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La crisi di Mr. Smith
Da molte parti si legge che la FED riuscirà, in un modo o nell’altro a soccorrere i mercati, con interventi atti ad incentivare la crescita economica (per farla breve, tagliando i tassi). Questa volta però ho ben paura che tutto questo non possa essere sufficiente. Ne ho già parlato in passato ma vorrei in questa sede, cercare di approfondire la questione.
Mr Smith, i subprime e la crisi immobiliare
La crisi dei subprime ha portato in forte evidenza la crisi del settore immobiliare. Le case avevano certamente acquisito dei valori non congrui con la realtà. Però, secondo me, questo non è il problema più grande, se visto da solo. Il fatto è un altro. Proprio per fare questi acquisti quel simpaticone del Mr. Smith, che sta al nostrano signor Rossi, (quindi possiamo considerarlo come l’americano medio) non ha fatto che indebitarsi negli ultimi anni, senza dimenticare che già prima la sua capacità media di risparmio era uguale a zero, anzi, sotto zero. Difatti, come forse sapete, Mr. Smith (che qui sopra vedete ritratto con la sua signora, Mrs. Smith…) utilizza in modo sconsiderato la moneta elettronica, nella fattispecie le carte di credito, addirittura spendendo tutto il suo stipendio ancor prima di riceverlo in busta paga (l’addebito della carta di credito viene fatto il mese successivo). Ma poi cosa è successo? I tassi iniziano ad aumentare e i debiti contratti anni prima, quando i tassi erano rasi al suolo, iniziano a pesare in modo considerevole sull’attività consumistica di Mr. Smith. Ed ecco che quindi le rate dei mutui diventano impagate e si deve ricorrere alla vendita dell’immobile. Conseguenza: grande offerta di case sul mercato con diminuzione dei prezzi. E proprio per questo è notizia fresca di giornata quella secondo la quale le abitazioni residenziali hanno subito il più brusco ribasso degli ultimi 20 anni. Qui però bisogna anche fare un accenno alle banche, le quali hanno finanziato acquisti addirittura senza presentazione di documentazione. E questo per circa il 50% delle operazioni di finanziamento. Vi sembra una cosa seria? E la cosa che mi preoccupa è che in Italia, anche grazie al bombardamento mediatico, si rischia di fare la stessa fine…
Mr. Smith e la carta di credito
Ma torniamo a Mr. Smith. Quindi Mr. Smith si trova senza la casa (facciamo finta che sia stata una seconda casa) e…senza soldi, anche perché il prezzo a cui l’ha venduta alla fine risulta inferiore a quanto l’aveva acquistata anni fa. Un vero disastro. Però per fortuna c’è l’altra casa, quella in cui vive, e quindi si tranquillizza. Poi però, si rende conto che mantenendo il tenore di vita solito, lo stipendio non basta più (sempre se non viene licenziato!) e quindi inizia a dover pagare alle banche, per l’utilizzo delle credit card cifre superiori al suo stipendio, fino al momento in cui la carta viene revocata, a causa di insolvenze. E la cosa preoccupante è che nelle ultime indagini, i titolari dei subprime…non coincidono con gli insolventi delle carte di credito. E state pur certi che in uno scenario come quello attuale non è un bel segnale. Nel frattempo le banche, riacquistano una certa coscienza del rischio che si accollano dando denaro ai vari Mr. Smith sparsi per il mondo ed iniziano a chiudere i rubinetti, soprattutto nella concessioni di nuovi finanziamenti. Fu così che Mr. Smith, abituato a vivere “da americano” (modo di dire che simboleggia un modo di vivere pacchiano) deve iniziare a trasformarsi in essere umano, prendere atto che i soldi meritano un po’ più di rispetto e che forse è il caso di abbassare la cresta ed abituarsi ad un tenore di vita più consono alle sue caratteristiche. E magari inizierà a pensare di mettersi qualche soldino da parte (anche se qui dovrebbe intervenire un cambiamento di mentalità che non è da ridere…)
La fiducia di Mr. Smith
Dove voglio arrivare con questo ragionamento? Sommate milioni di Mr. Smith, che negli ultimi anni, grazie ad una serie di consumi spropositati ha sostenuto non solo la crescita economica americana ma di tutto il mondo, ha dato la possibilità a i paesi emergenti di crescere, e grazie alla globalizzazione, ha contribuito in modo determinante alla salita degli indici mondiali. Però ora i nodi vengono al pettine. E la crisi, per forza di cose, dovrà cambiare le abitudini di Mr. Smith il quale, per forza di cose, consumerà di meno. Quindi un consiglio. Monitorate con attenzione i dati sui consumatori USA, sono fondamentali.
Mr. Smith e la FED
Ma torniamo a parlare della FED. Cosa può fare a soccorso di Mr. Smith, che risulta dalle ultime indagini di mercato, sempre più sfiduciato? Beh, non è facile. La FED, come ho spiegato più volte, inizia a temere seriamente quella bestia che si chiama inflazione. E un ribasso dei tassi potrebbe alimentare nuovi focolai inflazionistici che peggiorerebbero solo le cose. Sia Bernanke, come Trichet, navigano a vista, e monitorano giorno per giorni i dati per poter vedere come comportarsi. Senza poi dimenticare che proprio le Banche Centrali hanno iniettato sul mercato una valanga di liquidità, che dovrà poi essere riassorbita. Quindi capite che la situazione è tutt’altro che semplice e che il mio ragionamento, che non è certamente complesso (a me pare molto logico…), ci porta ad una conclusione.
Nascerà un nuovo Mr. Smith?
Mr. Smith deve mettersi l’animo in pace e iniziare a consumare di meno. La cosa però si ripercuoterà sulla crescita economica e sulle borse. E quindi, prendiamo atto che il rallentamento è assolutamente normale. Molti lo hanno già capito, e Mr. Smith sta iniziando anche lui a prendere atto della cosa.