PETROLIO: accordo OPEC a due facce

Scritto il alle 15:22 da Danilo DT

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Il raggiunto accordo sul taglio della produzione di petrolio al vertice di Algeri dell’OPEC ha avuto sui mercati finanziari un impatto abbastanza violento, in quanto non veniva dato per scontato nessun tipo di accordo. Invece quasi a sorpresa, arriva come un missile terra-aria la notizia che fa salire rapidamente le quotazioni del WTI e del Brent nella tarda serata di ieri sera.
Un +6% che la dice lunga su quanto si stia speculando sull’oro nero e su quanto la notizia abbia sorpreso il mercato.
Se poi andiamo a leggere cosa dice Goldman Sachs in merito a questo accordo, ci sarebbe da comprare “petrolio a manetta”.

(…) Oggi, con il raggiungimento dell’accordo da parte dell’OPEC relativo ai tagli alla produzione, Goldman Sachs si è nuovamente espressa in merito al futuro andamento del prezzo del petrolio ed ha affermato che l’intesa raggiunta permetterà alla quotazione del greggio di guadagnare dai 7 ai 10 dollari nella prima metà del 2017. (FI) 

Fantastico! Una bocca d’ossigeno per tanti paesi emergenti e una botta di vita per le società del settore. In effetti l’accordo ha come obiettivo quello di sostenere il prezzo del petrolio tagliando la produzione da 33,2 milioni di barili a 32,5 milioni di barili al giorno.
Tutto bene? Personalmente la cosa mi convince poco e già adesso i mercati stanno facendo un “take profit” che la dice lunga su quanto ci sia di relativo in questo accordo.
Innanzitutto qui parliamo di OPEC e non dimentichiamo che ci sono paesi, come la Russia o gli USA ad esempio, che non sono membri dell’OPEC anche se sono, messi insieme, il principale paese produttore al mondo. I russi si dicono d’accordo per un congelamento delle quote di produzione. Basterà?

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Seconda cosa: stiamo sottovalutando che in questo momento eravamo ben al di sopra della quantità prevista in ambito di produzione. E si sottovaluta l’impatto di paesi come Libia e Nigeria.

While attention has been fixed on a possible deal between Saudi Arabia and Iran in Algiers, the market appears to have “entirely forgotten” that at current levels, the organization’s output already exceeds the call on OPEC — the volume required to balance the market — in 2017, according to a report published by Commerzbank Wednesday. This doesn’t even factor in the probable cap exemption of Libya and Nigeria, which could add a further 1 million barrels a day, the report added. (BBG)

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Quindi, a conti fatti, l’accordo storico rimette TEORICAMENTE le cose allo stato originario senza apportare particolari modifiche e quindi mette in discussione anche le previsioni di GS di supre rimbalzo dell’oro nero. Sempre che poi gli accordi vengano poi mantenuti ed i paesi NON OPEC non vadano ad inondare il mercato di una marea nera. Ricordate lo shale oil, ad esempio?

Chiudo con una chicca che molti troveranno aleatoria ma che, in realtà, non deve essere sottovalutata, ovvero il fattore stagionalità. La storia insegna che, mediamente, indipendentemente dall’intervento a sostegno dell’OPEC, il petrolio in questa fase dell’anno, ha sempre avuto periodi abbastanza bui. Sempre se la storia insegna qualcosa…

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Danilo DT

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