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ALERT: Come ti salvo MPS (ma con l’aiutino da casa)

Scritto il alle 23:11 da Danilo DT

mps-monte-dei-paschi-siena

La giornata borsistica è stata veramente euforica.
Lasciamo perdere le motivazioni più o meno difendibili e cerchiamo di capire invece le ultime e per nulla sorprendenti (per il sottoscritto) novità su Monte dei Paschi.
Come ben sapete, molto del piano di ricapitalizzazione rischiava di essere subordinato all’esito del referendum.
Esce il NO, Panico a Siena.
Ma MPS non può essere abbandonata così. Ed ecco che in tempi record, scatta quello che era già in agenda. Il piano B.
E il piano B, come già detto in passato, poteva solo prevedere l’intervento pubblico, che andasse a garantire capra e cavoli.
Ma il Piano B deve avere un attore che sia d’accordo, che sarebbe poi il MEF, e poi deve ottenere il “nulla osta” da parte di Francoforte (BCE).
Ed ecco che nel pomeriggio già qualcosa si muove…

(…) In sostanza la banca, in ottemperanza alle disposizioni di Bruxelles, potrebbe azzerare il valore delle azioni e ridurre notevolmente quello delle obbligazioni subordinate attraverso una conversione obbligatoria in equity. In un caso di questo genere, però, è molto probabile che Via XX Settembre allarghi il proprio spettro d’azione e si prepari a intervenire nel capitale di altre tre-quattro banche con evidenti problemi patrimoniali. Politicamente converebbe infatti sfruttare la scia del salvataggio di Mps per chiudere una volta per tutte le falle del sistema bancario con un investimento complessivo fino 20 miliardi. Con Atlante quasi a corto di munizioni e il Fondo Volontario stremato dallo stillicidio di interventi non si vedono peraltro molte alternative all’intervento diretto dello Stato. Per attenuare l’effetto del burden sharing non si esclude peraltro che vengano messi in campo strumenti finanziari speciali destinati esclusivamente agli azionisti e agli obbligazionisti retail. Il mercato sembra dare ragione a queste ipotesi. Già ieri la convocazione del consiglio di amministrazione era stata spostata a mercoldì pomeriggio, ma non sono esclusi altri rinvii in base all’evoluzione degli eventi. (MF

Mamma mia che botta! La mano dello stato che interviene massicciamente per salvare MPS ma non solo. Cogliere l’occasione per fare un bel bail out anche a favore delle altre istituzioni finanziarie. Benzina gettata sulla cenere delle banche che, in borsa, non aspettava altro per tornare ad ardere. E così è stato.
Ma non è tutto. Ecco che poi in serata arriva un’altra interessante notizia.

(Reuters)  – Se Mps avrà bisogno di capitale pubblico per portare avanti il piano di salvataggio, il governo ha pronto un decreto che consentirebbe al Mef di comprare obbligazioni subordinate in mano a investitori retail per poi convertile in azioni.(…) “La conversione fatta dagli obbligazionisti subordinati istituzionali resta e il decreto serve a evitare che venga colpito il retail”, ha detto una delle fonti. “Lo Stato aumenterebbe la sua partecipazione in Mps attraverso la quota in mano agli obbligazionisti subordinati retail”, ha aggiunto.

Eccolo qui l’aiutino da casa. Il MEF compra direttamente bond dai risparmiatori. Presumo al nominale. E poi li converte in azioni. Una manna dal cielo per i possessori di bond subordinati ma… questa è una socializzazione delle perdite. Ovvero, il risparmiatore nonché detentore dei bond subordinati non perde nulla, ed il costo viene spalmato sulla collettività. Manovra old style insomma. E quindi proprio tu che ora sei a casa e stai leggendo questo post, a tua insaputa, sappi che stai aiutando MPS nel suo ennesimo piano di salvataggio.

(…) La seconda fonte, governativa, conferma: “Sostanzialmente lo Stato compra i bond dagli investitori retail e converte le obbligazioni in capitale. Il governo è pronto e attiverà il piano se dovesse servire”, ha detto. (Reuters)

Due inizi fanno una prova, si dice in gergo. E questa operazione sarebbe la garanzia che è necessaria per far andare a buon fine la ricapitalizzazione. Infatti ricordiamo che Mps deve raccogliere 5 miliardi di capitale entro fine anno e ha finora avuto l’adesione di bondholder subordinati istituzionali per un miliardo circa. L’aumento della quota dello Stato, già presente con il 4%, dovrebbe favorire secondo una delle fonti l’adesione anche di investitori anchor come il Qatar, che si impegnerebbe fino a 1,5 miliardi secondo altre due fonti.
Insomma, MPS ormai è sulla strada del salvataggio. Ma chi paga come sempre è pantalone a cui viene fatto l’ennesimo pacchetto (in periodo natalizio, tra l’altro).

PS: vi riposto questo simpatico grafico…

mps-massimi-storici-borsa

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

6 commenti Commenta
nimbro
Scritto il 7 Dicembre 2016 at 07:37

posso immaginare i salti di gioia che stanno facendo tutti quelli che hanno venduto, prima del 4 dicembre, le loro obbligazioni subordinate a 60 circa di prezzo.
Mi sono poi chiesto un’altra cosa perché non è stato applicato lo stesso stratagemma anche nel caso delle quattro banche salvate a fine 2015?
Ma forse il mondo è fatto, come sempre di furbi, e di un branco di pecoroni, noi, che come sempre deve pagare per gli errori degli altri.
Grazie ancora a Danilo per l’obbiettività e la tempestività con cui metti a conoscenza degli accadimenti di questi, tormentati periodi.
Grazie.

gainhunter
Scritto il 7 Dicembre 2016 at 07:51

Salvataggio German-style 8 anni dopo.

20 miliardi sono 1/3 degli interessi annui sul debito pubblico.
La riforma costituzionale secondo le stime ottimistiche del governo avrebbe fatto risparmiare 600 milioni.
Dalla vittoria del NO con annessa caduta del governo il FtseMib ha guadagnato 16 miliardi.
Giusto per mettere un po’ di cifre a confronto.

Scritto il 7 Dicembre 2016 at 08:09

nim­bro@fi­nan­za,

Faccio il possibile anche se tra lavoro, blog e famiglia, trovo sempre più duro…

gai­n­hun­ter,

Tanto per dare i numeri…ma qui ormai i numeri li danno tutti. Solo che tu qui li hai dati “bene”… heheheehehh

paolo41
Scritto il 7 Dicembre 2016 at 08:39

il principio della fine !!!!!!

paolo41
Scritto il 7 Dicembre 2016 at 13:07

segue il commento di cui sopra: ……. alla faccia di chi aspira a uscire dall’EU ……. Monti stava facendo entrare la Troika direttamente dalla porta,…….. ora li facciamo entrare dalle finestre !!!!!

gainhunter
Scritto il 7 Dicembre 2016 at 21:55

Danilo DT,

🙂

E allora aggiungiamone un altro: con lo scioglimento delle camere (che il sig. Mattarella dovrebbe fare se è il Presidente della Repubblica Italiana e il garante della Costituzione che recita che la sovranità appartiene al popolo) il risparmio delle pensioni che non verranno erogate ai 608 parlamentari eletti per la prima volta nel 2013 e che non hanno ancora maturato il diritto alla pensione sarà di almeno 7 milioni all’anno non da ora ma dal loro compimento dei 65 anni. I vitalizi in corso attualmente invece costano oltre 200 milioni all’anno.

E intanto solo nella seduta di oggi il FtseMib ha messo lì altri 3/4 miliardi, con una ritenuta teorica sul capital gain di 800 milioni.

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