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WALL STREET: via le coperture, il mercato crede nella ripresa

Scritto il alle 15:05 da Lukas


E’ evidente che la confidenza nei confronti di una forte ripresa inizia a farsi avanti tanto che le mani forti hanno tolto le coperture, in attesa di un nuovo rally che diventa più che probabile. (Guest post)

Cari amici, nella settimana della Pasqua, i mercati finanziari internazionali hanno voluto anch’essi augurarsi e festeggiare una sorte di resurrezione, quella dell’economia, dopo la terribile pandemia dell’anno appena trascorso. A Wall Street gli indici azionari Usa segnano infatti nuovi record. In particolare l’S&P 500 abbatte per la prima volta nella storia la mitica soglia dei 4.000 punti, inimmaginabile solo 12 mesi orsono. Sfatate pertanto, clamorosamente, ancora una volta, tutte le nefaste previsioni di coloro, che da oltre un decennio ormai, cianciano a vuoto di bolla e prefigurano imminenti crolli delle quotazioni, con conseguenti e connessi disastri economici e sociali. Nemmeno una terribile, inattesa e disastrosa pandemia li ha aiutati a veder realizzati i loro nefasti auspici. Evidentemente, le loro previsioni non hanno mai avuto alcun fondamento logico, come ho cercato più volte di dire in questo decennio, nei miei modesti scritti ed interventi. Ciononostante, costoro ancor oggi non demordono, e sfidando ormai quasi il ridicolo, intravvedono  all’orizzonte nuovi ipotetici disastri e pericoli. Oggi il nuovo terribile pericolo, in cui ripongono le loro residue speranze,  sarebbe costituito dall’inflazione, o ancor peggio, dall’iper-inflazione. Trattasi di una sorta di nuovo fantasma di cui da tempo si sono perse addirittura le tracce. Lo riesumano oggi, all’occorrenza, sperando finalmente di centrare il punto. Dicono che la prova della sua inconfutabile esistenza sarebbe costituita dal rapido rialzo dei rendimenti del bond decennale Usa, oggi all’1,71 %. Un’altra patacca, un nuovo falso venduto come autentico. E’ ben noto infatti che il fenomeno inflattivo ha influenza sulla parte a breve della curva dei rendimenti, e non su quella a lunga. Il rendimento del decennale Usa ha sempre misurato il tasso di crescita atteso dell’economia e non il tasso d’inflazione atteso. Per tentare di stimare quest’ultimo bisognerebbe rivolgere lo sguardo sulla parte a breve della curva. E lì cosa vediamo ? Rendimenti a loro minimi storici. Basti pensare che oggi il bond Usa a 2 anni ha un rendimento infimo, pari solo allo 0,19%. In epoca pre-pandemia lo stesso era pari all’1,6 %. Alla fine del 2018, lo stesso era quasi intorno al 3 %. E’ un tasso quello del biennale Usa, da sempre, ed ancor di più oggi, sotto stretto controllo della FED. E qui arriviamo al punto nodale dell’ormai decennale delirio dei ribassisti. Costoro, infatti, nella loro infinita supponenza, hanno sempre ignorato i voleri e le decisioni della FED e delle altre Autorità Monetarie internazionali. Anzi di più. Le hanno addirittura considerate il centro nevralgico del “ complotto finanziario internazionale “. Ed in quanto tali, come un esercito di Masaniello, le hanno per anni contrastate e sfidate. Sfida del tutto impari, e dall’esito già ampiamente scritto. Volendo all’occorrenza parafrasare il mitico Gabriel Garcia Marquez, la loro triste vicenda altro non rappresenta che “ la cronaca di una morte annunciata”.

Dopo le sopra esposte, nonchè doverose considerazioni, andiamo ad esaminare, cosa ci indica, al momento, il complessivo scenario intermarket. Il dollar index, si dimostra ancora tonico, nell’ultima ottava lievita dello 0,28 %, e risale sino a quota 93,04. Le commodities invece confermano di aver un po’ perso l’abbrivio degli scorsi mesi, ed a stento riescono a mantenere le loro nuove quotazioni, non affatto superiori a quelle dell’epoca pre-pandemia. Indicazioni incoraggianti sul fronte della crescita giungono anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di 4 bps e raggiunge quota 1,71 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, invece, cresce di 5 bps, e raggiunge quota 0,19 %. L’inclinazione della yield curve Usa si mantiene pertanto sostenuta, pari a 152 punti base, e restano forti le aspettative circa una vigorosa ripresa economica. Del mercato azionario abbiamo già accennato. Ennesimo record storico per l’S&P 500 che guadagna l’ 1,14 % e raggiunge la mitica quota di 4.019,87 punti.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : + 10.441

Large Traders :  – 15.732

Small Traders : + 5.291

Si consolida, pertanto, e si rafforza, la nuova configurazione, fortemente rialzista, del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 7.814 contratti. In particolare, i Commercial Traders, ovvero le MANI FORTI di questo mercato, rompono gli indugi, abbandonano ogni prudenza, acquistano l’intero lotto dei 7.814 contratti long, e consolidano significativamente, la loro nuova, e non proprio abituale, posizione Net Long. I Large Traders, invece, vanno colpevolmente in senso inverso, cedono infatti altri 1.244 contratti long, e rafforzano la loro ormai solitaria posizione di copertura, Net Short. Gli Small Traders, infine, cedono anch’essi ben 6.570 contratti long, e riducono alquanto l’entità della loro attuale posizione, che resta però Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, confermano e rafforzano le considerazioni da noi espresse nella scorsa settimana. Le MANI FORTI, sono ormai certe che la pandemia sarà presto superata e che l’economia registrerà a breve una forte accelerazione e ripresa. Per questo hanno ormai abbandonato la loro abituale posizione di copertura, inutile in questa fase, e sono passati decisamente in posizione Net Long. Lettura affatto diversa, invece da parte dei Large traders. Ma ciò, come detto in premessa, non è affatto una novità. Molti di loro infatti sono anni che fanno disastri aderendo colpevolmente alle tesi dei disfattisti. Magari anche loro vedono all’orizzonte lo spettro dell’iper-inflazione e si coprono mentre il mercato aggiorna continuamente i propri massimi. Una volta erano considerati operatori trend-following, oggi non lo sembrano affatto. Gli Small traders, infine, come in tutto quest’ultimo decennio, non mostrano alcuna irrazionale esuberanza, anzi tutt’altro. E ciò è un altro indizio che non v’è all’orizzonte alcun grave pericolo per i mercati azionari, con buona pace dei ribassisti. Riconfermo pertanto, con accresciuta fiducia ed ancor minor moderazione, la mia ormai pluriennale view di fondo, rialzista sui mercati azionari.

Mercato dunque sempre in fiducia, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di quest’inizio del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno dello 0,54 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha registrato un guadagno dell’ 11,16 %. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 10,62 %, causata dalla nostra forse eccessiva prudenza, e soprattutto da una rotazione settoriale non prevista ed inattesa. Negli ultimi 8 anni, invece, il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. Questa settimana in coerenza con quanto sopra esposto, modifico l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 70 al 75 % le mie posizioni long, e riduco nel contempo dal 30 al 25 % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione Net Long più spinta, pari al 50 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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