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NO PANIC: ma come la vedono i CFO di Fortune 500?
E il Citigroup Panic Euphoria Model illustrano una possibilità di bolla speculativa e di correzione dei mercati probabile al 100% nel 2021. Statistiche legate al “vecchio mondo” ante Covid-19.
Il contesto di mercato è noto a tutti ed è evidente che non è possibile poter ragionare da “economisti”. Ci sono delle variabili che rendono complicato fare delle valutazioni ponderate e realistiche. Politica monetaria, politica fiscale, liquidità, tassi bassi e tutto il resto ci hanno messo di fronte ad un nuovo modello di mercato.
Fino ad oggi, possiamo dire che il programma di sostegno del mercato, soprattutto fronte USA, sta andando a gonfie vele. Ma la domanda che tutti si pongono è se questo modello potrà funzionare all’infinito. In altri termini, è diventato così semplice fare soldi? E’ arrivato il momento del “denaro facile”?
Domande a cui ovviamente nessuno può rispondere. Però diventa difficile pensare che il mondo magicamente sia diventato perfetto. Un modello difficilmente sostenibile che potrebbe diventarlo SOLO nel caso in cui ci sarebbe l’intervento di un’importante ritorno di crescita economica (PIL) condito con un po’ di buona e sana inflazione (3%?) che possa “erodere” il problema del debito creatosi in questi anni. Di questo ne ho parlato QUI (take a look).
Uno scenario che, inutile dirlo, non sarà di breve ma di lungo termine. Passa da quello che da tempo abbiamo definito come un ritorno alla deflazione da debito (debt deflation, e sfido chiunque a dire il contrario), passando poi alla crisi Covid-19 per arrivare a questo momento di rivoluzionaria spinta monetaria e fiscale che, da inizio crisi Covid-19, ha messo sul mercato circa il 30% (e ripeto TRENTA) del PIL globale.
Leggevo che le stesse aziende corporate USA (click here) sono ormai convinte della sopravvalutazione del mercato. Ma allo stesso tempo non si sorprenderebbero nemmeno di un eventuale ulteriore rally. L’84% dei CFO delle 500 principali aziende corporate USA (Fortune 500), ritiene il mercato in piena bolla speculativa (sondaggio composto da Deloitte, vedi qui) con un incremento del 55% di tale percentuale rispetto a poco tempo fa. E solo il 2% di tali manager ritengono la borsa sottovalutata (il che ci può stare visto che una piccola quantità di titoli, soprattutto tech, è stato grande protagonista del mercato, mentre altri, ad esempio le Oil Company, non hanno certo avuto momenti di gloria). Il tutto in barba ai dubbi sulla continuazione della crescita economica, sull’occupazione, sulla sostenibilità del debito anche di tipo privato.
E sempre questa intervista di Deolitte ai CFO di Fortune 500, ha portato alla luce una seria preoccupazione degli stessi. Infatti il 60% di essi ritiene l’economia USA in pessime condizioni di salute (il 7% la ritiene sana). E chi si aspetta un miglioramento delle condizioni il prossimo anno è sceso dal 52% al 48%.
Una cosa che ha accomunato un po’ tutti è il fatto che si è d’accordo sulle migliori potenzialità della Cina rispetto agli USA. Dite che sono solo interviste? Certo, vero, ma è anche vero che nessuno come i CFO delle 500 principali aziende USA ha il polso della situazione reale. Elementi che possono valere molto di più una “banale” analisi sul P/E forward (che conferma in modo inequivocabile questa sopravvalutazione).
A questo potremmo aggiungere un altro indicatore che diventa interessante. Si tratta del Citigroup Panic Euphoria Model. Solo con la bolla delle dot.com del 2000 avevamo visto certi livelli di valutazione. La considerazione statistica? Secondo il modello di Citigroup, quando si raggiungono tali livelli, la possibilità di ritrovarsi con un mercato azionario con performance negative l’anno seguente (2021) è pari al 100%.
Ok, è statistica, è riferita al “vecchio modello di mondo finanziario”, ve lo riporto con logiche “matematiche” anche se sono discutibili. Però fanno un po’ pensare, magari non per il breve termine ma per il “poi”.
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Se io vado al casinò e punto 10 Dollari sul Rosso, e perdo, posso fare una seconda puntata, stavolta con 20 Dollari, perdo ancora… la terza puntata (sempre sul rosso) la farò di 40 Dollari e se dovessi perdere ancora la quarta volta punterò 80 Dollari e cosi via raddoppiando in caso di esito negativo……
In teoria con questo sistema non perderò mai,… immaginiamo che abbia ragione alla tredicesima puntata quella da 40.960 Dollari ,,,,, evviva questa maxi puntata fa si che finalmente ho ragione e che sono in attivo di,,,,,,,, 10 Dollari (mica male come utilità marginale )
PECCATO CHE … esista un limite massimo sulla puntata singola nella probabilità 50/50 ( così come in tutte le altre puntate con probabilità differente)
eppoi chi è quel mentecatto che mette sul piatto quella singola puntata per poter vincere solo 10 Dollari? ( eh si, con questo sistema al raddoppio perpetuo si va in utile solo dell’importo della prima puntata)
Quindi tale limite, è il punto di rottura del rozzo sistema descritto
Con un po di fantasia e creatività si potrebbe mutuare questo esempio con quanto è successo con gli interventi delle Banche Centrali che hanno immesso quantità astronomiche di denaro nel sistema
Solo che esse non sono guidate da mentecatti, ma da persone che hanno creato questo mostro finanziario che adesso non si può più gestire, la strada è a senso unico, si può andare solo avanti e mai indietro e neanche fermarsi, sempre avanti fino al limite di rottura e nonostante i massimi raggiunti giorno dopo giorno (tranne oggi) gli operatori continuano a richiedere nuovi stimoli, stimoli su stimoli
Quale sarà il punto di rottura? nessuno lo sa, ma di certo, da adesso in avanti non è come stare su un tram da cui si può scendere a piacimento, il genio è ormai uscito dalla lampada e non si può ricacciarlo dentro,,,, il tram farà una sola fermata l’ultima…
Questa volta “il Danilo” l’ho impersonato io…….
dal minimo di marzo sp500 è salito oltre il 60% mentre gran parte dei titoli che garantiscono il dividendo da oltre 25 anni, gli aristocrats, e da oltre 50 anni, i kings, sono saliti solo del 20% circa
questo significa che l’anomalia di una crescita mostruosa di un indice per ‘colpa’ di una manciata di tecnologici non ha basi assolutamente solide e qualora cambiasse il sentiment ad esempio per la vittoria di Biden (che potrebbe portare un inasprimento fiscale per le società) allora potremmo assistere ad una nuova correzione importante
intanto anche il vix sembra avere un comportamento non in linea col bull market
http://www.investimentiprotetti.it/alert-decorrelazione-sp500-vs-vix/