Parte il mercoledi da leoni. Ora è il turno della BOJ

Scritto il alle 00:05 da Danilo DT

 

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Banche centrali: sempre protagoniste sui mercati. In questo mese di settembre la FED e la BOJ sono chiamate ad un appuntamento molto atteso. La BOJ per una ulteriore accelerazione del suo QQE, la FED invece per la sua decisione in merito ai tassi di interesse. E la BCE? Apparentemente sta alla finestra. In realtà già domani Mario Draghi potrà dire la sua in quel di Francoforte in una conferenza. E state pur certi che le banche centrali non si pesteranno i piedi. Diamo per scontato che i vari signori Kuroda, Yellen e Draghi si sono già sentiti al telefono, in modo da sapere cosa accadrà e continuare una strategia comune per il bene dell’equilibrio finanziario del mercato.
Ma prima del momento clou del Meeting FED è giusto dare spazio alla terza potenza tra le banche centrali (anche se poi PBoC soprattutto e BoE dopo la Brexit non scherzano come importanza e peso strategico). Una banca centrale, quella giapponese, devota da sempre ad una politica iperespansionistica, ma che oggi invece si trova fortemente divisa.

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Beh, qualche membro della BOJ sarà rinsavito, rendendosi conto che, malgrado acquisti massivi della banca centrale, la situazione non è migliorata, con un’inflazione sempre …tramutata in deflazione, e con una bolla da asset senza precedenti. Senza poi dimenticare che il Giappone stampa sul serio moneta.

Kuroda, tanto per intenderci, sarebbe addirittura disponibile ad ulteriori mosse aggressive, tagliando ancora i tassi di interesse. Altri membri invece, vorrebbero cominciare a mettere un freno. Sono i primi segnali di cambiamento che testimoniano una saturazione del programma. Infatti tutti iniziano a temere gli effetti “malefici” del perenne NIRP che massacra anche la redditività del sistema bancario.

BOJ: tassi di interesse e previsioni/attese

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Insomma, dal Giappone arrivano chiari segnali che gli stessi membri della BOJ iniziano ad avere la consapevolezza che questa politica monetaria può risultare, nel lungo periodo distruttiva,soprattutto se il quadro iperespansivo diventa cronico.

Morale: un taglio dei tassi diventerebbe probabilmente causa di autolesionismo sul mercato giapponese e quindi potrebbe rivelarsi un problema anche per il mercato. Invece un aumento del solito QE potrebbe anche essere salutato positivamente, soprattutto perché quantomeno si continuerebbe a gonfiare gli asset.

E tutto questo era ampiamente prevedibile e previsto. Ricordate? Lo dico da sempre: è solo una questione di tempo, “time in gentlemen”. Nessuno può dire con certezza, quando arriverà il giorno della resa delle banche centrali (quando le stesse ammetteranno che è inutile e autolesionistico proseguire con tagli e QE). Ma di certo, questo giorno si sta avvicinando.

Difficile immaginare quale sarà la reazione dei mercati.
Anzi no, forse è abbastanza semplice immaginarlo… Vabbè, un passo alla volta, vediamo che combina la BOJ, nella consapevolezza che qualsiasi decisione venga presa, ci saranno molti scontenti.
E la palla poi passa alla Yellen.

STAY TUNED!

Danilo DT

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