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FLASH: Navi Iran entrano nel Mediterraneo e arrivano in Siria
E il petrolio intanto ieri a NYC raggiunge e supera i 104 $/bar (WTI)
La notizia di stamattina, comunicata via twitter ai lettori, era già di per se preoccupante. Due navi da guerra iraniane sono entrate nel Mediterraneo con “l’intento di mostrare la potenza della Repubblica islamica contro Israele e a sostegno del presidente siriano, Bashar Assad”. L’annuncio è stato dato dall’ammiraglio Habibollah Sayari, comandante della Marina Iraniana, ma l’invio delle navi era già noto da ieri, quando lo Stato ebraico lo aveva definito “una provocazione”.
Le navi, un cacciatorpediniere e un’imbarcazione di supporto hanno attraversato il Canale di Suez dopo aver avuto il via libera dalle forze armate dell’Egitto che controllano la via d’acqua che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. ”Le due unità – ha aggiunto Sayari – portano un messaggio di pace e amicizia ai Paesi della regione e hanno attraversato il Canale di Suez per la seconda volta dalla Rivoluzione Islamica“, avventa nel 1979. (Source)
Che sia una provocazione? Che ci siano degli intenti peggiori e bellicosi? E come si comporterà Israele a tale provocazione? Beh, direi che la tensione sta lievitando sensibilmente nell’area Medio Orientale, con possibili implicazioni sia sui delicati equilibri geopolitici e sia sul prezzo del petrolio, che proprio ieri sera è salito a New York sopra i 104 $/Bar.
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DT
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Come dire….. chi vuole la guerra è accontentato. ( speriamo di no ).
Non vorrei essere nei panni di quei marinai… carne da cannone… avranno dietro almeno 4 sottomarini… tutti pronti col dito sul pulssante di lancio…
Oggi sabato tutti al supermercato a fare la spesa? Io vedo nell’eventuale evoluzione di un conflitto l’ennesimo ESTREMO tentativo di comprar tempo. Chi ne beneficerebbe da un analoga situazione: sempre loro i vincitori della seconda guerre mondiale USA e GB, perchè attualmente sono i più indebitati e producono poco. Chi invece non ne beneficia sono i perdenti del secondo conflitto Germania e Giappone perché anch’essi indebitati ma comunque esportatori che in caso di conflitto cosa venderebbero. Noi Italiani siamo nel mezzo ci concentreremmo sull’agricoltura e saremo costretti a studiare un piano energetico diverso dall’attuale. Diversamente gli altri stati come Russia e Cina, che hanno un peso maggiore rispetto ad allora, non se ne resteranno zitti e agiranno secondo i loro interessi. Come ci insegna capitan Andrea la storia si ripete quando non impariamo dai precedenti errori. Se ci vedo male fatemelo sapere.
Concordo, ma i motivi sono molteplici, consiglio spassionato, uscire velocemente dai mercati…… la vedo molto male nel futuro, buongiorno a tutti, ULTRASHORT, avrete capito come la penso…..
Speriamo di essere ancora nell’ambito della guerra fredda… cioè solo un confronto di muscoli.
Non sarei tranquillo anche se stessi dal lato del pulsssante. Gli iraniani hanno testato in passato siluri antisom ipercavitanti. Spero umanamente per tutti quelli che lì stanno in ballo che il tutto finisca in una bella crociera con al massimo qualche scottatura solare, nessun scoglio sulla rotta e nessun “…vabbuò… jà”.
Per chi comprende perfettamente l’inglese consiglio di spendere 10 minuti ascoltando questa intervista a Lawrence Wilkerson, ex capo dello staff di Colin Powell nella quale sostiene che il Congresso e Obama si sono colpevolmente rinchiusi in un angolo e che la situazione appare senza molti margini di manovra.
http://www.nakedcapitalism.com/2012/02/congress-pushes-iran-regime-change-over-diplomacy.html
Ieri sera il Daily News esce con questo articolo:
More pressure on Israel from the United States and Britain not to strike Iran
http://www.nydailynews.com/news/pressure-israel-united-states-britain-strike-iran-article-1.1025520
In pratica sono molto preoccupati che Israele decida in maniera autonoma di attaccare le installazioni nucleari in Iran, al punto che gli USA hanno inviato il loro esperto sulla sicurezza nazionale direttamente a Gerusalemme per avere un colloquio con il primo ministro israeliano e il ministro della difesa.
In pratica gli USA stanno invogliando, per evitare il conflitto, Israele a decidere nuove sanzioni sull’Iran (così avete capito chi probabilmente le ha sempre volute e decise) e assieme a UK chiedono a Israele di aspettare e non attaccare l’Iran.
Il ministro degli esteri britannico ha detto:
“I think Israel, like everyone else in the world, should be giving a real chance to the approach we adopted: very serious economic sanctions and diplomatic pressure, and the readiness to negotiate with Iran.”
ovvero:
“Penso che Israele, come tutti gli altri Paesi nel mondo, dovrebbero dare una reale possibilità per l’approccio che abbiamo adottato: sanzioni economiche molto gravi e pressioni diplomatiche, oltre alla disponibilità a negoziare con l’Iran”
Francamente più approfondisco il tema e più sono convinto che per stabilizzare l’area forse è meglio che si arrivi ad un livello di guerra fredda in cui nessuno può fare la prima mossa, ovvero che l’Iran si doti di armi nucleari.
Forse l’obiettivo è proprio questo, prendere tempo… fino al momento in cui è troppo tardi per attaccare.
Anche perché Israele, con l’aumento degli ultraortodossi nel proprio Paese, sta logorando il suo tenore democratico.
La situazione è assai delicata, ma credo che diciamo “curiosamente”, sotto il profilo strategico il ruolo sia degli USA che (se ci si riuscisse) di Israele debba essere piu’ defilato che mai.
Bashar Assad è politicamente morto e defunto, penso che tra sanzioni ed altro non abbia granche’ molti mesi di vita. E secondo me bisognerebbe che la questione Siria (ed Iran connesso) sia “risolta” in primis utilizzando tutte le “nuove energie” generate dalle primavere in Medio Oriente senza alcun intervento “invasivo” USA o Israele, (sopratutto se non richiesto) con il tramite della Turchia e della lega Araba. Cioè se intervento ci debba essere in Siria, che esso venga coordinato da e tra loro, con il solo supporto logistico e esterno dell’EU, per evitare il pericolo di immettere attori “non graditi” nell’area.
Mentre penso (e credo) che questo “profilo” sia stato abbastanza “compreso” in USA, visti gli errori del passato, Israele continua a comportarsi come il dittatorello dell’area con tutti i risvolti del caso.
In ogni caso, il “fulcro” e lo snodo strategico della situazione, (e puo’ sembrare strano) ha un nome. Si chiama Pakistan. E per delle ragioni precise.
La fine sta arrivando-