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BIDEN BOMB: la panacea di tutti i mali?
Molto spesso abbiamo parlato dell’importanza del salario dei lavoratori come strumento per far ripartire la “ruota” dell’economia e far tornare a salire l’inflazione. Uno dei modi che più apprezzo è la defiscalizzazione del salario. Un taglio delle imposte sugli stipendi, un modo quindi per NON cambiare il costo del lavoro per l’impresa ed aumentare la ricchezza ed il potere di acquisto del lavoratore.
Una logica che è eccellente se non per un piccolo problema. Prevede un violento calo delle imposte sul reddito a scapito dell’erario.
La possibilità alternativa potrebbe essere quella di aumentare il potere d’acquisto del lavoratore incrementandone lo stipendio. Si pagano più imposte (erario felice), ma il lavoratore si ritrova comunque arricchito. Chi perde in questo caso è l’azienda che quindi si ritrova con un costo del lavoro aumentato.
Per quale motivo vi faccio questi ragionamenti?
(…) Il nuovo presidente Usa, dopo aver aumentato la retribuzione per i dipendenti federali, vorrebbe estendere quella soglia a tutti. Al momento è a 7,25 dollari all’ora e l’ultimo ritocco risale al 2009. In 47 Stati oltre un quarto di tutti i lavoratori guadagna meno, anche se le lotte del movimento “Fight for $15” hanno ottenuto dei risultati e dall’1 gennaio 20 Stati e 32 contee hanno aumentato la cifra minima. Il timore è che a fronte di maggiori costi le aziende riducano il personale a basso salario, ma le rilevazioni empiriche non confermano (…) [Source]
Avete letto bene, Joe Biden vuole portare il salario minimo a 15$ l’ora contro gli attuali 7,25. Più del doppio. Vero, lavoratori più ricchi ma… siamo sicuri che sia la soluzione di tutti i problemi? Perché un aumento del salario minimo (a queste condizioni) comporterebbe un inevitabile aumento della disoccupazione. Tanto che adesso il buon Joe qualche ripensamento gli è venuto…
(…) Joe Biden ha ammesso di non credere che l’innalzamento del salario minimo a 15 dollari l’ora resterà nel pacchetto di misure anti-Covid che sarà varato dal Congresso. Il neopresidente Usa ha spiegato quindi di essere pronto a innalzare il salario con un negoziato a parte, ma non sarà facile convincere i progressisti del suo partito, a partire dal senatore Bernie Sanders per cui innalzare il salario minimo nel piano di aiuti “è un imperativo morale” (…) [Source]
Ecco quindi il classico caso dove si arriverà ad una mediazione. Non 15$ ma di certo un bel ritocchino verso l’alto arriverà.
Intanto uno sguardo a questo grafico. In passato, anni ’70, il salario minimo è anche arrivato a 12,5 $ (quindi in valore reale anche più dei 15 $) . Il salto dagli attuali 7,25 ai 15 è veramente un qualcosa di mai visto, che solleverebbe dalla povertà un sacco di famiglie in USA ma… quante aziende dovranno ridurre il personale perché non se lo possono permettere? E il lavoro in nero? Ed un ulteriore ricorso alla robotica?
Auguri a questi progetti visionari, credo sia necessaria una grossa mappatura. Oppure un ricorso alla defiscalizzazione, con buona pace per l’erario.
STAY TUNED!
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