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Due trilioni di scommesse e mediazioni politiche: Bernanke vs Obama

Scritto il alle 09:40 da Danilo DT

Financial Web Links, un elenco di siti e link finanziari con un’analisi della situazione

In attesa di scoprire come vanno le elezioni di midterm, il cui esito è dato per scontato, i mercato sonnecchiano, più preoccupati dalla data del 3 novembre che di altro.

Infatti il giorno 3 finalmente scopriremo la struttura di questo quantitative easing II. Come detto la settimana scorsa, voci ben informate ci hanno riferito che il QE II sarà non di 1 trilione “secco” ma sarà con un importo iniziale più basso (forse 500 miliardi) per poi aumentare progressivamente “al consumo “ (ovvero in caso di necessità) con la possibilità di arrivare addirittura a 1.500 miliardi se non addirittura 2.000 miliardi. Due Trilioni. Mai sottovalutare la potenza della FED. Mai mettere dei limiti alla follia di un piano perdente in partenza ma che figura come ultima spiaggia per il salvataggio dell’economia USA. Costi quel che costi.

E su questo ultimo dettaglio, ce ne sarebbe da dire…  Svalutazione competitiva, alla disperata ricerca di linfa vitale per le esportazioni, per il mondo del lavoro (vedasi disoccupazione galoppante) e per l’inflazione possibilmente “buona” anche se il rischio di iperinflazione, con questa politica monetaria spavalda, non si può mai mettere in archivio.

E se Bernanke si trova a scommettere con il QE II, che dire di Obama?
Al 99% si ritroverà con Congresso e Senato a maggioranza repubblicana. Obama, democratico, dovrà prostituirsi per potersi accattivare i voti di “quelli di mezzo” che sono stati determinanti per la sua elezione a Presidente degli USA. E la scommessa sarà su cosa faranno i repubblicani: cercheranno il dialogo o sarà guerra aperta? Si cercherà un colloquio per il bene del paese, o si farà il possibile per far saltare una volta per tutte il buon vecchio Barack?

Questo lo vedremo strada facendo. Oggi chi muove è sicuramente la FED.

E il mercato, e soprattutto, la speculazione si muoverà di conseguenza. Appuntamento a domani con il D-Day del FOMC.

Buona lettura e buona visione!

  • Dow Jones Industrial Average (DJIA): megatrend a confronto (ChartStore) (BigPicture)
  • La storia del deficit governativo USA (Atlantic)
  • La FED potrebbe avere grosse grane dal foreclosure gate (MW)
  • Quantitative Easing II: le aspettative dei mercati (NPR), (FT), (WSJ)
  • Quantitative easing II: null’altro che un nuovo piano di salvataggio del sistema bancario (Pragcap)
  • FED vs BCE vs BOE (NewsN)
  • Commitment of Traders (COT): SP 500, WTI e bonds (Horowitz)
  • Top short selling al NYSE (ZH)
  • Attenzione nuovamente all’Irlanda! (FT)
  • Irlanda, Spagna e Portogallo consegnati al loro destino (Telegraph)

Il Grafico della settimana CHIAVE

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DT

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5 commenti Commenta
daino
Scritto il 2 Novembre 2010 at 10:42

Una cosa che proprio non mi torna è che la fed farebbe sto benedetto QE 2.0 per creare un po’ di inflazione buona. Io non riesco proprio a capire come un aumento degli asset finanziari possa essere favorevole all’economia usa:
materie prime al rialzo: aumentano i costi…ottimo per l’economia
azionario al rialzo: ma se, come abbiamo visto in qualche post fa, l’americano medio ha scaricato questo asset?
obbligazionario in rialzo di prezzi: ossia dove è investito l’americano che quindi, siccome se lo tiene, riceve semplicemente cedole più basse.
Certo si potrebbe dire che siccome i costi aumentano il consumatore potrebbe essere tentato di utilizzare i risparmi per anticipare i consumi:……non mi sembra proprio il contesto adatto.

Allora lo fa per svalutare il dollaro?Mah, cioè, un po’ va bene, ma mi sembra veramente uno strada troppo rischiosa e piena di imprevisti per intraprenderla volontariamente.

Quindi io voto per una necessita di liquidità di alcune banche. La domanda è: una volta fallito pure questo QE si inizierà a chiedere la testa di Bernanke?

xavier61
Scritto il 2 Novembre 2010 at 10:52

Winston Churchill quando diceva che “gli americani fanno sempre la cosa giusta, dopo avere provato tutte quelle sbagliate”.
Su queste basi è certo che prima o poi gli USA faranno la cosa giusta, il piano di austerity, credo inoltre che nell’immaginario collettivo estinta una sorta di fede nel fatto che il mercato viene sempre sostenuto, in realtà, il fine primario della fed non è sostenere il mercato, ma garantirne la sopravvivenza in eterno.
È dunque lecito che prima di riportare il mercato in paradiso, lo faranno ripassare dal purgatorio o magari vicino all’inferno.
Quando non lo so, altrimenti non starei qui.

spoore
Scritto il 2 Novembre 2010 at 12:31

io scommetto su Obama prostituito in minigonna sulla palmiro togliatti o sulla salaria (note zone romane ad alto movimento di mercato) :mrgreen:

andrea.mensa
Scritto il 2 Novembre 2010 at 14:47

io credo che l’unica cosa a cui assisteremo sarà un rinnovato slancio della borsa, causato da una maggior disponibilità delle banche a finanziare leveraggi.
poi, e questo non so predire quando accadrà, scoppierà anche questa nuova bolla, bruciando anche gli ultimi risparmi di coloro che si sono lasciati attirare da questo miraggio.
le banche comunque, pagheranno il prezzo più caro.
la crisi, e la situazione in generale non cambierà fintantochè verrà fatto credere che essa è risolvibile o superabile con mezzi monetari.
pare che il giappone non abbia proprio insegnato nulla con la nota peggiorativa che il giappone si è salvato grazie al fatto di essere un esportatore netto, mentre gli USA affogheranno nel loro debito commerciale.

andrea.mensa
Scritto il 2 Novembre 2010 at 14:50

xavier61@finanza,

anche churcill, vedrai, questa volta verrà smentito.
c’è sempre un a prima volta per tutto, e oggi le condizioni sono favorevoli a smentirlo, d’altronde, se la via giusta è una o al massimo poche, quelle sbagliate sono infinite !

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