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LIQUIDITA’: UN FIUME IN SECCA
Anche se la giornata è campale, volevo assolutamente segnalare un dato che molti forse sottovalutano, ma è assolutamente sintomatico e spiega la gravità della situazione che stiamo vivendo. Come sempre non vorrei passare come il catastrofista di turno, ma quando sono messo davanti alla realtà, non posso far altro che chinarmi ed accettare la cosa, senza tante elucubrazioni e pensieri contorti.
Parliamo di tassi. Ieri Trichet ha fatto capire che molto probabilmente, come sospettavo, a luglio si aumenteranno (altro che tagli) soprattutto a causa dell’inflazione portata in primis dall’aumento delle materie prime. “È possibile, ma non certo, che il prossimo mese la Bce decida un modesto aumento dei tassi di interesse, per contrastare l’ulteriore intensificarsi delle pressioni inflative”. Questo è quanto ha detto Trichet. Purtroppo oggi non ho tempo per approfondire la cosa, spero in futuro di poter parlare anche di questo aspetto. Comunque sia, la Banca centrale europea ha alzato le stime di inflazione di Eurolandia per il 2008 da 2,9 al 3,4%. E quindi tutto torna nella logica.
Attenzione però, chi non è nella logica è l’Euribor, ovvero il tasso interbancario. Oggi siamo ad un nuovo massimo da fine 2000, col tre mesi praticamente al 5%. Il che potrebbe anche esser normale in uno scenario di tassi che salgono. Però guardate il grafico. Notate il grande scarto (spread) tra il tasso di riferimento della BCE e l’Euribor. Guardate lo spread Repo – Euribor 12 mesi. Siamo a +142 bp! La media è sempre stata di circa 25-35 bp.
Che significa? Crisi di liquidità del sistema. Sistema in grossa difficoltà. Le banche praticamente non si fidano più l’una dell’altra. Punto. Traete voi le conclusioni.
STAY TUNED!