sono molto tassate.

john_ludd
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 15:25

ndf@finanza,

L’unico consiglio che ho sempre dato, darei oggi e domani è SPENDERE la liquidità in eccesso. Ammetto che questo potrebbe essere condizionato dalla mia età ma non è poi così lontana dall’età mediana italiana che veleggia verso i 45. Ma limitiamoci a chi spreca come noi parte del proprio tempo leggendo stampa finanziaria e altro bla bla bla (*) di sicuro non ha 20 anni, quindi se escludiamo i ventenni o poco più chi legge blog come questo è in genere un ultra cinquantenne … come me. Dunque … speranza di vita 25 anni circa, anno più o anno meno, ma gli ultimi 10, se mai ci saranno, scriviamolo pure, faranno cagare. Oltre i 70 si (anche prima se hai avuto sfortuna o sei stato pigro) fatica a salire le scale, non si mangiare questo e quello perché è grasso, bere questo o quello perché è alcolico, non si tromba neppure a pagamento (**). Insomma la vita sarà quel che sarà ma varrà meno molto meno che prima. Eppure tutti si comportano come fossero eterni, risparmiano per andare in Alaska 80 anni o fare immersioni alle Maldive a 85. Più probabilmente trasferiranno il loro residuo benessere alla badante filippina (le rumene saranno estinte dato il crollo della natalità da quelle parti). Hai la casa ? Ottimo, quante ne vuoi avere ? Puoi vivere in una solamente a meno di essere uno di quei nababbi annoiati che ne comprano 10 per viverci 1 giorno l’anno. Mah !

(*) sono tra i peggiori, non mi limito a leggerla, ne produco anche !
(**) … e con il portafoglio pieno pure, invece ZAC ! immobile come un sasso (un sassolino) … ma c’è sempre qualcuno, più imbecille degli altri, che è lì che pensa che tanto inventeranno una crema anti vecchiaia, le piccole di Ercole e bla bla bla. La terapia anti imbecillità invece non la vuole nessuno. Eppure è gratis.

john_ludd
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 15:29

john_ludd@finanza,

… ecco un effetto dell’età che avanza, non si vedono i tasti sullo smartphone e si riempie il testo di errori, poi c’è il vocabolario automatico che ci si mette di impegno … ma questo lo chiamano progresso quindi soprassediamo.

ndf
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 16:24

john_ludd@finanza,

Infatti sono un cinquantenne.
Il mio progetto è quello di smettere di lavorare molto prima della età pensionabile che arriverebbe tra 15 anni circa, salvo incidenti di percorso. Se spendo tutto il danaro superfluo rimango con un pugno di mosche in mano. Quindi, mi spiego meglio, in quale salvadanaio metteresti i soldini da prelevare in attesa del giorno che deciderò di non mettere la sveglia al mattino? A me di case ne basta una che ho, ma tenere tutto o quasi in conto corrente…… Ho disinvestito quasi tutto con un buon guadagno onestamente ma adesso non so come muovermi. Intendiamoci, più che disperato mi sento fortunato, non è che son qui a lamentarmi.

john_ludd
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 17:14

ndf@finanza,

io ho smesso 9 anni fa senza avere alcuna pensione, avevo guadagnato bene ma non per vivere sino a 80 anni, qualche aiuto da parte delle banche centrali ma l’ho sfruttato molto male, ero impegnato in giro per il mondo, ho preferito i tramonti nei deserti d’alta quota del Tibet e delle Ande ai grafici di Bloomberg. Il concetto è questo, lo lascio alle parole di altri:

“Disponiamo il nostro animo come se fossimo giunti al momento estremo. Non rimandiamo nulla; ogni giorno chiudiamo i conti con la vita.”

“Il destino guida chi lo accetta, e trascina chi è riluttante.”

“Di che cosa hai bisogno per diventare virtuoso? Della volontà. Ma che cosa puoi volere di meglio che sottrarti a questa schiavitù che opprime tutti, che persino gli schiavi di infimo stato, nati in questa abiezione, tentano in ogni modo di scuotersi di dosso? Loro, per avere la libertà, sborsano quei risparmi che hanno accumulato privandosi del cibo: e tu, che ritieni di essere nato libero, non desidererai raggiungere a ogni costo la libertà? Perché guardi la cassaforte? La libertà non puoi comprarla. Perciò è inutile scrivere sui documenti la parola libertà: non si può comprarla, né venderla: questo bene te lo devi donare tu stesso, devi chiederlo a te stesso. Liberati prima di tutto dalla paura della morte, che ci impone il suo giogo, e poi dalla paura della povertà.”

“Ricorda che anche se dovessi vivere per tremila anni, o trentamila, non potresti perdere nessuna altra vita di quella che hai e non ci sarà altra vita dopo di quella. Quindi le vite più lunghe e le vite più corte sono la stessa cosa. Il momento presente è condiviso da tutte le creature viventi, ma il tempo passato è andato per sempre. Nessuno può perdere il passato o il futuro, perché se non ti appartengono, come ti possono essere rubati ?”

Ciao
Scritte 2000 anni fa sono parole senza tempo ma sin da piccolo ti insegnano a comportarti all’opposto con i risultati che naturalmente ne conseguono.

john_ludd
Scritto il 7 Ottobre 2019 at 17:25

Scrivo un ultimo post (x quest’anno …), troppo divertente e al contempo indicativo della tristezza dell’epoca in cui viviamo.

Tempo fa un amico che non vedevo da tempo mi invita a pranzo per qualche chiacchiera sui vecchi tempi. L’incontro è fissato fuori dalla palestra dove il sabato mattina va a tentare di mettere giù un pò di pancia. Sono in anticipo, quindi per curiosità entro. Da una sala esce una voce urlante:
“dai decimo tornante, ancora uno”
“undicesimo tornante, stiamo arrivando in cima”
Dentro la sala una decina di persone sudate all’inverosimile sono inchiodate a simulacri di biciclette mentre uno che sta davanti agli altri urla come un ossesso:
“dodicesimo tornante !”
Fuori è primavera, c’è un sole magnifico, temperatura ideale. Quando esce il mio amico gli racconto dell’episodio. Lui mi dice:
“beh anche io lo faccio”
“scusa ma perché non vai a farti un giro con una bicicletta vera in collina, tra i fiori e il verde della primavera ?”
“ma … e con chi ci vado ?”
“ma vacci da solo”
“da solo ?”

Oggi la gente in media non andrebbe neppure a cagare da sola. Ecco perché questa è un’epoca disperata anche se la gente ha la pancia piena. Ecco perché Pier Paolo Pasolini e Paolo Villaggio sono i più grandi titani che siano nati in Italia nell’ultimo secolo.

Scritto il 7 Ottobre 2019 at 23:41

john_ludd@finanza,

Ellamiseria… Appena tornato e già te ne vai? Ancora non ho letto con calma tutti i tuoi ragionamenti! 🙂

ndf
Scritto il 8 Ottobre 2019 at 00:15

john_ludd@finanza,

Per ora ti ringrazio, domani ti rispondo con calma. Buonanotte.

ndf
Scritto il 8 Ottobre 2019 at 09:13

john_ludd@finanza,
Diciamo allora che sento un gran bisogno di farmi il dono di una maggiore libertà.
Non sono certo virtuoso in assoluto ma mi rendo conto che piccole cose come un poco di volontariato, stare all’aria aperta, godersi le belle giornate, vivere con ritmo diverso, fare cose semplici come andare a fare la spesa con in testa una ricetta da preparare, queste piccole cose dicevo, mi basterebbero per essere più felice. Guarda che adesso non sono né depresso né eccessivamente stressato. Quando incontro persone mentre faccio una passeggiata in un viottolo di campagna,ci salutiamo con bei sorrisi, magari facciamo due parole. Questo succede raramente su un marciapiede. Ci stiamo allontanando da quella dimensione che ci rende maggiormente sereni, pronti ad aprire se stessi agli altri, siamo incapaci di condividere intimamente le nostre gioie e paure e ne soffriamo.Io ho famiglia, spesso parlo di questo con loro ma non mi prendono molto sul serio. Molti equilibri cambierebbero, forse certe scelte non sarebbero accettate, forse capirò chi mi vuole veramente bene, mi piacerebbe vedere che la mia famiglia sarebbe più felice di avere un padre, un marito sereno piuttosto che un uomo sempre più frustrato dal dover subire passivamente una vita, spesso, poco gratificante. E’ come se sentissi il bisogno di “umanizzare” il tempo che mi resta da vivere perché forse il problema è che mi sento molto solo in mezzo a migliaia di persone, devo fare qualcosa per diventare una persona migliore.
Sarà questa la strada giusta?

john_ludd
Scritto il 8 Ottobre 2019 at 09:57

ndf@finanza,

Sì lo è.

La ragione è solo una tra le tante funzioni, ampiamente sopravvalutata, arriva solo sino a un certo punto poi si ferma. Siamo esseri emotivi e sociali, possiamo distruttivi oppure l’opposto. Laddove la ragione non arriva, segui il cuore, mai la pancia. Ciao.

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