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Equity Risk Premium: Possiamo ancora SOTTOVALUTARLO?
Nel panorama finanziario attuale, un indicatore sta attirando l’attenzione degli esperti: l’Equity Risk Premium (ERP) statunitense di cui ho già parlato in passato (cliccate sul TAG oppure qui per leggere i precedenti post).. Questo strumento, fondamentale per valutare il rapporto rischio-rendimento nel mercato azionario, si trova oggi a livelli che meritano un’attenta riflessione.
Cos’è l’ERP e perché è importante?
In parole semplici, rappresenta il “premio” che gli investitori si aspettano di ricevere per preferire le azioni, considerate più rischiose, rispetto ai titoli di Stato, ritenuti “sicuri”. Attualmente, l’ERP si attesta intorno allo 0,48%, un valore estremamente basso che suggerisce una situazione di mercato potenzialmente critica. Premessa: l’ERP può essere calcolato in tanti modi. Io preferisco calcolarlo in questo modo, con l’inverso del Forward PE meno il tasso 10y del Govies USA.
Per comprendere meglio, facciamo un passo indietro. L‘ERP si calcola sottraendo il rendimento dei Treasury a 10 anni dal rendimento degli utili dell’S&P500. Un ERP basso o addirittura negativo può essere un campanello d’allarme per gli investitori, indicando che il mercato azionario potrebbe non offrire un compenso adeguato per il rischio assunto.
Storicamente, situazioni simili si sono verificate in momenti chiave:
- nel 1999-2000, con un ERP negativo che precedette il crollo delle dot-com;
- nel 1996-1997, con valori prossimi allo zero;
- e nel 1994-1995, con un ERP leggermente positivo, simile a quello odierno.
Questi precedenti offrono spunti interessanti per interpretare l’attuale scenario di mercato.
Tuttavia, è fondamentale ricordare che ogni contesto economico è unico. Se da un lato un ERP basso può presagire rendimenti futuri modesti, dall’altro la storia ci insegna che lo slancio del mercato può talvolta superare le aspettative basate sui fondamentali.
In conclusione, l’ERP attuale di 0,48% è un segnale da monitorare attentamente. Rappresenta un elemento cruciale per comprendere le dinamiche di rischio e rendimento nel mercato azionario, offrendo agli investitori uno strumento in più per navigare in acque che, al momento, appaiono particolarmente incerte.
STAY TUNED!
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