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GOD SAVE THE QUEEN
Il sistema finanziario anglosassone è messo a durissima prova dalla crisi finanziaria. E non si tratta solamente degli istituti di credito americani. Se avete un po’ di memoria ricorderete sicuramente dove abbiamo avuto il primo grande “crack” di una banca, all’interno della crisi subprime. E quella banca era inglese: si trattava di Northern Rock, salvata dalla Boe da un fallimento certo. sterlina inglese.
La verità è che questa crisi non è riferita ad alcune aree geografiche: è una crisi globale, e va a colpire quelle aree che si pensavano immuni (da qui tutti i ragionamenti sui possibili decoupling, ragionamento poi smentiti dai fatti). Ovviamente alcuni paesi subiranno meno l’ondata della crisi (Asia in primis) ma nessuno potrà dirsi completamente esente. sterlina inglese.
Lo stesso Gorge Soros, che sicuramente conoscerete, ha detto che questa è la peggior crisi a cui abbia mai assistito. Lo stesso Soros ha parlato della doppia problematica relativa al settore immobiliare e creditizio, problematica considerata “chiave” anche dall’autore di questo blog che quindi conferma l’importanza di questi due settori: se non si risolvono prima le due crisi sopra citate, creeremo una nuova crescita economica coi piedi di argilla.
BOE sotto pressione
Sono andato un po’ fuori tema ma ora recupero subito il terreno perso.
Quindi la Gran Bretagna non può certo dirsi immune dalla crisi, anzi, per certi versi la crisi è altrettanto sentita come negli USA: e difatti sono proprio le Banche Inglesi che aspetto al varco delle svalutazioni, più di tutte le altre. E la BOE copme ha reagito a tutta questa situazione? sterlina inglese
Prima con durezza e rigidità. E poi… ha capito la difficoltà gravissima del momento e si è addolcita non poco. Chi non ricorda le file dei clienti davanti alle filiali della Northern Rock?
E sono proprio queste file davanti agli sportelli della società specializzata nel
settore mutui e il rischio che hanno fatto capire alla BOE il rischio panicoche poteva diffondersi. E fu così che cambiò l’indirizzo della Banca Centrale, con inizioni di liquidità e tagli dei tassi e successiva nazionalizzazione della stessa Northern Rock.
Domanda: ma tutto questo è servito a qualcosa?
Sembrerebbe di no. La tensione continua ad essere elevata ed il rischio credit crunch è confermato in pieno. Secondo l’ultimo rapporto sulle condizioni del credito rilasciato dalla Bank of England, nel primo trimestre del 2008 l’erogazione di mutui si è ridotta e il trend è atteso proseguire con maggior forza nel corso dei secondi tre mesi dell’anno. Discorso molto simile per le imprese. Ma non è finita qui. La tensione si vede anche dagli spreads sui finanziamenti alle stesse imprese e sul credito al consumo. Tutti sono in chiaro aumento. Un ulteriore mazzata ad un sistema già debole e vulnerabile.
Oggi è atteso un ulteriore taglio dei tassi (target 5%), per continuare a cercare di dare fiducia e stimoli ad un’economia in piena crisi, un’economia dove la bolla immobiliare si era gonfiata più che da altre parti. (ndr: confermo in questo istante, la Boe ha taglio di 25 bp come previsto).
A pagarne ulteriormente le conseguenze sono ovviamente la borsa, con un indice abbastanza dipendente dai titoli finanziari (HSBC in primis) e la moneta di Sua Maestà, la Lira Sterlina £st, che oggi si trova a livelli di grande debolezza (rotta l’area 0.80 vs. €).
In Europa è sicuramente la nazione peggio impostata nell’ambito della crisi. E sembra proprio che ci voglia un miracolo per risolvere in tempi brevi la crisi. Agli inglesi non resta che cantare a gran voce l’inno nazionale, nella speranza che, oltre alla Regina, Dio salvi anche il sistema economico anglosassone.