ERF e Soluzioni Salva Euro: che sia la volta buona?

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

Che cosa è l’ERF (European Debt Redemption Fund)? Che cosa comporta? La ristrutturazione del debito in eccesso: ecco il progetto ERF che piace anche ai tedeschi

La soluzione Eurobond non è gradita alla Merkel. Un intervento diretto a sostegno delle banche in crisi, tramite l’ESM, non è gradito sempre dalla Merkel. L’ipotesi dell’Unione Bancaria è vista come eventualità oggi molto prematura. Sempre dalla Merkel. L’Unione Fiscale è un processo lungo che deve comportare progressivamente la perdita della sovranità in materia. Sempre secondo la Merkel.
Domanda: ma la Merkel deve per forza decidere tutto lei? In linea di massima la Germania si trova in una posizione di potere, ma arrivare a ritrovarci con una dittatura tedesca…

Bisogna trovare il modo per aprire la strada. L’opposizione tedesca a TUTTO e a TUTTI non può certo essere produttiva e tantomeno può portarci da nessuna parte.

E quel qualcosa che “apre la strada” anche a soluzioni future, forse, sta arrivando.
Si chiama ERF (European Debt Redemption Fund) ed è un progetto che addirittura sta riscuotendo il consenso di molti politici vicini alla plurinominata Angela Merkel.
Obiettivo: ripartire il debito pubblico dei paesi membri in due tranche, andando quindi a dividere la parte che è permessa dal trattato di Maastricht (fino al 60% del rapporto Debito/PIL) da quella invece che è in eccesso.
Ed è proprio questa parte in eccesso ad essere presa in considerazione.

Debito PIL: Europa al collasso se non si interviene

Sia ben chiaro. Non si tratta di Eurobond, l’ERF ha come obiettivo ristrutturare il debito passato e non è un meccanismo permanente per finanziare il debito sovrano. Dovrebbe (uso il condizionale perché è tutto Work in Progress). Non necessiterebbe inoltre di grosse modifiche ai trattati, sarebbe sempre un buon inizio in un deserto di fatti (e un universo di parole), e avrebbe dimensioni apparentemente limitate. Darebbe nuova fiducia sui debiti dei cosiddetti PIIGS, contribuirebbe ad un forte rallentamento della speculazione sui titoli di debito dei periferici e avrebbe (spero) dei tassi comunque molto contenuti e infine aprirebbe la strada a quella famosa Unione fiscale che resta uno dei punti cardini in un progetto di maggiore coesione nell’Eurozona del futuro.

Facendo un rapido calcolo, si tratta di circa 3 trilioni di Euro, alias 3.000 miliardi di Euro.
Al momento voglio fermarmi qui e vi lascio questo ultimo grafico. Secondo voi, l’italia e i nostri titoli di Stato, potrebbero beneficiare da questo ERF, che da solo impiega per l’Italia il 33% di tutto il progetto? Il grafico è illuminante…

Il debito in eccesso interessato dall’ERF

 

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DT

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11 commenti Commenta
manonegra82
Scritto il 7 Giugno 2012 at 14:50

Chiaro che i tedeschi pretendano anche delle garanzie, casomai non venissero rispettati i parametri fiscale, per quei debiti ci sarebbe una contropartita adeguata in oro e riserve valutarie. A me stà bene anche così, che sia la volta buona che ci mettiamo in riga anche noi. Sul plus24ore di sabato scorso, l’analista sospettoso, parlava di un progetto tedesco per accaparrarsi tutto l’oro d’europa; anche se fosse, perché mai i tedeschi dovrebbero farsi carico di debiti spaventosi senza nulla in cambio? D’ora in poi dobbiamo essere attenti, molto attenti nel dare mandato a politici cialtroni come quelli che ci hanno governato negli ultimi 20 anni.

Scritto il 7 Giugno 2012 at 15:03

manonegra82@finanza,

Vedi questo commento…

http://intermarketandmore.finanza.com/bce-e-politica-ognuno-deve-fare-la-sua-parte-46768.html/comment-page-1#comment-121284

@lampo

Ora mi sovviene… ma tu in passato non avevi già accennato qualcosa sull’ERF?

manonegra82
Scritto il 7 Giugno 2012 at 15:23

Dream Theater,

sul discorso dei vantaggi della Germania, è chiaro che sono d’accordo anche lì, è innegabile che la nazione che si è avvantaggiata di più da questa zoppa unione monetaria; adesso dovranno essere loro a fornire la stampella e le cure migliori!

piematac@borse.it
Scritto il 7 Giugno 2012 at 15:26

Ho ripreso il Siderografo di Bradley….. 😯

lampo
Scritto il 7 Giugno 2012 at 17:16

Dream Theater,

Si ne avevo parlato in un commento. Ma se vogliamo essere più precisi avevo letto una interessante analisi in proposito, fatta da una nota banca che tempo fa aveva fatto anche un po’ di conti per l’Italia:

Il problema è che tale soluzione ha un costo, visto che la parte che supera il 60% come rapporto debito/PIL che confluisce nell’ERF, bisogna comunque pagarla in termini di interessi (voce Payments into Fund), costando come si evince dallo schema, a partire dal 2018 il 3,1& del nostro PIL fino al 2035!
Che vuol dire che abbiamo pochissimi anni per sistemare i conti e diventare virtuosi (e meno cicale), con tutte le riforme necessarie per farlo, compresa la nostra mentalità (aspetto più difficile da modificare in così breve tempo).

Ricordo però che dovremmo comunque rifinanziarci da soli sul mercato per la parte di debito al di sotto del 60%.

Quindi in sostanza non ci regalano niente… e se non facciamo “i compiti” con tale soluzione, saltiamo comunque.
Chissà se la politica, con la visione a breve termine (così a breve che ogni tanto inciampano 😆 ) lo capirà.
Se non ci riescono…. verranno gli uomini in nero (men in black) della Troika a sistemare le cose. 🙄

Scritto il 7 Giugno 2012 at 18:14

@piematac

E quindi? 🙂

lampo,

🙂

bergasim
Scritto il 7 Giugno 2012 at 18:21

ERF, ESM, TIZIO E CAIO,sono tutte fesserie

Oggi il problema grosso sono gli attivi delle banche, i loro crediti incagliati, i debiti sovrani sono saliti per tappare queste enormi falle presenti nei bilanci bancari, bisognosi a tutti i costi di liquidità.
Il sistema bancario è fallito ed è ora che ne prendiamo atto,
Il problema non sono gli stati ma le banche, non a caso tutt ele manovre fin qui messe in atto mirano a mettere in sicurezza i bilanci bancari e contemporaneamente grazie all’austerity in atto ad affossare l’economia.
Forse questo non vi è ancora chiaro o no?

Scritto il 7 Giugno 2012 at 18:24

Berga, è da una vita che lo diciamo.
Però se non sistemi il debito pubblico, come sistemi gli attivi delle banche?

bergasim
Scritto il 7 Giugno 2012 at 19:04

NAZIONALIZZAZIONE

gainhunter
Scritto il 7 Giugno 2012 at 22:27

Ma come mai si lascia il 60% agli stati e l’eccesso se lo accolla l’Europa? Non sarebbe più logico il contrario, ovvero che il 60% previsto dal trattato di Maastricht se lo prende in carico l’UE e l’eccesso sono fatti dei singoli stati?

lampo: Che vuol dire che abbiamo pochissimi anni per sistemare i conti e diventare virtuosi (e meno cicale), con tutte le riforme necessarie per farlo, compresa la nostra mentalità (aspetto più difficile da modificare in così breve tempo).

Io la vedo così: in Italia ci sono sia le cicale (stato) sia le formiche (cittadini); quindi non mi pare che ci sia da cambiare la mentalità degli italiani*, basta cambiare lo stato. Una volta reso più efficiente, il cambio di mentalità da parte dei cittadini “furbi” sarà più agevole. 😉

*Penso che gli acquisti a rate di beni non indispensabili sia stata una moda passeggera; questa crisi ha già portato maggiore consapevolezza.

lampo
Scritto il 7 Giugno 2012 at 23:16

Dream Theater:
Berga, è da una vita che lo diciamo.
Però se non sistemi il debito pubblico, come sistemi gli attivi delle banche?

Disinvestendo dagli investimenti (spesso speculazioni) compiuti sui mercati emergenti soprattutto nell’area asiatica (escluso Giappone). Molte banche di uno stato europeo (grande ed importante) lo stanno facendo da quasi un anno per rientrare e mantenere (a fatica) entro un certo livello la liquidità.

gainhunter,

Purtroppo in Italia siamo arrivati all’assurdo che se un procedimento burocratico è snello, rapido ed efficiente, il cittadino si meraviglia e chiede come mai ci siano solo così poche carte da compilare, oppure come mai è riuscito a risolvere la burocrazia inerente il procedimento che gli interessava così in fretta e semplicemente.
Finché non si cambia questa mentalità… puoi varare tutte le leggi di semplificazione… che si aggiungeranno semplicemente alle altre. Farle rispettare sarà tutt’altra cosa.

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