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CASH a livello RECORD: i mercati fanno PIT STOP
Torniamo a ragionare su cosa sta succedendo sui mercati. Un inizio 2024 che vede i mercati non così tonici, quasi come se avessero perso quella verve che avevano a fine anno. Le motivazioni già le abbiamo spiegate.
Il rally di fine anno era per certi versi anche necessario per “sistemare” quei numeri che nel 2022 avevano terrorizzato i risparmiatori. Numeri che hanno avuto un fine anno di gloria oltre ogni previsione.
Ma attenzione, a gennaio registriamo un dato che ci spiega tante cose.
Solo due settimane e guardate che incredibile INFLOW sui fondi monetari. Denari spostati da altre asset class e messe in parcheggio, ma ripeto, due settimane e il grafico fa numeri che battono i dati di altri anni, con 163 miliardi di USD.
Si portano a casa i numeri, si aspetta che arrivi il temporale e poi si vedrà. E se c’è la recessione, allora si va sui bond. Se sarà soft landing si va sull’equity ma intanto calma e gesso anche perchè la macroeconomia ci lascia segnali contradditori.
(Teleborsa) – Crolla a gennaio 2024 l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a -43,7 punti dai -14,5 punti di dicembre. Il dato è peggiore delle stime degli analisti, che erano per un miglioramento fino a -5 punti.
L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Dire che è peggiore delle attese è un eufemismo.
L’Empire contrasta in modo netto dal NY FED index che invece registra un metodo di calcolo che riassume 10 indicatori sulla crescita reale. Un indicatore di percezione contro un indicatore puntuale. Il Futuro contro il presente. E quindi nel dubbio meglio mettersi in parcheggio e stare a vedere. Anche perchè lo abbiamo spiegato all’infinito, il mercato azionario, specialmente quello USA, non è proprio così regalato.
SP 500 Forward P/E
Ve lo riprendo ancora una volta, la valutazione è elevata sia su base equiponderata che aggregata. Già sapete che preferisco small cap, titoli con forte potere sui prezzi, pochi debiti e tanto free cash flow e poi gli staples.
Ma una nota di tipo geografico, che vi propongo e vi consiglio di non sottovalutare. USA molto cari ma… il resto del mondo?
STAY TUNED!
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