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FOMC della FED: riunione a suon di rock and roll
E’ partito settimana scorsa il concorso di danza acrobatica delle banche centrali. E si avvicina il gran finale della riunione del FOMC della Fed, che terrà in tensione i mercati nei prossimi giorni. Tra i fischi e gli applausi degli investitori, la banca centrale americana si prepara a decidere il destino dei tassi di interesse.
Scommesse sul tavolo? La maggioranza punta sul “niente da fare”, con i tassi che restano invariati. Ma occhio ai dati sul mercato del lavoro di maggio, che hanno fatto salire il tasso di disoccupazione al 4%, un passo di danza inaspettato. Nonostante questo stop, la Fed sembra determinata a tenere duro contro l’inflazione, una nemica che non vuole mollare il ritmo.
E gli investitori? Dopo aver sognato un taglio dei tassi a settembre, ora si accontentano di un timido 45%, mentre i futures indicano che la Fed potrebbe fare la “prima ballerina” solo una volta entro la fine dell’anno.
Intanto, dalla parte dell’Eurozona, la BCE di Christine Lagarde come già ho spiegato, ha rallentato il passo, tagliando i tassi di un misero 25 punti base. Forse sta aspettando il momento giusto per scatenarsi? Difficile dirlo, visto che (parole sue) il percorso sarà complesso ed accidentato con una BCE molto “data dependent”. Le scommesse sul suo allentamento sono scese a 55 punti base da qui a dicembre, mentre l’incertezza regna sovrana tra i banchieri centrali, divisi tra chi vuole accelerare e chi invece preferisce un passo di tango più cauto.
Insomma, la musica per l’economia globale è ancora un po’ stonata, con le banche centrali che cercano la melodia giusta per contrastare l’inflazione e sostenere la crescita. Sempre con l’obbiettivo di non rompere il ritmo dell’equilibrio e mantenere una volatilità sempre a ritmo di lento. A rompere le uova nel paniere è stata sicuramente la politica che ha cambiato SI gli equilibri in Europa ma ha anche generato delle splendide scuse per far partire un po’ di correzione.
Ma non è finita qui! Oltre alle montagne russe dei tassi e dell’inflazione, ci sono anche le elezioni del G7 e i dati sull’occupazione nel Regno Unito da tenere d’occhio. E per finire, il Partito laburista britannico svelerà finalmente i suoi piani per le elezioni del 4 luglio, che secondo i pronostici vincerà.
Insomma, una settimana da non perdere per gli amanti dei brividi finanziari! Tra dati che ballano, banchieri centrali indecisi e politici che giocano a carte scoperte, ci sarà da scommettere su ogni andamento del mercato. Chi avrà il sangue freddo e chi si lascerà prendere dal panico? Lo scopriremo presto!
Come sempre orecchie ben dritte per ascoltare uno speech di Powell che tanto già si sa, dirà nulla di che e seguirà la falsa riga di quella della BCE, magari con un po’ più di personalità. E chiudo con una slide, dove troverete le “nuove” previsioni sui futuri TAGLI FED per il 2024. pronte per essere smentite? Mi sa che stavolta ci avviciniamo molto alla realtà e, senza presunzione, a quello che ci stavamo aspettando già fin da gennaio. Una sopravvalutazione della disinflazione che poi si è concretizzata.
OK OK, mi sono divertito un po’ ma spero che il messaggio sia chiaro.