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CESI: the loser is EUROZONE!
L’indice Citigroup Economic Surprise Index ci regala un’istantanea molto forte della situazione attuale. E anche molto chiara.
Non mi perdo nell’ennesima spiegazione dell’indice (che troverete CLICCANDO QUI) .
Un paese sta battendo le stime, in positivo. Ed è il Giappone. Tutto il resto del mondo è sotto la linea dello ZERO e quindi peggio di quelle che erano le stime e le previsioni (giustificando quindi lo scenario di rallentamento globale). Chi colpisce è l’estremo opposto, ovvero l’Eurozona.
Molto lontana (in negativo) dallo zero, assolutamente il fanalino di coda tra le economie globali. Ed è sicuramente da qui che dovremo vedere prossimamente gli interventi di politica monetaria più invasivi. Sperando che il cavallo “beva”…
USA: CESI vs CFNAI
Osservati speciali restano gli USA, sia perchè restano l’economia più influente a livello globale e sia perchè le bizzarre provocazioni (e non solo di Donald Trump) generano una volatilità che resta ingiustificabile, visto ancora da che pulpito è generata (alla faccia dell’insider trading). Come vedete dal grafico gli USA “vivacchiano” senza infamia e senza lode, anzi, più male che bene e questo lo si è capito dai tweet aggressivi di Trump nei confronti della FED. Nel concreto però vi segnalo questo grafico. Non solo il CESI ma anche il CFNAI, che è una media di ben 85 indicatori macroeocnomici USA: clicca QUI per capire MEGLIO:
Il grafico parla da solo, il CFNAI resta sopra la linea di pericolo. Ma l’allerta è d’obbligo, Trump lo ha capito, ed è disposto a fare carte false per arrivare alle elezioni non in recessione. Una “mission” che potrebbe essere “impossible”. Ma questo lo scopriremo solo vivendo.
STAY TUNED!
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