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MERCATI e BANCHE CENTRALI: e sarebbe tutto qui?
Ormai il 10 marzo (giorno in cui la BCE si è riunita ed ha partorito, a fine meeting il super bazooka) sembra ormai lontano. E se provate a guardare l’andamento dei mercati finanziari, vi renderete conto che la “botta” sui mercati, vista la “potenza” della manovra espansiva della BCE, non è mai veramente arrivata.
E allo stesso tempo, le colombe della FED hanno calmierato la situazione senza però produrre particolari strappi rialzisti.
Insomma, sembra proprio che sui mercati sia il momento dell’apatia.
Le banche centrali non sono più così determinanti come una volta? Sicuramente, lo abbiamo già spiegato. La politica monetaria della BCE e della FED ormai ha saturato il mercato, creando la famigerata” bolla da asset” portando certe quotazioni su estremi difficilmente superabili.
Inoltre lo stesso atteggiamento all’interno delle banche centrali è sintomo di debolezza.
Guardate la FED: i vari membro del FOMC hanno pareri divergenti l’uno dall’altro. Segno che non c’è univocità ed unione. O se preferite certifica lo stato confusionale all’interno della FED stessa.
O ancora la BCE: ovvio che i falchi teutonici (Weidmann ed i suoi amici) continuano a dire che la politica monetaria espansiva da parte delle banche centrali come la Bce “non è una panacea” per l’economia globale, ed è dubbio che possa risolvere i problemi strutturali. Non posso che dare ragione a Weidmann (a malincuore) soprattutto perché, discorso valido soprattutto per l’Eurozona, senza le dovute riforme, tutti gli sforzi fatti da Draghi potrebbero risultare vani.
I mercati quindi, non si fidano più delle banche centrali. L’apatia, tra le altre cose, arriva proprio in un momento particolarmente delicato, con il famigerato momento del “BlackOut period” alle porte (ricordate? CLICCATE QUI per rinfrescarvi le idee!) e con indici in area di ipercomprato.
Ma un’ultima curiosità. Guardate questo grafico. Mette a confronto:
a) Indice obbligazionario corporate IG Europeo
b) Indice obbligazionario High Yield Europeo
c) EuroStoxx 50
d) Rendimento BTP 10yr
La riga bianca verticale segna il giorno del “super bazooka” di Draghi. Chi ha più reagito è il mercato obbligazionario in generale, e non certo, in proporzione, il mercato azionario.
Il che va a confermare quanto detto prima. La politica NIRP droga artificiosamente il mercato dei bond che quindi è “obbligato” a salire. Ma i benefici per l’azionario? Sono ancora tutti da dimostrare.
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certo non è che il sistema bancario europeo sembri molto contento delle iniziative di Draghi, perché il mercato, almeno a numeri, lo sta punendo…….
il sistema bancario europeo è insolvente al di là di ogni speranza e non parlo solo delle banche italiane anzi alcune non sono neppure le peggio
Non mi sembra che il mercato azionario stia godendo del bazooka. Pensavo sarebbe andata meglio ed invece…evidentemente c’è poca fiducia
Oddio! poi così male non sta andando, visto come era cominciato l’anno…le quotazioni attuali sono forse più veritiere di quelle della fine dello scorso anno. Di certo la differenza nel corso azionario USA/Europa riflette sfiducia in una ripresa forte del nostro continente ed i dati dell’economia reale una volta tanto confermano il parere degli investitori
http://blog.gavekalcapital.com/?p=10608
In questa analisi di qualche settimana fa Gavekal suppone possa esserci, in Europa, una correlazione inversa tra indici azionari europei e il totale degli assets in pancia alla BCE. Interessante punto di vista
ormai è un mondo di gente mentalmente pigra. Non sembra ci sia più capacità di discriminare. Cosa vuol dire obbligazionario ? Dentro c’è di tutto, da titoli spazzatura a governativi di paesi AAA con debito pubblico al 30% con rendimento doppio di quello di paesi BB con debiti pubblici iperuranici. L’azionario non è differente ma è ancora più complicato: dentro ci sono titoli spazzatura di società tech che non hanno mai fatto un dollaro di utile e vivono di debiti che sottoscrittori dementi sottoscrivono (ancora ?) come lemming dopati oppure gioellini annidati dentro chissà quale listino che potrebbero un giorno valere 10 volte quanto valgono oggi. E’ il problema numero 1 dei mercati finanziari: i partecipanti sono mentalmente pigri ma QUESTO NON E’ UN PAESE PER PIGRI.