Ora si rischia la RECESSIONE globale. Parola di Citigroup.
Pian pianino la realtà sta venendo fuori, anche se a fatica. Forse sarebbe meglio dire che non si tratta di realtà ma di supposizioni, visto che l’oggetto è sempre la Cina, un paese che resta misterioso sotto tanti punti di vista.
Il problema è che non è solo la Cina ma è un quadro globale che sta cambiando e che subirà anche le conseguenze della frenata cinese.
Sono gli analisti di Citigroup che iniziano a storcere il naso e vedono un quadro decisamente più complessi di quanto si possa immaginare.
Un quadro che su I&M abbiamo, in realtà, già illustrato. Quindi ora anche in colosso come Citigroup inizia a vederla come noi.
Ecco in sintesi le frasi clou del loro report.
Willem Buiter, former member of the Bank of England’s monetary policy committee (e ora in Citigroup, ndr) said that global recession is the most likely outcome with a 55% probability. (…e sulla Cina dice…) Buiter then said that GDP growth at market exchange rates will decline from its likely current rate of 4% to 2.%% or less by the middle of 2016 and will stay at or below 2.5% for a year or more. (Source)
Noi qui su I&M abbiamo ipotizzato una crescita che arrivava ad un 4%. Addirittura qui Citigroup carica di brutto la mano e pronostica un 2,5% circa nel 2016. Quali sarebbero gli effetti di un tale scenario? Ce lo dice lo stesso Buiter che ha un passato alla BoE e non è proprio uno sprovveduto. Un rischio recessione globale che è pari al 55%. Ovviamente siamo su percentuali molto lontane da una ragionevole certezza matematica, ma chi avrebbe potuto ipotizzare un tale scenario qualche mese fa?
Si, ok, noi ne abbiamo già parlato come scenario estremo, ma pian piano i nuvoloni stanno tornando… Non vorrei che gli ultimi rialzi dei mercati siano come un richiamo per i piccoli pesci. E poi passa la rete a strascico…
We use the only definition of a recession we know that makes sense when it is used consistently. As stated earlier, we define a recession as a period during which the actual unemployment rate is above the natural unemployment rate or Nairu, or during which there is a negative output gap: the level of actual real GDP is below the level of potential real GDP.
To avoid excessive attention to mini-recessions, the period of excess capacity should have a duration of a year or longer. (FT)
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STAY TUNED!
In attesa del vecchio Dow, vedo l’S&P prossimo a una capatina verso 2030-2040, per poi andare verso 1350 e poi ancora verso 1120. Se ne riparlerà la primavera prossima?