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Quella strana divergenza tra indicatori
ECRI Index leggermente positivo, CESI Index ancora in discesa, più altri dati contrastanti. La paura resta ancora nel dimenticatoio e il mercato può esprimere le sue potenzialità con la speculazione. Ma qualcosa non quadra. come sempre
Super Macro Chart
Come sempre troverete:
-ECRI Index (bianco)
-SP 500 (arancio)
-CESI Index USA (indice previsionale crescita economica USA, in verde)
-BFCIUS (indice fiducia finanziaria USA edito da Bloomberg, in giallo)
-SLF (indice St Louis FED sullo stress del sistema bancario, in rosso)
-COMFCOMF (indice fiducia consumatori, in azzurro)
ECRI Index (bianco) che si trova in situazione di stabilità, a 6.80 (+0.10 rispetto alla settimana scorsa) e abbozza una lateralità, come anche il BFCIUS, ma il CESI Index (verde) continua la sua fase correttiva. Lo vedete in verde, un “tonfo notevole, visto che da area 100 toccata circa un emse fa, oggi siamo esattamente a un quarto, essendo in area 25.
Il CESI Index, un mix di dati macro triturati in un unico indice, rappresenta in questo caso l’andamento dell’economia USA. Economia che però risulta (anche da questo indice) in palese rallentamento ma i mercati finanziari ignorano. Ignorano alla grande. In leggera ripresa la fiducia dei consumatori e ancora ibene l’indice di stress del sistema bancario registrato dalla FED di St Louis (rosso).
In parole povere, il mercato sembra vivere su una nuvola. Il rischio percepito resta minimo (e state pur certi che questa volatilità è indotta dal sistema, un VIX sotto controllo significa tranquillità e possibilità di continuare a speculare allegramente), mentre l’economia reale tira il freno. Non capisco come ci sia ancora gente in giro che crede nel “sogno americano”.
Per carità, state pure serenamente sulla nuvola, ma fate solo molta attenzione e munitevi di paracadute, perchè il giorno in cui tutto sarà chiaro e le nuvole spariranno dal cielo, allora…
STAY TUNED!
DT
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ma no… il nostro sistema bancario è il più sicuro, essendo piccole hanno ricorso poco all’internazionalizzazione e per cui si sono assunti pochi rischi. Poi l’italiano è un risparmiatore… che aumenta i depositi delle banche. Il nostro sistema immobiliare è solido… non risente della crisi degli altri Paesi…
Vedremo fra un po’… se è la verità o ci hanno raccontato tante “favole”.
Sto effettuando per mio conto una ricerca in merito a livello UE, USA e (se riesco BRICS)… che poi, se DT la ritiene interessante, proverò a condividere in un post. Mi servirà comunque tempo … a leggere rapporti, raccogliere dati, preparare grafici, catalogare fonti, ecc. Spero veramente di riuscirci e rendere almeno “consapevole” qualche lettore. 😕
non sò dove postarlo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/15/bpm-%E2%80%9Cservono-soldi-subito%E2%80%9D-e-in-consiglio-scoppia-la-rissa/104534/