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ALERT BANCHE CENTRALI: si sta perdendo la bussola
Ormai è cosa nota. A novembre ricomincia la “festa” del QE Europeo. Tornano quindi gli acquisti della BCE anche se la cosa ha fatto storcere il naso a molti tecnici.
Gli acquisti (quantitative easing) riprenderanno infatti a novembre, con un ritmo di 20 miliardi al mese: l’ultimo bazooka del nostro Mario prima del passaggio di consegne con la Lagarde. E dalle ultime notizie, sembra proprio che Draghi abbia voluto con estrema forza questo ultimo QE.
(…) si tratta di una decisione che il presidente Mario Draghi aveva presentato come largamente maggioritaria all’interno del consiglio direttivo, che ha deciso di non uniformarsi al parere del committee. Una fonte ha precisato al Ft che è la prima volta in otto anni che il parere del Committee non viene accolto dal consiglio direttivo, segno della determinazione della guida di Mario Draghi verso una nuova virata espansiva della politica monetaria. (…) [WSI]
Ma attenzione, se pensavate che solo la BCE tornasse in azione, beh, vi sbagliate, perché anche se in modo anomalo, la FED si è già addirittura mossa e in modo molto massiccio. Infatti la FED…
(…) dal 15 ottobre comprerà 60 miliardi di dollari di Treasury ogni mese. E’ la prima volta da quando, nel 2014, ha messo fine al suo ultimo round di acquisti di bond. Ma secondo Jerome Powell, presidente della banca centrale Usa, non si tratta di un nuovo quantitative easing bensì solo di un modo per evitare il ripetersi delle recenti tensioni sui mercati monetari – che hanno reso necessaria una lunga serie di aste per fornire liquidità alle banche – e riportare le riserve bancarie a livelli adeguati. Nelle ultime settimane le riserve, ovvero i depositi delle banche presso la Fed, sono calate a 1.400 miliardi di dollari dai 2.800 miliardi del 2014 con la fine degli stimoli all’economia legati alla crisi finanziaria. (…) [Source]
E’ un QE ma non è un QE. Powell aveva prennunciato nuove misure per stabilizzare il repo market, dove la Fed è tornata a intervenire per la prima volta dalla crisi del 2008 per controllare i tassi del mercato monetario che si erano impennati. C’è preoccupazione per i rischi al ribasso per l’economia e rischi geopolitici a causa di un aumento dell’incertezza delle politiche commerciali e un indebolimento delle prospettive di crescita globali. Voi dite quindi che si tratta di un QE? Si, ma fate due ragionamenti.
Oggi ci troviamo negli USA con delle condizioni economiche dove, bisogna ammetterlo, il QE o quantitative easing, è assolutamente INUTILE.
– L’inflazione è positiva
– La disoccupazione è ai minimi
– Le borse sono ai massimi
– La crescita economica è decisamente meno forte ma resta in terreno positivo
– I tassi sono ancora molto bassi
In un mondo NORMALE sarebbe FOLLE pensare ad un QE in queste condizioni di mercato, siamo onesti! E allora cosa diavolo sta succedendo?
(…) La crisi che ha attanagliato il mercato overnight Usa di queste ultime settimane non è infatti dovuta soltanto a una coincidenza di fattori tecnici quali un’improvvisa ed eccezionale domanda di fondi legata agli adempimenti fiscali delle aziende, la concomitanza di emissioni obbligazionarie governative per coprire le crescita del deficit pubblico e la riduzione dalle riserve complessive detenute dalle banche. A complicare la situazione ha senz’altro contribuito il fatto che nei 12 mesi precedenti le Banche centrali abbiano ridotto in modo drastico il flusso di denaro destinato ai mercati finanziari fino a renderlo negativo: abbiano cioè di fatto drenato liquidità dal sistema, per la prima volta dopo la grande crisi del 2009. (…) [Source]
Il grafico qui sopra illustra perfettamente il fenomeno. La FED ha ridotto il bilancio in modo evidente. Quindi, sembra chiaro che questa mossa della FED sia dovuta NON solo ad una crisi di liquidità di breve periodo, ma anche da necessità di mercati.
E torniamo quindi alle solite. Il QE a servizio della finanza, e non dell’economia.
MA torniamo alla domanda iniziale. Quindi cosa sta accadendo nell’effettivo? Lasciando da parte la necessità di sostenere nel breve l’interbancario, ci sono secondo me tre possibilità.
1) La FED sta perdendo la bussola. Vuole sostenere l’economia ma non sa come comportarsi
2) La FED ha totalmente perso gli ultimi pezzi di indipendenza, diventando una struttura totalmente al servizio della politica.
3) La FED teme all’inverosimile un crollo dei mercati, perché andrebbe a scatenare un effetto domino su azionario, credit spread, obbligazionario, generando default e voragini che non potrebbe controllare, proprio per le caratteristiche del mercato che ho spiegato prima nei 5 punti sul QE.
Parere personale? Temo che sia il punto 3) quello più realistico. Ma nessuno può dirlo con certezza. Resta solo il fatto che questo quadretto di mercato è quantomeno preoccupante. E solo una cosa potrebbe riportare le cose in regime di apparente normalità. E’ quella che manca da anni e che tutti cercano. E’ l’inflazione. Ma come fare arrivare inflazione quando si è caduti nella DEBT DEFLATION? Con la politica fiscale? Forse potrebbe aiutare, ma tanto per cominciare non dimentichiamo che i conti pubblici non sempre permettono mosse fiscalmente così espansive.
Guardate questo grafico. E’ chiaro che addirittura le aspettative sull’inflazione siano in peggioramento, ovvero l’esatto contrario di quanto dovrebbe accadere per rinormalizzare un po’ la situazione.
Intanto però mi sembra chiaro che anche le banche centrali stanno perdendo quella sicurezza, quella coerenza e quella credibilità che sarebbe necessaria soprattutto in questo momento.
TED SPREAD
Ultima cosa. Vi ricordate qual’era il termometro nel 2008 per misurare la tensione del mercato monetario USA? Era il TED Spread. Volete vedere come sta oggi di salute?
STAY TUNED!
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Anche secondo me è probabile che non sappiano cosa fare per uscirne.