ZUNINO: il fallimento scomodo di Risanameno

Scritto il alle 11:35 da Danilo DT

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Rapido flash su una vicenda che ha tenuto banco nel week end. Zunino, Risanamento e la potenziale bancarotta, e poi  aggiotaggio, false comunicazioni, inadempimento di canoni leasing e chi più ne ha, più ne metta. La crisi colpisce dunque anche Zunino e il credit crunch inizia a farsi sentire. Ma non possiamo certo dimenticare la posizione debitoria. Definirla insostenibile è quasi banale . Tre miliardi di indebitamento netto con oneri finanziari ben superiori al valore della produzione.
Quindi è evidente la potenziale insolvenza del gruppo Zunino e quindi di Risanamento.
Ma attenzione, il portafoglio immobiliare resta però di primissimo livello.
Con un attivo di circa 5 miliardi di euro e debiti per 3 miliardi, il patrimonio netto della Risanamento è ampiamente positivo. Su questi numeri si gioca la scommessa delle banche per la sopravvivenza del gruppo immobiliare di Luigi Zunino. E su queste basi le bache più esposte , tra cui Unicredit e Banco Popolare, cercano una soluzione che permetta di evitare il passaggio dei crediti alla voce «sofferenze»: si tratta di almeno 2,6 miliardi di prestiti bancari, cui vanno aggiunti i 220 milioni del bond in scadenza nel 2014, senza poi dimenticare che le stesse banche detengono a titolo di pegno una buona fetta di azioni di Risanamento.
Ora la parola passa al Tribunale, anche se le necessità per Risanamento, nel breve, potrebbero raggiungere i 500 milioni di euro. Una cifra notevole che verrà forse (siamo nel campo delle ipotesi) anticipata da un’iniezione di liquidità di un centinaio di milioni di euro con una successiva trasformazione dei debiti bancari in azioni.

Fallimento? No grazie…

Quindi è chiaro: le banche non permetteranno il fallimento del gruppo Zunino. O faranno il possibile per evitarlo.

In conclusione, cari lettori, leggiamo tra le righe.
La vicenda Zunino è la prima in arrivo, la prima grande bomba sulla finanza e sul mercato immobiliare italiano. Cosa sta a significare? Che anche qui, in Italia, è arrivata la crisi, quella vera, quella che in USA era già visibile e tangibile mesi fa. Quindi capite benissimo che dal punto di vista della tempistica noi siamo molto indietro rispetto agli americani, se prendiamo in considerazione l’evoluzione della crisi. E allora? Prepariamoci ad un estate molto calda e ad un autunno rovente.
L’affaire Zunino potrebbe non essere una storia isolata.

STAY TUNED!

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